L’entusiasmo che percepisci mentre leggi questo libro ti dà la carica e l’energia che raccogli nel guardare un tramonto, nel bere l’acqua fresca dalla sorgente, nell’annusare un fiore profumato. Entri in contatto con la natura pur rimanendo nella tua bianca stanza.

L’asino sulla mia strada di Alessandra Giordano, edito da Edizioni del gattaccio, è l’autobiografia della nuova vita dell’autrice, una poesia d’amore al cambiamento interiore. Un ringraziamento alla vita stessa, al rimettersi in gioco, agli animali, all’asino in particolare, un essere intelligente.

Un momento difficile, la perdita di un marito, la voglia di rialzarsi, e una donna che vuole riscoprire se stessa attraverso il contatto con la natura, ma quello vero. Grazie a Pablo. Un asino a Milano, tanto fuoriluogo per una città cosi metropolitana, tanto indispensabile per chi incrocia il suo sguardo.

“Quante espressioni di gioia, quante, ancora più belle, di ritrovata fanciullezza, in chi ci guarda arrivare e chiede di lui: «Quanti anni ha, come si chiama, dove vive?» “

La visione dell’asino come riscatto sociale: nel libro l’autrice ridà una dignità all’asino, raccontando anche attraverso brevi accenni storici e sociali, l’importanza che ha avuto questo animale per l’uomo.

Ma se questa appare come una versione moderna del pensiero distorto sulle capacità cognitive dell’asino, legata ai nostri ritmi di iper produttivi uomini occidentali, ahimè anche in tempi di andamento lento la storia era la stessa. Alla spiegazione che ci riporta alle origini, agli emioni, se ne affianca un’altra alla quale recentemente la giornalista tedesca Jutta Person ha dedicato parecchie pagine all’interno di un interessante lavoro di ricerca pubblicato in edizione digitale: “L’asino. L’insolito ritratto di un animale straordinario” (GoWare, 2015). Si tratta del punto di vista della fisiognomica. Scrive la Person: “Già nei testi fondanti della fisiognomica occidentale, le sue orecchie, i suoi occhi, il labbro superiore e quello inferiore, la fronte, le narici e la forma complessiva del cranio sono stati collegati a qualità particolari che a loro volta venivano trasferite poi agli uomini […] L’asino nella ‘Physiognomonica’ – un testo attribuito ad Aristotele, in realtà risalente a circa il 300 a.C., dove si attribuiscono psicologie e caratteri a seconda dell’aspetto fisico – ci va di mezzo per l’ottusità, la stupidità e la pigrizia. Chi, come l’asino, ha occhi sporgenti viene classificato come stupido; passa per ottuso chi presenta una fronte rotonda come quella dell’asino. Attraverso i secoli le labbra grosse verranno sempre classificate come segno di stupidità, soprattutto se il labbro superiore o quello inferiore superano l’altro, cosa che viene messa in relazione con il muso dell’asino. Le orecchie lunghe sono semplicemente messe nella lista come ‘asinine’, quasi come se un’argomentazione più precisa non fosse affatto necessaria”.”

Nelle sue parole si carpisce tutta la libertà di pensiero che si è concessa l’autrice nel raccontare con tutto l’amore possibile, il rapporto d’amicizia con l’asino. Dedizione, comprensione.

“Pablo, dolce e divina creatura, ti lascio al primo sonno della tua vita con me. Ti chiedo di accompagnarmi nel mio nuovo tempo, ma è domanda retorica, ho scelto io per te. Ci aspettano giorni di incontro e gioia e giorni di sconforto e pena, com’è per i fratelli. Ti chiederò adattamento e non sempre ti saprò capire. Ma ti prometto rispetto e sceglierò il meglio per te. Che la mia carezza ti sia di ricompensa. A domani, anima misteriosa.”

Ma anche difficoltà e incomprensioni.

“Un giorno si pianta e non vuol camminare, il giorno dopo corre quando e dove non deve, il terzo giorno – cloppete cloppete – mi regala il giusto passo, quello dello stare insieme, quello che desidero io.”

Lunghe orecchie tese all’ascolto, occhi pieni d’amore, un asino con la sua lentezza può entrare nelle nostre anime e insegnarci tanto. L’onoterapia è uno degli strumenti di collegamento tra il nostro mondo e quello di questo fantastico animale. Un altro magico regalo che questo splendido animale dona a noi umani.

Non ci sono risposte giuste, con Pablo è un continuo dialogo, un dare e ricevere.

E il rispetto per lui, per la sua amicizia si tramuta in una grande gesto d’amore: regalargli la libertà. Quella libertà di cui dovrebbero godere tutti gli animali.

 “Ho scelto: Pablo vivrà più libero, alla Bellotta. Tra asini, muli e bardotti e asinari, e insieme alle amiche capre. Proseguirò le attività con loro, altre ne inventeremo Insieme.”

Eleonora Giallombardo

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