Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi è il libro della rinascita dell’anima e della verità. Un romanzo che ha attraversato il mio cuore sin dalle prime righe per piantarsi lì e affondare le sue radici.
Sostiene Pereira mi ha insegnato a lottare, a non lasciare la mia voce in silenzio ma a farla uscire, a combattere per i miei ideali e per la libertà di esprimerli.
Uno dei più grandi attori del cinema italiano, Marcello Mastroianni, diretto da Roberto Faenza, incarna il perfetto dottor Pereira e ne riporta le sfumature, le malinconie, i dubbi, le fragilità nate dalla penna di Tabucchi.
Ad ogni nuova rilettura, Sostiene Pereira ci dà la possibilità di scoprire un diverso punto di vista, un piccolo dettaglio che ci eravamo persi precedentemente. Le chiavi di lettura sono molteplici, come lo sono le tematiche affrontate dall’autore. C’è la religione e il rapporto con Dio, la paura della morte, la solitudine, le difficoltà fisiche, l’amore, la genitorialità, la lotta per il proprio Paese e per la sua libertà di espressione, il pentimento, la rinascita, la volontà di agire.
Ogni microcosmo nato dalle mani del maestro Tabucchi, si riflette sulla pellicola di Faenza, la cui sceneggiatura fu curata dallo stesso regista e da Sergio Vecchio, con la partecipazione dello scrittore per la realizzazione dei dialoghi. Inoltre, la pellicola fu montata da Ruggero Mastroianni e le musiche composte dal grande Ennio Morricone.
Sostiene Pereira è la storia di un giornalista letterario bloccato nel passato che grazie a Monteiro Rossi, un ragazzo innamorato della vita e della libertà, riuscirà a ritrovare se stesso, a rinascere in un nuovo Io pronto a difendere ciò in cui crede e la sua esistenza. Un dottor Pereira assopito, chiuso nel suo mondo che sarà poi in grado di scuotere gli animi della sua gente, del Portogallo. Nonostante l’età e le difficoltà Pereira trova il modo per riscattarsi, attraverso il suo più grande strumento: la parola.
Un’amica che lo accompagna passo dopo passo è Lisbona, sfavillante e assolata, che silenziosa ci incanta con la sua saudade e la sua bellezza. Faenza infatti ne riprende dei caratteristici scorci e la melodia di Morricone le note struggenti del fado portoghese.
È proprio per la sua Lisbona, per il suo Portogallo, per la sua gente che Marta, la compagna di Monteiro Rossi, si batte e protesta, crede nella libertà, e nella distruzione di un regime totalitario come quello salazarista. Monteiro, innamorato, la segue e rincorre i suoi ideali, arrivando a sacrificare la cosa che più brama al mondo, vivere. Lui che non riusciva a scrivere di morte, ne diventerà un inatteso protagonista, risucchiato dalla violenza e delle ingiustizie del regime.
Sostiene Pereira è un libro e un film, che risulta ancora attuale, porta con sé una grande forza che dovrebbe essere presente in ognuno di noi. Una storia che dovrebbero conoscere tutti per denunciare e ricordare cosa non dovrebbe più accadere.
Mastroianni porta sullo schermo un memorabile Pereira, identico al suo doppio romanzesco. Ne incarna passo dopo passo il suo percorso, da solitario vedovo arreso alla morte, a idealista, combattente per la vita e per la verità. Una verità degli uomini, della loro condizione, della Storia.
Lo stile narrativo di Tabucchi è unico. Le frasi brevi, le ripetizioni, il ritmo, l’assenza di dialoghi diretti, tutti strumenti per farci arrivare la voce della storia, il suo messaggio, la sua potenza.
“La smetta di frequentare il passato, cerchi di frequentare il futuro.” Un monito ad ognuno di noi, a Pereira che ancora parla con il ritratto di sua moglie e non può vedere ciò che sta accadendo e cambiando attorno a lui. Sono gli altri a farglielo notare e a cercare di svegliarlo dal suo torpore. Ma Pereira ha bisogno di una scintilla, di una mano a cui aggrapparsi per tirarsi fuori dalle sue paure e angosce. Quella mano è di Monteiro, del caro ragazzo che aiuta e protegge. Un figlio mancato a cui donare gli anni restanti della sua vita.
Monteiro è il simbolo di quella fiamma che si riaccende in ognuno di noi, di quel momento in cui sentiamo scattare qualcosa e possiamo fare un passo per ricominciare la risalita.
Tabucchi, Faenza, Mastroianni, vogliono aiutarci insieme a Pereira a compiere quel fatidico passo, a lasciarci alle spalle le insicurezze e tornare a vivere per lottare e difendere il mondo.
La sceneggiatura riprende quasi tutti gli eventi del romanzo, andando a curarne i minimi particolari. Il cast, l’atmosfera che aleggia, le musiche, rendono il film di Faenza un degno erede della storia di Tabucchi.
Leggete Sostiene Pereira, guardate Sostiene Pereira, e poi sostenete la libertà, come faceva Pereira.
“Sostiene Pereira di averlo conosciuto in un giorno d’estate. Una magnifica giornata d’estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava.”
Ilaria Amoruso
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