Tre autori e tre linee tematiche: Memoria, Sogno e Spazi Cosmici. Ciascun autore firma un racconto per linea. Nove racconti totali per questa raccolta che, nella collana Senza Rotta di Arkadia dove è accolta, trova una collocazione naturale per il suo toccare molte sponde immaginali.
Le scritture dei tre autori evidenziano confluenze tematiche e stilistiche, ma Agnoloni, Cuppini e Salvato riescono a mantenere forte l’identità, così che possiamo, da una sezione all’altra, immediatamente riconoscerne la penna.
La forma espressiva per tutti e tre è alta e letteraria, talvolta persino – immagino volutamente – lirica, come si adatta a storie che vogliono soprattutto essere evocative, e che fanno del salto di dimensione e dell’intreccio di piani una scelta. Così il tempo della memoria, quello del vissuto e quello “ad-veniente” si mescolano e interagiscono, portandosi dietro gli spazi che contengono le vite, insieme alla ricerca, il cammino, il desiderio e anche il rimpianto. L’ultimo smette di essere elemento tipico di ciò che è trascorso per insinuarsi nell’ora e travalicare in ciò che sarà. I luoghi della memoria (quelli dei primi tre racconti, che di infanzia e giovinezza sono pieni) come quelli del sogno e quelli cosmici sono densi di rivelazione, sono percorsi interiori e interiorizzati, esplorazioni del sé che permettono magicamente di ritrovarsi, e di ritrovare chi ha significato qualcosa nella vita.
Queste storie amano scendere in profondità, non rimangono nei perimetri delle superfici, osano portarsi in aree poco esplorate o ritenute a torto insondabili. Avvicinare i luoghi più meno concreti, reali, a quelli dell’anima, mi pare il fil rouge della lettura, che si rivelerà credo particolarmente gradita a chi ami territori originali e insoliti costruiti con le parole.
Anna Bertini
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