Posò sdraiata sulla pelle di un leone. Recitò in teatro a seno nudo. Simulò un atto sessuale al Moulin Rouge. La fama di Colette è stata, ed è, immensa. Fu la prima donna francese a ricevere i funerali di stato, mentre in vita fu insignita della legione d’onore. Scrittrice prima su commissione poi finalmente libera (dopo il divorzio), Colette amava la vita fino a divorarla. Non conosceremo mai abbastanza questa donna fuori dalla definizioni per definizione.

Colette è stata una donna infinita. Questo è  il motivo per cui la amo e per cui la considero una donna che mi ispira. Mi piace leggerla, mi piace raccontare la sua vita e le sue opere, che poi sono spesso la stessa cosa, a chi non la conosce. Mi piace difenderla, anche se non ne ha bisogno, davanti a chi storce il naso considerandola una figura in fondo non poi così rilevante. Per via di quelle storie di sentimenti sfrenati e di quelle parole così intime da sembrare scontate. Se solo fossimo in grado di dare anche noi parola ai sentimenti che proviamo senza usare mai “amore” o “ti amo” o “anima nell’anima” e così via. Ma tratteggiando con uno sguardo che viviseziona il cuore umano. Forse ci accorgeremmo anche noi di averlo, il cuore. E che non è poi così male.

La vita letteraria di Colette comincia molto presto con l’apprendistato da Willy: marito e datore di lavoro che allevava una serie di autrici (ghost writer) per scrivere a manetta romanzi di appendice. La serie più famosa, che rese Willy molto ricco e Colette molto frustrata come racconterà in seguito nel suo strepitoso memoir Il mio noviziato, ha come protagonista Claudine di cui, dato il clamoroso successo, i lettori seguiranno le vicende dal periodo scolastico all’atteso matrimonio.

Colette aveva una passione sfrenata per il buon cibo. Spesso presente nelle sue opere principali.  La scrittrice amava definirsi ”una borghese buongustaia e golosa”, amava l’aglio, i cosciotti, i piatti in umido, ma anche le cose semplici della terra. ”Il vero gourmet” scrive ”è colui che si delizia di una tartina col burro come di un gambero arrostito, se il burro è delicato ed il pane ben impastato”. Aneddoti, riflessioni e ricette sul cibo di Colette sono raccolti in: Mi piace essere golosa.

Il fascino di Colette si confondeva dietro una patina di leggerezza. Fu una donna dalle incandescenti sfaccettature erotiche. Amò uomini e donne con la stessa intensità con cui amava scriverne. In Chéri, la protagonista è una ex prostituta, Lea, con la passione sfrenata senza limiti (nemmeno di età) per un ragazzo molto più giovane di lei che la farà letteralmente impazzire. Uno dei finali più belli che siano stati scritti in un romanzo di (non) amore.

La voce della saggezza femminile mondana attraversa molte delle storie di Colette che ha (stra)vissuto l’epoca più festosa della Francia sempre con occhi e cuore visionari. Scrisse di costume e di società per diverse testate senza risparmiarsi mai in termini di stilettate affilate ma sempre lucide. I principali frammenti e articoli della Colette “giornalista” sono contenuti in un interessante volume dal titolo Prigioni e paradisi.


Da dove iniziare

Colette si legge tutta assaporandola come un pasto lungo e sfarzoso che mescola prelibatezze casalinghe a sapori esotici.  Per cui godetevi Il mio noviziato, a seguire Prigioni e paradisi e poi Chéri. Non saltate le vecchie edizioni di Claudine, resterete stupiti dalla modernità dei modi di questa ragazza.

Per approfondire
Il mondo di Colette ha ispirato il cinema, la musica, il teatro e la danza. Succulenta e mai sazia, anche la vita di Colette ha dato spunto a diverse narrazioni. Una delle quali, meno conosciuta, si intitola Lezioni di nuoto. Colette e Bertrand, estate 1920 scritto da Valentina Fortichiari. Un libro a metà tra la fan fiction sofisticata, la biografia e la meta-narrazione. Denso e leggero come lo spirito della donna che racconta, è un libro speciale perché restituisce un ritratto umano, quasi materno, della fragile impertinenza di Colette.


Curiosità

Quest’anno è uscito un film dedicato alla sua vita, si intitola “Colette” e l’autrice è interpretata da Keira Knightley che sulla carta sembra quanto di più lontano dallo sguardo carnoso della scrittrice francese. Anche per questo contrasto non vedo l’ora di vederlo, in Italia uscirà in autunno.

Alessandra Minervini

#Inspiring Women, tutto ebbe inizio qui.