“Ho una tela cerata d’indifferenza
calata tra l’anima e l’apparenza
copre lividi causati da ogni mia carenza
mi affido alla polena
legato a una gomena
schivo il canto remoto di una sirena
non si spiega il senso ma si spiega come una vela
quando l’accarezza il vento…” (p. 84)
Questi versi sono parte di un testo rap di Amedeo Granelli pubblicato nella raccolta Verso estro sul quaderno a quadretti, Edizioni Pendragon. Un quaderno ha accompagnato Amedeo ovunque, dal liceo all’università, fino all’attività di volontariato che ha svolto in Colombia quando ha perso la vita a ventitré anni precipitando da un dirupo, coinvolto in un incidente d’auto.
I rap di Edema – Edema è lo pseudonimo che ha usato nei suoi scritti e come rapper – evocano a ritmo serrato una miriade di temi, forti emozioni, riflessioni sulle società contemporanee e su un passato mitologico, diversi stili di vita, non solo europei, la cultura hip pop, questioni ambientali o politiche in senso ampio. Tra quelle pagine quadrettate ha dato coerenza formale al suo meditare, in modo originale, prendendo sul serio le parole ma non se stesso, senza voler costruire artificiosamente un personaggio.
Il titolo del libro, estrapolato da un suo rap, è un esempio della densità di scrittura di Edema. “Verso estro” suggerisce almeno quattro differenti significati. Allude alla parola estroverso; ai versi poetici; alla preposizione verso -perché c’è chi va verso nord o sud, e chi verso l’estro assecondando un’aspirazione alla creatività; e infine verso inteso come versare, far piovere parole sul foglio, dar sfogo ad una fantasia inquieta.
Nel libro ricorrono spesso i giochi di parole, a volte usati come divertenti escamotage, più di frequente con il rimando a un significato esistenziale o politico – per esempio nel rap “Punchlainz” (p.42) Amedeo usa l’espressione clan destino: in modo spiritoso invita all’accettazione dell’altro, a una tolleranza vera; l’umanità è un clan e ciò che gli esseri umani condividono non sono elementi superficiali della quotidianità, ma il destino per intero!
Le parole scelte non sono scritte per stupire ma per scoprire nella semantica una linea orientativa, l’essenza della cose, svelare l’anima di strade, città, viaggi, culture e soprattutto cercare di capire la propria solitudine e quella della generazione a cui si appartiene. I versi di Edema non conoscono il rancore sociale; piuttosto mettono a fuoco ciò che nella nostra società è deteriorato, vedono chiaramente l’inganno senza abbandonarsi all’astio.
Sarebbe un torto recensire questo volume influenzati dal risvolto tragico della biografia del suo autore. Spesso Amedeo parla del precipizio che fiancheggiamo nel nostro incedere quotidiano. È un tema che risuona come un presagio ma si tratta di un baratro esistenziale, è il crinale dal quale avvistiamo il pericolo di un’esistenza sprecata, il rischio di mancare agli appuntamenti veri della vita. Scrivere nasce da un “prurito” (così lui lo definisce), da un impulso irresistibile. Pagina dopo pagina si srotolano versi ironici, dalle mille sfaccettature, una visione arricchita da tanti punti di vista differenti. In uno stesso testo da un lato osserva la precarietà della condizione umana:
“E ad ogni gesto corrisponde una reazione
non prevista nel copione
e la speranza di sollevare un velo di tristezza
si risolve con questo
che si addensa in riserva di lacrime
sull’orlo del burrone
e il rumore fragoroso del silenzio…” (p. 89)
dall’altro lato, la medesima voce interiore, non teme di
“sbagliare gli esiti per poterci riprovare
ringraziare per quei momenti di risate dal potere colossale” (p. 90).
A questo mondo essere gioiosi è una scelta, e i rap di Amedeo sono un inno alla solarità, al saper ridere insieme, alla vita. Pur mettendo in musica argomenti complessi la sua scrittura resta effervescente, commuove perché prevale il suo sorriso smagliante, vince il desiderio positivo di comprendere e non il voler fare polemica fine a se stesso.
Mi sono chiesta se siano temi giovanili, sostenuti dalla volontà di scardinare il cinismo del mondo ereditato, di sostituire al vecchio il nuovo. Una cosa è certa: Edema pone quesiti in modo radicale, senza pregiudizi o pudori, secondo un atteggiamento che è proprio della gioventù, e tuttavia il suo modo di cercare risposte si contraddistingue per l’attitudine propria di chi ha acquisito una particolare maturità interiore: la sua critica sincera, non spocchiosa, lascia margine alla pietà, ha in sé un elemento benevolo e generoso.
La coerenza di queste pagine balza all’occhio del lettore o forse sarebbe più appropriato dire al suo orecchio. Tutti i testi hanno un timbro comune, nonostante le differenti età in cui siano stati scritti. Ci sono solo sei tracce rap registrate; ascoltarle è una conferma del ritmo già acquisito mediante la lettura. La sua bella voce, chiara e decisa, arricchisce, dà colore all’architettura stabile delle frasi inanellate l’una all’altra. È evidente che ogni riga ha superato innanzitutto il suo vaglio critico, nulla è lasciato all’impulso o alla trivialità.
A qualunque età si leggano i versi di Amedeo Granelli l’effetto che sortiscono è di iniziare a dialogare con la propria coscienza. In ogni rap c’è almeno un rigo che scuote e rianima i nostri pensieri.
Laura Di Gregorio
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