Ci sono idiomi che accomunano più di altri, alfabeti che creano sintesi di interessi condivisi attraverso i quali scrutare in controluce intere culture.
Accade così nel caso del ponte linguistico per eccellenza, l’inglese, che oltre tutto il resto, diviene criterio di selezione di titoli e autori. O meglio, autrici.
Così fanno le donne di 8tto edizioni, casa editrice tutta al femminile nata a febbraio 2019 dall’esperienza di quattro amiche e colleghe che dei libri avevano fatto già da tempo la loro professione, oltre che la propria passione: Alessandra Barbero, Cristina Cigognini, Manola Mendolicchio e Benedetta Vassallo, le 4/8 con una solida esperienza più che decennale nel mondo dell’editoria.
“8tto è mossa dal desiderio di condividere una letteratura che mostri l’uomo come essere in continuo movimento” ci dicono. Un numero che scritto riesce e portare al punto di partenza come solo lo 0 può fare. Ma l’8 segna un percorso, infinito. E il percorso di queste quattro donne è quello di pubblicare autori che abbiano qualcosa di peculiare per stile, per linguaggio o per narrazioni fuori dagli schemi. Sogni, bellezza profonda e umanità, valori tanto desueti da finire per essere coevi.
L’intento di 8tto è quello di portare all’attenzione dei lettori italiani autori anglofoni che si esprimono nella forma del romanzo e in quella del racconto, scrittori inglesi, scozzesi e irlandesi. Uno sguardo consapevole al passato e al presente con esordi e riscoperte. Quelli selezionati, nei viaggi a Londra, nel setacciare le piccole librerie indipendenti, nel farsi raccontare dai librai del posto, sono libri che portano con sé la capacità di distinguersi nel mare delle proposte editoriali: valore e originalità in grado di costituire altro rispetto agli schemi tradizionali, aprendo la strada a scenari sperimentali, surreali, avanguardisti. Una strada tracciata ma senza la consapevolezza di sapere, come accade in ogni viaggio che si rispetti, tutte le scoperte che ci attenderanno.
I primi autori pubblicati da questa casa editrice al femminile sono tutte donne. Abbiamo chiesto se è solo un caso o si tratta di una scelta studiata. “È un po’ un caso e un po’ no, non vuole essere un approccio programmatico e una linea editoriale rigida, rivolta a esplorare solo scrittrici. Il fatto è che spesso, ultimamente, le cose migliori che ci capita di leggere sono sempre firmate da donne. È stato così per Clare Fisher, che è una voce inglese nuova, originale e molto promettente, ed è stato così per Kathleen Rooney, americana, che ci ha conquistate con il personaggio di Lillian Boxfish, protagonista del suo strepitoso romanzo. Se poi, come è nostra intenzione, la scelta è anche quella di portare all’attenzione del pubblico italiano autori ingiustamente sottovalutati o trascurati non c’è proprio partita. Nel recente passato, la creatività femminile era spesso sottostimata, messa da parte e poco rappresentata nel panorama letterario, soprattutto di qualità. Marghanita Laski ne è un valido esempio e a suo modo anche Linda Rosenkrantz, sebbene nel suo caso il forte sperimentalismo e il carattere dissacratorio del suo Talk! hanno di sicuro rappresentato degli ostacoli ancor più ardui da superare verso la notorietà del mero essere donna. Quindi molte valide autrici per 8tto, ma non solo: in autunno infatti presenteremo al pubblico italiano Sam Fisher, giovane scrittore inglese, con un romanzo in cui crediamo moltissimo. Non vediamo l’ora!”
Non vediamo l’ora anche noi, quindi diamo un occhio alle prossime uscite raccontate da chi le propone al pubblico italiano dopo un grande successo all’estero.
Ad aprile usciranno: Lillian Boxfish si fa un giro di Kathleen Rooney e Sulla chaise-longue di Marghanita Laski.
Il primo romanzo con il titolo originale Lilian Boxfish takes a walk è ispirato alla vera storia di Margaret Fishback, la pubblicitaria più pagata al mondo, negli anni Trenta, quando il mondo del lavoro, soprattutto a certi livelli, era appannaggio solo ed esclusivamente degli uomini. Il romanzo ripercorre la sua storia attraverso l’alter ego Lillian Boxfish che decide che quel 31 dicembre 1984, quando ormai lei di anni ne ha 85, sarà il suo canto del cigno e che per questo deve essere festeggiato come si deve. In che modo? Camminando a piedi per la città che l’ha vista crescere, affermarsi, ma anche cadere per poi rialzarsi forse un po’ malconcia: New York. La storia di una donna straordinaria si muove sullo sfondo di una città straordinaria, la Grande Mela.
Il secondo di Marghanita Laski è un romanzo breve pubblicato per la prima volta nel lontano 1953. La storia racconta di fatto dell’incubo peggiore che possa capitare a una persona: addormentarsi e risvegliarsi in un luogo diverso, consci della diversità, ma impossibilitati a tornare indietro o a dare spiegazioni di tutto ciò alle persone che ora ti circondano. Tutto questo accade a Melanie Langdon, quando convalescente dalla tubercolosi decide di passare gli ultimi giorni di riabilitazione placidamente sdraiata su quella chaise-longue logora e consunta acquistata di impulso da un rigattiere. Al suo risveglio le uniche cose che riconoscerà saranno la chaise-longue, su cui è ancora sdraiata, e i suoi pensieri che le gridano parole che la sua bocca non è in grado di rielaborare e pronunciare. Ne uscirà?
Testimonianza a cura di Angela Vecchione
E tu cosa ne pensi?