“Lascia indietro le cose tristi e rivivi le gioie, le amicizie…”
Con queste parole Luca, uno dei protagonisti del romanzo Frammenti di vita e di guerra di Carlo Bardelli, convince la nonna Adele a fare i conti con il suo passato, un passato costellato di dolori che la donna non riesce a superare.
La narrazione prende avvio dal ritrovamento di un battello, il Milano, affondato nel Lago Maggiore, davanti a Intra, e portato alla luce grazie alle innovative tecniche di ricerca proprio di Luca che, consapevole dell’importanza che l’evento può avere per Adele, la spinge a scavare nei ricordi, per far riemergere desideri e sogni mai sopiti.
L’imbarcazione, attaccata durante la Prima Guerra Mondiale, era quella usata quotidianamente dalla giovane Adele e dalle sue amiche per raggiungere la sponda opposta del lago; il bombardamento, a cui lei scampa fortuitamente, scava nel suo cuore un dolore profondo, che la segna anche nella vita adulta. Per poter lasciar indietro le cose tristi, come le suggerisce il nipote, deve compiere una sorta di percorso catartico, durante il quale dovrà recuperare i frammenti di un tempo sepolto per sopravvivere al dolore, consentendo anche agli eroi silenziosi del sottotitolo di far sentire la loro voce.
Così le vicende di Ambrogio, Carlo, Adele, Mina e Vittoria acquistano una dimensione nuova, in cui la storia prende luce grazie alle azioni dei singoli, che divengono testimoni di ieri e, contemporaneamente, chiavi di lettura dell’oggi, anche attraverso le loro scelte e i loro sacrifici.
Il testo, di agevole lettura, intreccia in una trama indissolubile le vicende dei protagonisti, che si muovono su diversi piani temporali, alla luce di sentimenti quali l’amicizia, l’amore e il valore. Il racconto, in cui vibra la voce dell’autore, piena di affetto e di riconoscenza per ognuno di loro, rende possibile la ricostruzione di pensieri e azioni di uomini e donne in cui è facile ritrovarsi. Bardelli, infatti, dà vita ad un affresco di grande respiro, proprio innestando il passato nel presente, mosso in particolare dall’affetto nei confronti di uno degli eroi narrati, avo non conosciuto, ma di cui porta il nome.
Grazie alle sue pagine scopriamo sogni e desideri di una gioventù animata da ideali diversi da quelli attuali, ma non per questo meno veri. È importante ricordare, infatti, che viviamo in una contemporaneità le cui radici affondano in momenti non troppo lontani; per la corretta comprensione degli avvenimenti di cui siamo partecipi è indispensabile la comprensione di ciò che è stato prima: ben vengano dunque libri che, attraverso una finzione narrativa intrigante, riescono a dar conto dello sviluppo della Storia innestandola nella realtà, consentendo al lettore di vivere momenti di svago, ma offrendo anche la possibilità di compiere un percorso di conoscenza teso alla piena consapevolezza del vivere.
Federica Mingozzi
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