Adagiato tra le campagne inglesi nei pressi di Londra, c’è un castello ormai decrepito, ma che conserva ancora un certo fascino fiabesco, dove vive (in affitto) una famiglia alquanto singolare.

Il padre è uno scrittore lunatico, che tanti anni prima ha scritto un capolavoro e che in seguito non è più riuscito a scrivere mezza parola, gettando la famiglia nella rovina economica.

La madre dei suoi tre figli è morta. Il suo posto è stato preso da una giovane, eterea modella un poco stupida che ama vagare nuda in mezzo alla Natura.

La figlia maggiore si chiama Rose. È bella, cattiva e spregiudicata: ha promesso l’anima al diavolo a patto che la faccia diventare ricca.

Sua sorella Cassandra, voce narrante della storia, una ragazza intelligente e determinata, annota tutto ciò che le accade nel suo diario segreto, osservando il mondo con lo sguardo ancora limpido dei suoi diciassette anni.

Thomas è il fratello più piccolo; sembra un bambino studioso e tranquillo, ma non sottovalutatelo perché a un certo momento non ci penserà due volte a imprigionare il padre nella torre del castello, minacciando di liberarlo solo quando si deciderà a scrivere il suo secondo romanzo.

Succede che il diavolo accetta il patto di Rose, ed ecco arrivare dall’America il giovane Simon, l’ereditiero del castello. Rose non farà fatica a irretirlo con le sue fini arti da gattamorta.  E presto dovrebbe celebrarsi il matrimonio che salverà l’intera famiglia dalla povertà.

Ma.

Anche Cassandra si innamora di Simon (durante un rito magico di mezza estate in cima a una collina; e lei lo ama per davvero, mica perché vuole i suoi soldi!).

Aggiungete un contadinello bellissimo come un Dio greco che farebbe di tutto pur di conquistare Cassandra, un gatto egoista, un cane imbranato, l’affascinante e colta madre di Simon che cerca di sedurre lo scrittore depresso, una pseudofotografa aristocratica di mezza età che cerca di sedurre il fresco contadinello con la promessa di farlo diventare un attore cinematografico e Neil, il fratello minore di Simon, che odia Rose ma si diverte a giocare con Cassandra.

Shakerate e bevetevi Ho un castello nel cuore, queste 538 pagine di puro godimento, gustatele sul palato una per una, perché alla fine ne avrete ancora sete, mentre starete lì a chiedervi: ma cos’era? Una fiaba? Una commedia? (e infatti questo romanzo è stato adattato in un’opera teatrale nel 1954 e in un musical nel 2012). È un romanzo di formazione? Per adulti o per ragazzi? Una storia romantico-femminista a metà tra Jane Austen e Louisa May Alcott che però fa molto più ridere? La trama per una serie Netflix di prossima uscita?

Scritto nel 1948 da Dodie Smith (sì, proprio l’autrice de La carica dei 101).

E grazie a Beatrice Masini per la traduzione accurata e preziosa.

 🏰 🧡

Sabrina Rondinelli