Delitto al buio di Laura Graziano è un gradevole romanzo giallo che si inserisce nel filone della detective story alla Agatha Christie, in cui però alle atmosfere della campagna inglese si sostituiscono le descrizioni del paesaggio di Langa che con le sue nebbie e le sue piogge diventa un altro personaggio.

Anche il protagonista, Saverio Grave, rimanda al Poirot della Christie, come lui affettato, amante delle comodità, accompagnato dal cameriere Archie di chiara provenienza anglosassone e sempre pronto a rimbeccare il malcapitato Commissario Trespoli. Grave però è affetto da stress post-traumatico in seguito a una drammatica esperienza vissuta anni prima nel suo lavoro di agente segreto e da alcuni anni non esce dalla sua casa di Saliceto, piccolo borgo nelle Langhe cuneesi.

A farlo uscire di casa è l’invito del generale De Venchi, ex-collega e amico, che lo invita a passare il fine-settimana nella sua villa immersa nel verde. Della partita fanno parte anche altre persone della famiglia del colonnello e del personale di servizio che non tardano a rivelare gelosie, inimicizie e rancori tra di loro e verso il colonnello che viene presto ritrovato cadavere, avvelenato da un tramezzino al paté di olive.

La polizia indaga, ma solo grazie all’arguzia di Grave riesce ad arrivare alla scoperta dell’assassino.

La storia, in apparenza molto classica, non manca di colpi di scena e vicoli ciechi, ma il punto di forza del romanzo è senz’altro il personaggio di Saverio Grave con le sue fragilità e con la sua ironia pungente. Anche Archie, irlandese dal passato piuttosto torbido, è un personaggio destinato a catturare la simpatia dei lettori con il suo aplomb britannico e il suo modo di atteggiarsi alla Jeeves, ma anche con il suo chiaro attaccamento nei confronti di Saverio.

Lo stile è curato e brillante, con dialoghi vivaci e intelligenti che portano avanti l’azione con leggerezza e brio.

In conclusione Delitto al buio è un’opera curata nella stesura e nella presentazione in volume, bella la copertina, che potrà garantire alcune ore di sano svago al lettore.

Rita Garzetti