C’è una cittadina alle pendici dell’Etna, che guarda il mar Jonio da un lato e il cratere del vulcano dall’altro e ne sente i boati quando esplode in tutta la sua potenza, dove si svolge una festa per bambini e ragazzi fatta di libri, letture e spettacoli. È la Festa del Libro di Zafferana Etnea, conclusasi il 20 aprile alla sua diciassettesima edizione, che ha visto, anche quest’anno, la partecipazione di autori, illustratori ed editori del panorama nazionale e internazionale dell’editoria per bambini e ragazzi. Una piccola città e un festival che cresce di anno in anno, che da quest’anno si è dotato di un comitato tecnico–scientifico di spessore, composto da Gabriella Zammataro e Beppa Finocchiaro dell’associazione Calicanto, promotrice del festival, Walter Fochesato, coordinatore redazionale della rivista Andersen, nonché autori e illustratori quali Nadia Terranova, Andrea Giuseppe Cerra, Angelo Ruta, Barbara Schiaffino, Giusi Quarenghi, Lucia Scuderi e Maria Antonietta Ferraloro.
Un festival fatto per i bambini e con i bambini, rivolto a loro, ai ragazzi, agli insegnanti, a educatori e genitori, dove la fiaba, il sogno, il mito, l’immaginazione sono protagonisti, come già suggeriscono i manifesti delle diverse edizioni, firmati ogni anno da uno degli illustratori che partecipano a incontri e laboratori. Quest’anno è stato Marco Paci, con pennellate ad acquarello, a suggestionarci con un’atmosfera di libri che volano per aria e navigano per mare, col vulcano sullo sfondo, potente e presente nella vita di questi luoghi.
L’associazione culturale Calicanto – un’associazione tutta al femminile, come ci tengono a precisare le socie – è nata nel 2011 dalle “tenaci ragazze dell’Etna”, come le ha definite Giusi Quarenghi, un gruppo di insegnanti della scuola di Zafferana Etnea che già dal 2007 avevano dato vita alla Festa del Libro. Ho chiesto a due di loro, Ata Pappalardo e Gabriella Zammataro, di raccontarci qualcosa della Festa del Libro. Ata Pappalardo, insegnante di scuola primaria, è presidente dell’associazione Calicanto. Gabriella Zammataro, per vent’anni dirigente scolastico, ora in pensione, del Circolo Didattico di Zafferana Etnea, fa parte del comitato tecnico-scientifico del festival.
Il legame della Festa con le istituzioni scolastiche del territorio è molto stretto e in continua espansione. Come è nata la Festa del Libro e perché è così legata alle scuole?
G.Z.: La Festa del Libro di Zafferana nasce dall’esperienza del progetto di lettura “Leggere per… leggere”, nato all’interno delle scuole di Zafferana Etnea nel lontano 2001 e istituzionalizzato in una vera e propria Festa del Libro a partire dal 2007. L’iniziativa, oggi, è promossa e organizzata dall’associazione Calicanto, in collaborazione con il Comune di Zafferana Etnea, e nel corso degli anni ha coinvolto un numero sempre maggiore di bambine e bambini e di studenti appartenenti alle scuole di ogni ordine e grado, dalle scuole dell’infanzia alle scuole secondarie di 2° grado della provincia di Catania, Siracusa e Enna. Da qui lentamente è nato anche il coinvolgimento con l’Università degli Studi di Catania, l’Accademia delle Belle Arti di Catania e con altre Associazioni del Territorio e le Biblioteche Comunali.Una festa che ogni anno si riappropria degli spazi e dei luoghi della cittadina di Zafferana Etnea, delle Biblioteche dei Ragazzi presenti sul territorio, dei luoghi dei Comuni di Acireale, Milo e Sant’Alfio, con un programma di alta qualità e fortemente culturale e una settimana ricca di appuntamenti.
Non fiera, non festival, ma “festa”. E in effetti i bambini della scuola di Zafferana aspettano con trepidazione questa settimana di aprile. Si respira un’aria diversa dal resto dell’anno: niente lezioni normali, niente compiti, zaino leggero, laboratori, spettacoli, musica e tanti scrittori e illustratori a portata di… penna. Anche le vetrine dei negozi sono addobbate a festa, come a Natale, ma con i libri. Perché avete scelto di chiamarla così?
A.P.: Facendo seguito al progetto “Leggere per Leggere”, nel pensare ad una manifestazione più strutturata e organizzata, non volevamo si perdesse il carattere festaiolo, di leggerezza e di “piacere” del leggere e dello sperimentare attorno al libro. Abbiamo lavorato in questi anni, con bambine e bambini, ragazze e ragazzi, adolescenti e adulti, perché si eliminassero i grigiori spesso attribuiti alle iniziative culturali. Nello specifico, per le ragazze e i ragazzi, abbiamo cercato di far sperimentare loro giornate alternative ma non banali, momenti scolastici non tradizionali, eppure proficui ed edificanti. Una vera full-immersion con e nella lettura che, fino a oggi, ci dà una risposta più che positiva e ci conferma la bontà della scelta.
La Festa del Libro è realizzata dalla vostra associazione in collaborazione con il Comune di Zafferana Etnea, la rivista Andersen, altri comuni del circondario, scuole e università, col Circolo Didattico di Zafferana Etnea come scuola capofila. Come entrano in gioco questi diversi attori nell’organizzazione?
A.P.: Già con la prima edizione della Festa del libro, per l’articolata strutturazione, abbiamo pensato al ruolo che ciascun componente potesse svolgere. L’Amministrazione Comunale di Zafferana etnea con il supporto economico, il primo partner che ha consentito di fatto l’organizzazione, permettendo di usufruire di spazi e luoghi. La rivista Andersen è stata da sempre il supporto scientifico alla manifestazione, consentendo alla Festa di entrare nel circuito nazionale e internazionale degli autori e delle relative pubblicazioni e case editrici. Il Circolo Didattico, scuola capofila, in questi anni è stato il campo di sperimentazione di percorsi che hanno formato docenti, ma anche l’intera comunità di genitori, bibliotecari e operatori del settore. Tutte le componenti sono state coordinate dall’Associazione Culturale Calicanto di Zafferana Etnea nata proprio con lo scopo di tutelare e far crescere la manifestazione, oltre che essere punto di riferimento per tante altre iniziative culturali.
Le donne dell’associazione amano ricordare chi ha dato la spinta e un grandissimo contributo alla nascita del festival: Roberto Denti, di cui quest’anno ricorre il centenario dalla sua nascita. Scrittore e pioniere della diffusione della letteratura per bambini e ragazzi e fondatore, con la moglie Gianna Vitali, della Libreria dei Ragazzi di Milano, nel 2008 è stato insignito della cittadinanza onoraria di Zafferana Etnea. Ci raccontate qual è stato il suo contributo e perché siete così affezionate a lui?
G.Z.: Per noi è importante ricordare sempre Roberto, perché lo spirito e l’anima di questo evento non sono mai cambiati, legati a quanto ci ha trasmesso. Alla sua persona, forza, pensiero è fortemente legata tutta la nostra storia. Per la prima volta venne a Zafferana nel maggio del 2001 e da quell’anno continuò a venire sempre fino all’aprile del 2013 (anno della sua morte, ndr). L’ incontro con Roberto Denti ha permesso il cammino che ha portato e consentito il grande successo e la diffusione della Festa del Libro di Zafferana Etnea: la sua cultura, la sua esperienza, la sua guida, hanno aperto le porte di un universo in cui, durante questi anni, ci siamo immersi incontrando libri e opere affascinanti, eccellenze editoriali e, insieme, scrittori e illustratori.
Quali autori in particolare sono stati protagonisti di questa edizione?
G.Z.: E’ difficile rispondere a questa domanda, tutti gli autori e gli illustratori sono stati protagonisti di questa edizione che ha visto sicuramente la presenza di un parterre di ospiti fra i più importanti nel panorama nazionale e internazionale della narrativa e dell’illustrazione, come David Almond, Enne Koens, Hannah Arnesen, Anselmo Roveda, Barbara Schiaffino, Daniela Valente, Lucia Scuderi, Luigi Dal Cin, Nadia Terranova, Walter Fochesato, Teresa Porcella, Sabrina Giarratana, Bernard Friot, Santo Pappalardo, Pino Pace, Arianna Papini, Annamaria Piccione, Beatrice Zerbini, Fuad Aziz, Claudia Palmarucci, Giulia Pastorino, Sofia Gallo, Daniele Catalli, Alice Patrioli, Agnese Baruzzi, Tiziana Rapisarda, Luigi Ballerini, Gigliola Alvisi, Marta Palazzesi, Giorgio Scaramuzzino, Cristina Bellemo, Elisabetta Civardi, Romana Petri, Giusi Quarenghi, Mariantonietta Ferraloro, Andrea Giuseppe Cerra, e con Marco Paci a firmare il manifesto di questa XVII edizione e Angelo Ruta con le tavole dei suoi ultimi silent book per la mostra “Sentire con gli occhi”. Spero di non dimenticare nessuno!
Tra i protagonisti delle edizioni passate, ci sono stati anche autori che, come Roberto Denti, purtroppo ci hanno lasciati. Lara Albanese, scomparsa a soli 57 anni nel 2020, era un’eccezionale divulgatrice scientifica. È stata molto presente alla Festa del Libro a raccontare il cielo ai bambini (e agli adulti). Ci potete ricordare qualcosa di lei?
A.P.: Quello con Lara Albanese è stato un incontro molto speciale proprio come lo era lei. Ha avuto il merito di farci amare il cielo con i suoi libri, ci ha insegnato a guardare le stelle, a riconoscerle. Negli anni si è consolidato un rapporto di stima e di amicizia profondi. Mi piace ricordare un’osservazione delle stelle presso il Rifugio Sapienza, in una serata fredda e ventosa, eppure affollatissima di bambini e delle loro famiglie. Un grande momento di scienza e di poesia. Un’altra cosa, a testimonianza della sua immensa generosità: ormai malata, e tutti isolati nell’anno del Covid, ha effettuato una registrazione della lettura del suo libro “Mappe Spaziali”, per far sentire la sua vicinanza ai bambini che per ovvie ragioni quell’anno non avrebbero potuto incontrarla.
Ci sono alcuni eventi veramente speciali alla Festa del Libro, come la notte a scuola. Per anni organizzata come Notte di Stelle, è stata sospesa per diversi anni a causa del Covid. Notte di Stelle continua a scuola sotto altre forme, ma quest’anno avete ripreso durante la Festa del Libro con la Notte dei Racconti: un gruppo di bambini che dormono a scuola per una notte, immersi nelle storie. C’è un grande dispendio di energie per organizzare questo ed altri eventi. A chi va il merito di questo?
A.P.: Notte di stelle è un’iniziativa avviata quasi un decennio fa che prevedeva l’esperienza di dormire a scuola cullati dalla voce di un raccontastorie. L’esperienza poi si concludeva con un’abbondante colazione il giorno seguente. Con il Covid è stata sospesa e ripresa in una formula ridotta, cioè realizzata a scuola solo per alcune ore serali. Quest’anno, ascoltando i desideri dei nostri alunni, abbiamo ripreso l’esperienza con la “Notte dei Racconti”, curata dal libraio e raccontastorie di Sarzana (La Spezia) Sergio Guastini. È stata un successo sia per il numero dei partecipanti che per i racconti letti durante tutta la notte. Un’articolata organizzazione che ha previsto l’allestimento di un plesso scolastico per accogliere più di cinquanta bambini con il loro sacco a pelo e tanta voglia di vivere la notte tra le storie. Tutto ciò è stato possibile per la disponibilità di alcune socie Calicanto e per l’impeccabile organizzazione curata da Giuseppina Cavallaro (insegnante e socia di Calicanto, n.d.r.). I bambini si sono risvegliati il giorno dopo con il profumo di torte, cornetti e dolci di ogni tipo.
Ci sono autori ospiti della Festa del Libro che affermano che qua si respira un’aria magica, che si sentono immersi in un’atmosfera fiabesca e che tornano non solo perché è un festival dei libri ma anche perché si sentono a casa. Maria Antonietta Ferraloro ha affermato di venire alla Festa del Libro “per fare incetta di bellezza”. Questi sono luoghi di miti e leggende e di una grande tradizione culturale. Zafferana Etnea è stata nominata Città che Legge dal CEPELL, il Centro per i Libri e la Lettura, ed è sede del premio Brancati. La Festa del Libro sta diventando un altro evento che darà lustro culturale a questa città. Avete qualche progetto per il futuro?
G.Z.: Anche questo è vero. Forse perché la condivisione di un cammino così difficile nasce anche dalla relazione che si stabilisce con gli ospiti ed anche perché credo fermamente che la Sicilia, terra di miti ancestrali ed archetipi profondi, abbia prioritario la cura, l’accoglienza e l’ospitalità per tutti coloro che giungono qui a portare il dono della parola e della poesia. E non è un caso che questo accada a Zafferana Etnea, cittadina di grande tradizione culturale. Cosa prevediamo per il futuro? Che la nostra Festa continui e come afferma Nadia Terranova: “ Festa del Libro… tutto l’anno”.
Intervista a cura di Elisa Bedoni
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