Santi numi di Jacopo Masini è un libro originale, che ci trasporta là nella provincia padana, in quella terra di miracoli che si trova in mezzo alla bassa Lombardia e all’alta Emilia. Che nostalgia di quella regione che ti viene leggendo questo libro! Nostalgia anche degli anni in cui sono state ambientate le storie che compongono il libro, soprattutto per chi quegli anni li ha attraversati da adolescente come me, e se ne strugge ancora sentendone descritte le atmosfere.

Anche non conoscendola la provincia padana, non avendola vissuta davvero, certe immagini, certe suggestioni del libro ce le abbiamo tutti dentro.

Immagini di uomini che la sera con la nebbia tornano a casa dal bar in bicicletta lungo la strada circondata dai fossi con il tabarro nero e il cappello; donne dalla corporatura un po’ tozza con le sporte della spesa che discutono nelle piazze del mercato con la loro parlata aperta; ragazze bellissime e giunoniche che si fanno belle per andare in balera la domenica.

In ogni caso non c’è una terra più giusta dove possono essere stati ambientati questi racconti : l’Emilia così diversa dal Veneto bigotto, conservatore e tradizionalista in cui sono nata e cresciuta io. Così diversa dalla Lombardia sporca di smog e di fabbriche, casa di operai e di industriali che rincorrevano il sogno scopiazzato di un progresso italiano. L’Emilia dei grandi valori, con l’alta coscienza sociale, la si può immaginare con un cuore dove i “matti”, gli “strani” erano rispettati, sia solo per essere immolati nei Bar sport del paese in lunghe prese in giro, o solo perché in fondo in fondo nella loro pazzia c’era un po’ dell’ irrequietezza ben celata di ognuno di noi.

Un po’ si rivedono dei fotogrammi del film di Ligabue Radio Freccia, ma c’è anche un po’ di Amarcord di Fellini. Scene recitate da gente apparentemente comune che però è alquanto fuori dalla normalità, che sa seguire la sua vera anima e sa fare follie che diventano miracoli.

La loro stranezza accende lumicini, che però sanno infiammare i cuori e cambiano il verso delle cose. Molto toccante e delicata la storia che riprendendo l’Annunciazione di Maria e di Elisabetta narra il miracolo della maternità della moglie del proprietario del negozio di alimentari del paese.

Indimenticabile la vedova Giuditta che sfida le voglie degli uomini potenti sconfiggendoli, facendosi “gnocca” e mozzando loro la testa come nel quadro del Caravaggio. Una vedova ostinata che sa bene dove sta il bene e il male, che agisce con un istinto ancestrale che le viene da dentro, quasi fosse nata per fare quell’atto coraggioso che poi le Cronache della provincia racconteranno.

Ed è proprio così! Dietro le persone apparentemente semplici e normali si nascondono santi, beati, costruttori di bene che silenziosamente realizzano uno spettacolo di vita.

Le storie comuni di gente normale che sa quale atto deve mettere in scena su questa Terra, che lo capisce ad un certo punto della sua vita, e che quindi fa della sua vita qualcosa di straordinario.

Chiudi il libro e pensi che tutto sia possibile, il realismo magico di Marquez è anche nella pianura Padana, non solo nell’America latina. Noi tutti, persone comuni possiamo essere santi, beati, eroi, personaggi di una tela del Caravaggio, con tutte le nostre ombre, ma senza mai l’ombra della noia e con l’ esaltante fierezza di aver vissuto una vita indimenticabile.

Ornella Bertagnoli