Trigger warning: la carbonara con la pancetta è buona quanto quella col guanciale. Arrabbiati? Vi dirò di più: con la panna è anche meglio. Così come la carbonara di mare, di lago, o tonda e pastosa come un donuts. Sconvolti? Ecco, questa è la meraviglia, l’eccesso del quotidiano. Così, domandarci o meno se un uomo e suo zio abbiano veramente viaggiato per mezzo mondo fra il 1271 e il 1295 non è importante: ciò che rimane, dopo la lettura del Milione di Marco Polo, è la meraviglia, l’incredibile della scoperta che sta al quotidiano come il guanciale all’uovo; l’ananas sulla margherita. Carla Diamanti reinterpreta questo viaggio con un pamphlet che potremmo definire “d’accompagnamento”: Marco parla poco della cucina, Carla recupera questi vuoti per raccontarci i luoghi della Via della Seta attraverso un altro senso, il gusto. Dal Mansaf alla farinata, dal Kibbeh ai Tori-soba, Carla ci parla del cibo, del viaggio di Marco, dei suoi viaggi – lei è giornalista, autrice di guide, travel designer, docente all’Università di Torino e un sacco di altre cose – e ci racconta anche di quella nostalgia da “partire è un po’ morire” che ogni viaggiatore conosce; e lo fa, perché Carla scrive bene. E in mezzo ci mette delle ricette – forse un po’ poche -, perché così Marco e la via della seta possiamo portarceli un po’ in cucina: il qatayef ve lo consiglio, una perla, l’hummus una soluzione per pranzi imprevisti con ospiti da sorprendere.

Mi sono mancate la paragrafazione delle ricette, difficili da leggere militando tra pentole e fornelli (!), ma ciò che più dispiace è la brevità: avrei voluto sapere di più di Marco, di Carla, della meraviglia di quel “il mio viaggio” che un pomeriggio a Yazd sembra trasportare il lettore all’ultimo tramonto del mondo. Perché Carla scrive bene e ha gusto per la meraviglia, per l’accostare ingredienti diversi, la letteratura e la cucina, in maniera armonica. A tavola con Marco Polo di Carla Diamanti è un libro che, sebbene potrebbe svilupparsi in tante pagine ancora, è un buon compagno di viaggio; leggendolo ho imparato delle cose e ne ho ricordate altre. Lo tengo in libreria di fianco al Milione e ogni tanto lo porto in cucina sperando che si sporchi la copertina; è questo il destino di tutte le cose che viaggiano per la mia cucina.

Mirco Spadaro

Il libro A tavola con Marco Polo sarà presentato durante l’Independent Book Tour a Torino il 7 ottobre presso Gallerie d’Italia nell’ambito di Portici di Carta.