West and Skoda. Quei giorni da cani di Davide Pellegrini è un noir pubblicato dalla Robin Edizioni lo scorso 26 febbraio nella collana I luoghi del delitto.

Ambientato a Roma, principalmente nel quartiere di San Lorenzo, la narrazione segue l’inchiesta sull’uccisione di un giovane incensurato morto a seguito di un pestaggio. Le indagini proseguono scoprendo una serie di traffici illeciti, dai combattimenti clandestini di cani alla prostituzione, dalla droga e altri spacci.

Capo delle indagini è il vicequestore Walter Soccio, un individuo bizzarro che va in giro in spolverino e su una vecchia Skoda. All’apparenza sembra un uomo dall’aria stropicciata ma che nasconde una lucidità e un’attenzione fuori dal comune. Mettendo in evidenza una sorta di cinismo tipico dei romani, in realtà, dissimula un animo capace di analizzare, con filosofia, tutto quello che lo circonda dando vita a un’analisi della vita permeata di malinconia.

Innamorato pazzo della sua compagna, Luna, conduce le indagini muovendosi su un territorio da lui conosciuto alla perfezione, a volte venendo a patti con i piccoli criminali che lo vivono, altre volte assumendo una condotta non del tutto accettabile, ma comunque rivolta alla risoluzione dei casi più difficili.

Accanto al vicequestore si muove una varietà di specie umane che lo affianca sia in commissariato che fuori. Conosciamo così i suoi sottoposti, uomini che vengono da lui trattati con condiscendenza ma di cui si fida ciecamente; conosciamo i “pesci piccoli”, i “garzoni” che portano avanti il malaffare dei singoli quartieri; vediamo come sbatte contro il muro dell’omertà, della paura, delle errate convinzioni con cui la gente convive.

Quello che rimane impresso di questo romanzo è la dimensione di veridicità su cui è costruito. Nessun colpo di scena teatrale, le indagini vengono portate avanti con lentezza, quasi con fatica. Alcune volte si ha la sensazione che si andrà a finire con un nulla di fatto.

L’intento di Davide Pellegrini è quello di raccontare, attraverso un’indagine, un piccolo microcosmo come quello del quartiere di San Lorenzo. Un quartiere in cui convivono diverse realtà, i romani di generazioni con gli extracomunitari che adesso lo popolano.

Si avverte una sorta di indagine antropologica in cui si mettono in evidenza gli spaccati della vita quotidiana in una dimensione sociale formata da classi sociali grezze, da tira a campare, da piccoli boss, il tutto a discapito di una narrazione più forte e d’impatto.

Anche il protagonista, Soccio, non è un eroe ma un uomo sensibile, nascosto sotto una corazza di sarcasmo e insoddisfazione dovuta al suo ruolo, scaltro e osservatore, capace di fare squadra con i suoi uomini per raggiungere lo scopo prefissato.

In alcuni punti sembra di essere nel bel mezzo di una comedy poliziesca in cui si mescolano momenti esilaranti a momenti di grande gravità. Il tutto sullo sfondo di una Roma teatro di bellezze ed efferatezze inimmaginabili.

Per il suo romanzo d’esordio, Pellegrini punta dunque su un’ambientazione che per lui è “casa” e su questa ha costruito il suo protagonista quasi a immagine e somiglianza dell’ambiente in cui si muove.

Lo stile è essenziale, senza fronzoli, si lascia leggere facilmente e bene. Magistrale il modo in cui vengono presentati e portati avanti tutti i personaggi che girano intorno alla vicenda senza rendere la storia pesante o ingarbugliata. Perfetta la caratterizzazione psicologica di ognuno, che viene fuori anche solo da uno scambio di battute o dalla descrizione del loro modo di vivere.

West and Skoda. Quei giorni da cani è la prima indagine del vicequestore Walter Soccio, un libro ideale da leggere sotto l’ombrellone, un libro da assaporare per permettersi di entrare in sintonia con tutti i personaggi e maturare una sorta di nostalgia per loro nel momento in cui si chiude l’ultima pagina.

Daniela Di Pierro

Per conoscere di più la Robin Edizioni, qui l’intervista a cura di Marco Grasso.