Fino all’ultima pagina – delitti a Novara di Marco Paracchini edito da Buckfast edizioni è un breve romanzo giallo che parte subito col botto, anzi con una bella botta in testa per il protagonista Ottavio Baldazzo uno scrittore novarese di gialli.
Gigione e bonario si ritrova, incredibilmente, a vivere gli stessi efferati delitti descritti nei suoi libri sino a diventarne, suo malgrado, vittima predestinata.
La storia è breve, piacevole, ambientata tra le vie e le piazze di Novara con un piccolo excursus nelle scuole di Borgomanero. Tre omicidi le cui indagini non riescono a decollare e con un unico filo conduttore: il modus operandi che risulta essere assurdamente simile alle narrazioni del suddetto scrittore “di libercoli da edicola”.
Il racconto si svolge nell’arco di tre mesi quando, a ottobre 2022, viene rinvenuto il primo cadavere al secondo piano dell’accademia di belle arti di Novara.
Viene, infatti, uccisa una bella studentessa residente a Borgomanero Marika Sabani ritrovata nell’aula di fotografia col cranio fracassato da una luce spot da palcoscenico. Proprio come nel libro di Baldazzo “Milano a ferro e fuoco La polizia è silente?” e sul cadavere una lettera scritta a mano che riporta, con inchiostro rosso, proprio delle frasi del libro.
A novembre il cadavere di una donna avvolto nel cellophane, deturpato per renderla irriconoscibile, viene scoperto nei sotterranei della scuola Gobetti di Borgomanero.
Sembrerebbero delitti indipendenti, ma una lettera ritrovata sul luogo del delitto con un passo tratto dal romanzo “I sei smidollati e la sgualdrina della Martesana” scritta dalla stessa mano e con lo stesso inchiostro della precedente ne fa temere la medesima origine.
A dicembre un cadavere su una panchina col polso sinistro completamente lacerato da un taglierino, esattamente come nel libro “A Novara la gente muore male. I carabinieri alzano le mani”.
Gli inquirenti riusciranno a trovare l’assassino e a fermarlo prima che compia un altro efferato delitto?
È una storia simpatica, curiosa, dove i personaggi sono asciutti ma ben presentati. Lo scrittore è un bonaccione che suscita immediata simpatia, il vice questore è un tipo dinamico e un po’ malinconico. Attorno ruotano una pluralità di figure diverse ben definite e caratteristiche.
Il linguaggio è colloquiale, immediato con frasi in dialetto locale e del gergo giovanile.
Ampio spazio è dedicato alle descrizioni dei luoghi di Novara che non possono non suscitare interesse e simpatia a chi ben le conosce e le frequenta.
Un libro che si legge agevolmente senza ansia o timore, ma con il puro desiderio di sapere se si riesce a scoprire l’assassino prima dell’epilogo finale.
L’autore, Marco Paracchini, è nato a Novara nel 1976 è attivo nella comunicazione audiovisiva, del web e della scrittura.
Beatrice Fortis
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