Anno 1 | Numero 1 | Settembre 1997

Deserto è il titolo di una raccolta di poesie inedite. Jim Morrison, il leggendario cantante dei Doors, è l’autore di questi splendidi versi che hanno visto la luce soltanto venti anni dopo la sua morte avvenuta nel 1971. Nel breve arco della sua vita, durata solo ventisette anni, Jim ha registrato sette album, realizzato due film, pubblicato quattro libri di poesie. Sicuramente Morrison deve la propria fama non solo alla sua indiscussa genialità, ma anche al suo incredibile carisma, capace di ipnotizzare intere folle. Personaggio inquieto, imprevedibile, smodato, ribelle. Non smetteva mai di recitare sia sul palco che nella vita: lui attore, il resto del mondo pubblico, nel palcoscenico della vita. Ed è proprio dal legame con il cinema e con il teatro (nel 1964 si laurea in Tecnica cinematografica) che nasce quell’istrionismo provocatorio che gli attirò contro le ire delle autorità e dei perbenisti (1969 viene arrestato per oscenità). Sulla scena musicale non era mai soltanto cantante ma attore e poeta, dando vita così a quello che fu battezzato “teatro del sesso e della morte”. Deserto è un viaggio nell’uomo-Jim più che nel personaggio, è uno sguardo anche se breve nel profondo della sua anima. I versi, mettono a nudo la fragilità del suo essere, smascherano l’istrionismo con cui celava le sue paure. Qui Jim è solo, il pubblico scompare: con lui l’amore, la morte, la droga, la vita e la musica. Jim Morrison dialoga con la propria anima in un linguaggio diretto e malinconico. Sullo sfondo di tutte le liriche la presenza della morte, a volta invocata, a volte stancamente attesa, a volte esorcizzata. Se la poesia apre la porta dell’eternità, Morrison ha oltrepassato quella porta: la poesia dei suoi versi e delle sue canzoni lo hanno reso semplicemente immortale.

Francesca Serva

 

Mouth fills w/taste of copper.
Chinese paper.
Foreign money.
Old posters.
Gyro on a string, a table.
A coin spins. The faces.

There is an audience to our drama.
Magic shade mask.
Like the hero of a dream,
he works for us,
in our behalf.

How close is this to a final cut?

I fall. Sweet blackness.
Strange world that waits &
watches.
Ancient dread of non-existence.

If it’s no problem, why mention it?
Everything spoken means that,
its opposite, & everything else.
I’m alive. I’m dying.

 

The connectors

The diamonds shone like
broken glass
Upon the midnight street
And all atop the walls were wet
Their white eyes glint & sleek

Then from afar a gnome appeared
An angel flashed on furry feet
The boulevard became a river
While waiting crowds began to quiver

I was in a motel watching
Whiskey in my hand
Her breath was soft,
the wind was warm
Someone in a room was born

 

La bocca è piena d/sapore di rame.
Carta cinese.
Moneta estera.
Vecchi manifesti.
Diabolo su un filo, un tavolo.
Frulla una moneta. Le facce.

C’è un pubblico al nostro dramma.
Magica maschera d’ombra.
Come un eroe di sogno,
lavora per noi,
A nostro nome.

Quanto siamo vicini alla versione definitiva?

Cado. Dolce oscurità.
strano mondo che aspetta &
sta a guardare.
Antico orrore del non esistere.

Se non è un problema che ne
parliamo a fare.
Ogni cosa detta significa questo,
il suo opposto & tutto il resto.
Sono vivo. Sto morendo.

 

I connettori

I diamanti splendevano come
vetri in frantumi
Sulla strada a mezzanotte
E tutto in cima i muri erano zuppi
Luccicavan lustre
le loro pupille latte  

Allor da lontano apparve uno gnomo
Balenò un angelo sui piedi di pelo
Si trasmutò in un fiume il viale
La falla in attesa prese a tremare
Io stavo a guardare da un motel

Con il mio whisky in mano
Lei respirava piano,
era caldo il vento
In una camera
qualcuno veniva al mondo

 

“Sentite, la vera poesia non dice niente, elenca solo delle possibilità. Apre tutte le porte. E voi potete passare per quella che preferite.

…ed ecco perché la poesia mi alletta così tanto – perché è eterna. Fin quando ci sarà gente, la gente potrà ricordarsi parole e combinazioni di parole. Nient’altro come la poesia e le canzoni ha la possibilità di sopravvivere a un olocausto. Nessuno può ricordarsi un intero racconto. Nessun può descrivere un film, una scultura, un quadro, ma, finché ci saranno esseri umani le canzoni e le poesie possono continuare. Se la mia poesia cerca di arrivare a qualcosa, è liberare la gente dai modi limitati in cui vede e sente.”

Jim Morrison
Los Angeles, 1969-1971

 

In libreria

Jim Morrison
Deserto. Poesie inedite
Arcana editrice, 2001

A cura di T. Schipa jr
€ 33,90

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