Les Flâneurs Edizioni nasce nel 2015 con l’idea di dare voce ad autori fuori dai tradizionali circuiti della grande editoria”.

Alessio Rega, editore di Les Flâneurs Edizioni, non ha dubbi sulla mission della casa editrice: “Siamo costantemente alla ricerca di storie belle da raccontare, andandole a scovare idealmente proprio come faceva il flâneur mentre passeggiava lungo la Senna. Il nome dell’azienda è un chiaro omaggio alla letteratura francese, patria del romanzo moderno”, precisa.

Rega è affiancato nel suo lavoro da uno staff molto ampio, composto da tanti collaboratori (editor e correttori di bozze), un grafico (Mariano Argentieri), un illustratore (Giuseppe Inciardi) e un addetto stampa (Dino Cassone). Il gruppo editoriale Les Flâneurs Edizioni è composto da altri due marchi editoriali, Dots e Latte di Nanna, che hanno vita propria e che si occupano di tutt’altre tematiche rispetto alla casa madre. Dots Edizioni punta molto su una saggistica di tipo pop, con reportage di viaggio o approfondimenti su argomenti poco trattati ma di grande interesse. Nel 2018, con il libro Il futuro dopo Lenin. Viaggio in Transnistria, la casa editrice vinto il bando Siae per le nuove opere. Latte di Nanna Edizioni affronta invece il macrotema della genitorialità consapevole, trattando tutti i temi legati al mondo della famiglia. “Ogni libro è stato fondamentale nel nostro percorso di crescita. Anche quello più sfortunato – racconta – ci ha dato modo di capire in che maniera potevamo migliorare e quale strada imboccare per crescere. L’apprezzamento da parte dei lettori, che è aumentato con il passare del tempo, è ciò che ci ha fatto capire che stavamo andando bene e stavamo andando nella giusta direzione”.

Qual è l’elemento che vi distingue in un settore da tempo in difficoltà?

La cura di ogni dettaglio. Prestiamo particolare attenzione a ogni aspetto della pubblicazione per offrire ai nostri lettori libri degni di essere letti. Il nostro obiettivo è quello di fidelizzare il nostro pubblico e lo facciamo cercando di proporre testi di qualità e con un progetto grafico accattivante. Niente viene lasciato al caso.

Perché ha ancora senso investire nell’editoria nonostante i dati di settore raccontano di un settore in difficoltà ormai da troppo tempo?

Prima di tutto per garantire la bibliodiversità. In secondo luogo perché ci sono tante storie che meritano di essere raccontate ed è un peccato lasciarle nei cassetti. Il pubblico ormai bisogna comunque crearselo, è necessario lavorare sulle nicchie, su quei lettori forti che hanno il coraggio di andare oltre i soliti autori proposti dalle grandi case editrici o dai soliti generi del momento che vanno di moda.

E voi come riuscite a raggiungere il vostro pubblico?

Ci sono tanti modi per farlo: presentazioni, fiere, promozione online in particolar modo sui social network, community. La migliore strategia resta comunque il passaparola ma affinché questo sia possibile c’è un punto di partenza che è imprescindibile: la qualità. I lettori non vanno delusi.

La qualità di un libro è garantita prima di tutto da chi scrive. Come scegliete i vostri autori?

Gli autori che scegliamo nella maggior parte dei casi ci vengono proposti da agenzie letterarie o tramite segnalazioni di editor e di addetti ai lavori. Ormai, riceviamo così tanti manoscritti che è necessario un primo filtro selettivo.

Cosa vuol dire essere un editore indipendente? E, soprattutto, cosa pensa dell’editoria a pagamento?

L’editoria a pagamento è una piaga da combattere quasi alla stessa maniera del selfpublishing che oggi sta spopolando in maniera sempre più incontrollabile. Il web (amazon, in particolar modo) sta offrendo a tutti la possibilità di pubblicare e far conoscere i propri libri. Il mercato tende inevitabilmente a ingolfare, spesso di prodotti di bassissima qualità.

Colpa anche della crescita esponenziale del digitale? Crede che la carta abbia ancora un futuro?

Crediamo che la convivenza tra carta e digitale sia possibile, così come crediamo che questa sia una “guerra” anche senza senso. Ognuno può scegliere per leggere il supporto che preferisce. L’importante, appunto, è leggere. Sia la carta che il digitale hanno i loro vantaggi, bisogna saperli sfruttare senza metterli necessariamente in competizione.

Per approfondire: www.lesflaneursedizioni.itwww.dotsedizioni.itwww.lattedinanna.it

Intervista a cura di Marco Grasso