Scritturapura è una casa editrice che affonda solide radici nell’astigiano, terra di grande bellezza che ha dato i natali a tanti scrittori, ed estende lunghi rami verso i confini, “verso l’infinito mondo dove le culture si incrociano e si mescolano per dare i frutti migliori all’umanità.”
Un’umanità densa e multiculturale quella dei libri Scritturapura, disegnata sui contorni di un interesse per la letteratura turca grazie all’incontro con Semsa Gezgin, prima traduttrice in Italia del premio Nobel Orhan Pamuk. La storia della Gezgin varrebbe già da sola la trama di un romanzo, dalla Turchia a Mondovì, dove si trasferisce per amore, passando per Roma, dove insegna per anni Storia e Letteratura Turca. «Sono cresciuta – ricorda Semsa – con una frase che mi dicevano spesso: una persona con una sola lingua e una sola cultura è solo una persona, ma una persona con due lingue e due culture diventa due persone».
Pare proprio così, chi conosce due culture è come se diventasse due persone, nella stessa misura in cui chi conosce tante culture, anche attraverso la lettura, duplica la propria identità all’infinito, arricchendo la propria conoscenza, la propria emotività, il proprio sentire.
Sarà infatti la Gezgin a dare consulenza al progetto editoriale che immagina una letteratura senza confini e si adopera per far pubblicare il primo romanzo turco Non sparate agli aquiloni di Feride Cicekoğlu nel 2011. Da quel momento in poi per Scritturapura si apre un mondo grazie al lavoro odierno di Stefano Del Mastro, Eva Capirossi e Carlo Cerrato.
Un mondo al quale la casa editrice riserva la collana Paprika, mentre Cannella e Zenzero sono dedicate rispettivamente alla narrativa italiana e al docu-fiction. Spezie che sanno di porti commerciali, di tante lingue parlate, di commistioni di generi e contaminazioni culturali.
Così è qui.
Dove dietro ogni libro ci cela una storia, un momento preciso nel quale vede la luce nel nostro paese. La Madonna col cappotto di pelliccia di Sabahattin Alì è da molti anni considerato un classico in Turchia. In seguito ai fatti di Piazza Taksim del 2013, è ritornato d’attualità, anche perché era il libro più letto all’interno della piccola biblioteca che il movimento di protesta aveva realizzato. Quei fatti avevano ridato linfa al libro, facendolo circolare anche all’estero, così Scritturapura acquista i diritti facendolo uscire anche qui.
I titoli vengono oggi selezionati attraverso un canale privilegiato che ha il nome della traduttrice Barbara La Rosa Salim, che oltre alla traduzione, si occupa anche di suggerire le narrazioni più interessanti per il mercato nostrano. Oppure attraverso il lavoro instancabile grazie all’apporto consolidato della prestigiosa Kalem Agency e della sua mitica fondatrice Nermin Mollaoglu.
Cosa c’è in programma per le prossime uscite purtroppo non possiamo dirlo. Quando si scrive quest’articolo tante manifestazioni sono state cancellate a causa dell’emergenza sanitaria globale, e la London Book Fair, dove gli editori avrebbero dovuto confermare alcune traduzioni, non ci sarà. Ma intanto vi consigliamo di sfogliare il catalogo dove trovano posto generi e autori molto diversi tra loro, accomunati da un denominatore unico nel catalogo Paprika.
Feride Cicekoğlu, dicevamo, che scrive una breve storia drammatica ma molto intensa ambientata in un carcere turco, da cui poi è stato tratto un film che ha vinto l’Istanbul Film Festival nel 1989 e il Prix du Public Rencontres Internationales di Cannes, diventato un cult del cinema turco.
Poi c’è Ahmet Ümit, autore di culto ormai non solo in Turchia e con il suo libro Capodanno a Istanbul, si riallaccia alla protesta interna che fa da cornice ad un giallo ambientato tra le strade della metropoli turca. Per passare quindi a Perihan Mağden, scrittrice e giornalista impegnata sui diritti umani, con due temi sociali come l’omofobia in Alì e Ramazan, una storia di amore gay, e il rischio di crearsi falsi miti in Stella non scappare più, splendido romanzo di formazione.
Tante proposte accolte da un amore collaudato del nostro paese per la cultura turca; così declinata grazie a registi come Ozpetek, così tratteggiata da scrittori come Pamuk, così sognata attraverso poeti come Hikmet.
Bizi izlemeye devam edin, ossia… stay tuned!
Angela Vecchione
E tu cosa ne pensi?