Como presentación, como disculpa
[…]
Perdóneme
etruscos, asirios y romanos,
todos
los grandes de otros tiempos;
ustedes que asentaron
en eso de partir la vida en días,
semanas, meses, años,
la ley tremenda de:
«para el rico el vino
y para el pobre el palo».
Perdonen esta vez y las que sean
este almanaque. Hablo
sin permiso
pero con derechos,
y por supuesto, a mi manera.
Entiendan
ya de una vez por todas:
esto
es almanaque, aunque
no apareciendo un mes, repita otro
y las cosas oscuras ponga en claro.
L’antologia che qui presentiamo vuole offrire una panoramica delle scrittrici cubane che pubblicano, e ottengono premi e riconoscimenti nella Cuba degli anni ottanta.
La generazione degli anni ’80 è stata quella più influenzata dalla rivoluzione del ’59 perché è stata riconosciuta come la generazione nata con essa. Sicuramente è quella che ha più beneficiato degli sforzi fatti dal paese per incrementare la cultura, con la nascita dei concorsi letterari, delle borse di studio, dei Talleres letterari.
Questa generazione avvantaggiata per essere cresciuta nell’eroica quotidianità della Rivoluzione, si sente chiaramente compromessa con essa. C’è chi si sente grata come Georgina Herrera: «senza la Rivoluzione non sarei quella che sono» dice, e data l’origine molto umile – era domestica e analfabeta prima del ’59 -, sicuramente le sue prospettive sarebbero state molto differenti e quasi con vergogna scrive nella sua poesia Per presentarsi, per chiedere scusa:
[…] Perdonatemi / etruschi, assiri, romani, / tutti i grandi d’altri tempi; / voi maestri / nello scandire la vita/ in giorni, / settimane, mesi, anni, / la terribile legge del: / «al ricco il vino/ al povero il bastone». / Perdonate più volte / questo calendario. Parlo / senza permesso / ma con diritto, / e, ovviamente, a modo mio. / Capite, / una volta per tutte: / questo / è calendario, anche se / manca un mese o ne ripete un altro / e le cose oscure mette in chiaro.
Tema ricorrente è l’omaggio a molte donne straordinarie, cubane o no come Gabriella Mistral, Violetta Parra, Gertrudis Gomez de Avellaneda, così come a una moltitudine di donne anonime, lavandaie, tagliatrici di canna, prostitute. I problemi, le angustie, le lotte delle donne negre sono visti nelle poesie di Georgina Herrera e Nancy Morejon, uniche due poetesse di colore, un’altra, Excilia Saldana è mulatta e ben lo evidenzia nelle sue poesie. L’internazionalismo, elemento importante dell’esperienza collettiva cubana, si nota nelle molte poesie dedicate al Vietnam e al Nicaragua, paesi che hanno dovuto lottare a lungo, in quegli anni, per giungere all’indipendenza nazionale.
Ma il corpus più significativo della produzione poetica di queste donne si nota soprattutto nelle poesie dove si riflette sulla propria condizione femminile e sul rapporto amoroso con l’uomo, quasi sempre difficile.
Il supposto ruolo passivo della donna nella relazione amorosa è scoperto nella sua falsità nelle poesie erotiche di Chely Lima, non a caso la poetessa più giovane che appare nell’antologia.
I comportamenti opportunisti, l’ipocrisia, l’egoismo sono combattuti nelle poesie di Marylin Bobes, come in questa: Storia d’amore raccontata da una delle parti.
Ci conoscevamo a fondo / Quasi ci perdonavamo. / Tu dicevi amare i miei lunghi capelli / e la mia abitudine di leggerti versi che allora credevi memorabili. / Poi fui troppo complicata: / terrorizzavo molto, / non imparavo, a cucinare; / in una parola: / ti mancava l’affetto necessario. / Allora mi chiedevo di quale affetto parlavi. / Quale motivo / ti ha fatto credere un giorno / che l’amore è fatto di formule, / tradizioni assurde / e leggi come ritornelli. / Ancora mi chiedo di quale affetto parlavi / e mi addolora barattarti con parole / in questa notte in cui teorizzo con me stessa / mentre fuori piove / e tu, / seduto al tavolo di un’altra casa, / aspetti il caffè / che una donna con i capelli corti / ti prepara.
Tutta la produzione poetica di Reina Maria Rodriguez riflette una attenzione costante alla condizione femminile, sia quando è il momento di criticare certi comportamenti sociali ·stabiliti nell’amore e certi miti che continuano a esistere intorno alla donna…
Fatalmente giochiamo ad essere prede / ad aspettare il cacciatore che ci afferri / col suo salto di morte […]
sia quando esprime le sue inquietudini e paure di fronte alla vita…
[…] è meglio che mi addormenti già / che rimani addormentato / che sogni un’altra donna che non è stata violentata / che non ha sofferto e che ti dica sì / che guarda e non si spaventa / che vive e non grida / io ho paura / e non so amarti molte volte.
La poesia degli anni ’80 ha già consacrato i suoi autori «classici». Reina M. Rodriguez presenta ormai un’opera solida che la fa considerare come una delle figure chiave della cultura contemporanea cubana, ha appena vinto l’importante premio Casa de las Americas per la sezione poesia.
La caduta del muro di Berlino ha avuto naturalmente ripercussioni sull’isola caraibica legata com’era all’economia del blocco socialista, come una immensa onda oceanica ha spazzato via tutte le fondamenta su cui si reggeva l’economia cubana. In questa nuova fase la nuovissima scrittura femminile, quella degli anni ’90 per intenderci, dimostra uno sconcerto di fronte a una realtà imprevista e sorprendente che è cambiata in modo troppo rapido. Si sono perse le comode garanzie che lo stato offriva, bisogna sforzarsi per cercare di decifrare una realtà che ormai non si occupa più di loro e dalla quale qualcuna si sente tradita: Questa nuovissima generazione si presenta con meno ottimismo, meno certezze della precedente ma anche con maggiori stimoli per la creazione letteraria come lo dimostra l’abbondante produzione che stanno fornendo i giovani scrittori cubani.
La ricerca non si dirige più verso la definizione di una propria identità latinoamericana, né alla storia, né al mito ma si concentra nelle dimensioni minime delle esigenze individuali. Questo «minimalismo», questo disincanto viene dalle difficoltà della vita quotidiana, ma, altro paradosso di questo paese, è certo che pur non avendo mezzi, oggi a Cuba si sta vivendo un’interessante vita culturale, non solo in campo letterario ma anche nell’arte, nella musica, nel cinema. Per concludere possiamo dire che la cultura cubana si presenta all’appuntamento di fine millennio in buona salute e con una forte vitalità le voci femminili fanno già parte di un coro.
Valeria Manca
Il libro nel 1998
Autori Vari
Cuando una mujer no duerme
Datanews 1997
a cura di Valeria Manca
pp. 201, L. 15.000
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