In seguito all’enorme successo del libro Storie della buonanotte per bambine ribelli di Elena Favilli e Francesca Cavallo, che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo – è stato tradotto in 47 lingue –, le case editrici hanno fatto a gara per pubblicare prodotti editoriali simili: biografie di donne fuori dal comune, che si sono distinte per aver cambiato la Storia, ma delle quali i libri di Storia, il più delle volte, non parlano.

Tra le decine di titoli usciti, più o meno validi, spesso piuttosto simili, spicca per l’originalità e la qualità della materia narrativa, l’Atlante delle esploratrici, edito da National Geographic Kids, scritto e illustrato da Riccardo Francaviglia e Margherita Sgarlata, realizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia.

È un volume di grandi dimensioni (27 x 36 cm.), proprio come un atlante, in cui sono raccontate le vite di 21 esploratrici che hanno solcato le vie del mondo, spinte dal loro spirito libero e curioso; donne che hanno fatto il giro del globo, attraversato deserti infuocati e lande di ghiaccio, che hanno scalato le vette più alte della Terra ed esplorato lo spazio; che non si sono fermate davanti a niente e che, passo dopo passo, hanno superato i propri limiti lanciandosi in imprese in cui l’impossibile è diventato possibile, grazie alla grinta e al desiderio di scoprire la natura umana e la bellezza del mondo.

Solo affrontando i rischi si diventa capaci di compiere azioni straordinarie. La paura del rischio è un limite, e per chi ama volare i limiti non esistono”, ha detto l’aviatrice americana Amelia Earhart.

Molte di loro hanno sfidato le convenzioni sociali o addirittura le proprie famiglie, scontrandosi con i pregiudizi che dipingevano le donne come persone deboli e prive di ambizioni, incapaci di ricoprire ruoli diversi da quelli di madre e moglie.

La biografia di ognuna di queste donne straordinarie è affiancata dalla voce in prima persona di qualcuno che l’ha conosciuta bene (mariti, figli, colleghi, compagni di viaggio…) e che parla di lei mettendo in luce il suo lato più intimo e umano. Ogni storia è corredata inoltre da una carta geografica con i percorsi di viaggio, da aneddoti, curiosità e citazioni che permettono al lettore di viaggiare insieme alle protagoniste; come Annie “Londonderry” Kopchovsky che intraprese il giro del mondo in bicicletta o come Osa Johnson, che familiarizzò con i cannibali, o Valentina Tereškova, la prima donna a guardare la Terra dallo spazio.

Il nostro pianeta è meraviglioso. Lo vedo da quassù e rimango abbagliata dalla sua bellezza. Sento di doverlo proteggere, sento la sua fragilità e mi commuovo perché mentre sorvolo i suoi oceani e le sue montagne, i deserti e le immense foreste, come essere umano so di essere responsabile di tutta questa bellezza.

L’Atlante delle esploratrici non è un libro che dovrebbero leggere tutte le bambine: è un libro per tutti, e noi speriamo che lo leggano soprattutto i maschi.

Sabrina Rondinelli