“Un brindisi agli schiaffi
che ti fanno girare la faccia nella giusta direzione”.

Abel, giovanissimo naufrago di misteriose origini, viene recuperato al largo del Siam da una nave diretta in Inghilterra. Sbarcato a Plymouth Hoe, trova ospitalità presso le ragazze Stevenson, figlie di un defunto capitano, caduto in disgrazia e privato dell’onore. Tramite loro conoscerà Nathan, generoso lupo di mare, e soprattutto Rebecca, un’affascinante prostituta che con Abel condivide la capacità di vedere il “porto proibito”, la leggendaria isola di cui tutti i marinai conoscono l’esistenza, ma che solo pochissimi riescono a scorgere.

Nonostante le premesse, Il porto proibito non è una semplice graphic-novel d’avventure. Anzi, quante cose ci sono in questa meravigliosa “opera a fumetti in quattro atti” di Teresa Radice e Stefano Turconi (cresciuti nella scuderia Disney e coppia anche nella vita)!

Un’avvincente storia d’amore e fantasmi. Una meditazione sul viaggio (su chi parte, magari per sempre; e su chi resta, e perché). Un atto di fede nei libri e nelle storie. Il piacere di raccontare, della citazione, di lasciarsi incantare. La colpa e il riscatto. La memoria, le seconde possibilità, la gentilezza. Un grandioso lavoro di documentazione (ammirevole il realismo con cui vengono rappresentati le imbarcazioni, i paesaggi, le mappe, l’abbigliamento, gli oggetti e le architetture dell’epoca, inizio Ottocento). Un’esaltazione dell’amicizia virile, una riflessione sulla paternità e sul porto sicuro della famiglia, un “memento mori”, l’invito ad accettare religiosamente l’incomprensibile.

Tanti gli echi letterari, perfettamente inseriti e funzionali alla vicenda: Il porto proibito è un omaggio alla poesia romantica (Coleridge, Wordsworth, Blake) e ai classici marinareschi (L’isola del tesoro di Stevenson, le ossessioni bibliche di Melville, i tormenti di Conrad). Nello struggente e silenzioso finale – che giunge dopo pagine e pagine in cui avevano imperversato i rumori del vento e delle onde, dei canti e delle passioni – si ritrova forse anche una eco di The dead, lo straordinario racconto di Joyce.

La notevole sceneggiatura di Radice è ottimamente servita e integrata dalle matite di Turconi: il tratto veloce e ispirato, i personaggi caratterizzati con amore e una punta di humour. Disegni commoventi per la ricchezza dei dettagli, delle espressioni e delle pose; efficaci grazie alle scelte registiche e di composizione delle scene.

Il porto proibito ha vinto il Gran Guinigi per la miglior graphic novel a LuccaComics 2015 e il premio Attilio Micheluzzi per il miglior fumetto al Napoli Comicon 2016.

Nella versione e-book le tavole si ingrandiscono agevolmente, ma la “Artist edition” cartacea può valere la spesa anche come bellissimo oggetto regalo.

Riccardo Negri

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