Numero 13 | Ottobre 1998

L’interesse per Cees Nooteboom, scrittore olandese noto in Italia attraverso quattro romanzi, tre libri di viaggio, un saggio e alcune poesie, risiede senza dubbio nella grande versatilità della sua produzione letteraria che si accompagna a una inusuale varietà di stili.

Nooteboom non organizza in modo tradizionale lo sviluppo della sua narrazione. Egli ama invece accostare coraggiosamente luoghi, periodi e persone lontane, spesso in contrasto tra loro. È una sorta di alchimista che attraverso la fusione dei vari elementi restituisce realtà ai fatti narrati attraverso la rivelazione del senso profondo che anima i comportamenti e informa la irregolare logica della vita quotidiana.

Nooteboom è uno scrittore colto, grande lettore, appassionato e attento viaggiatore. Ha soggiornato in molti paesi europei, conosce bene l’oriente, ha visitato molti luoghi geografici, ma si è soffermato anche di più sui «luoghi» dell’anima e della psicologia degli esseri umani.

Nooteboom, come, pochi altri, è figlio del suo e del nostro tempo per i temi che riguardano la caducità, ma anche la necessità di punti di riferimento religiosi, politici e ideologici, la ricerca di identità, l’incontro con l’altro, la dimensione universale della morale e dei sentimenti, la pratica del dubbio e della riflessione come condizione dell’esistere.

Chi ancora non lo conoscesse può riferirsi a quattro libri che costituiscono i cardini della sua produzione letteraria.

Rituali (Iperborea, pp. 220, lire 24.000, nel 1998 e così nelle parentesi successive, ndr) è senza dubbio il libro che più e meglio di altri segna lo sfondo teorico ed esistenziale di tutta l’opera di Nooteboom. Vi si racconta di Inni Wintrop, uomo comune che si muove apparentemente senza meta, tra ironia e distacco, a curiosare in un mondo che ha l’aspetto di una «fortezza smantellata». Nel racconto, Inni Wintrop incontra Arnold e Philip Taads, padre e figlio mai conosciuti tra di loro, di cui diventa amico a trent’anni di distanza l’uno dall’altro.

L’altro libro è Il canto dell’essere e dell’apparire (Iperborea, pp. 98, lire 16.000). Qui il fulcro della narrazione è una citazione di Pessoa che definisce la scrittura come un «simulare la verità per evitare di essere il nulla». Nel libro si narra di uno scrittore costretto dagli stessi personaggi da lui creati a entrare nella loro storia, in libero gioco con le loro vicende.

Il canto dell’essere e dell’apparire è il libro che offre l’occasione di conoscere l’opinione di Nooteboom sul senso e sulla necessità della scrittura.

Gli altri due sono racconti di viaggio, entrambi pubblicati da Feltrinelli: Verso Santiago (pp. 320, lire 28.000) e La storia seguente (pp. 120, lire 20.000). Con essi è evidente come il senso dell’ altrove e la necessità dell’altro sia, per l’uomo, una formidabile occasione di conoscenza fino a diventare quasi un modello esistenziale e, per lo scrittore, un’efficace metafora letteraria che permette di rendere flessibili i concetti di spazio e di tempo, di realtà e di immaginazione. L’opera dello scrittore olandese è arricchita da Le montagne dei paesi bassi (pp. 152, lire 18.000) e Mokusei (pp. 76, lire 16.000) pubblicati da Iperborea e da Il Buddha dietro lo steccato (Feltrinelli, pp. 84, lire 18.000). Inoltre, nel 1994, la rivista «Linea d’ombra» per la collana Aperture ha pubblicato la raccolta di saggi che ha per titolo Come si diventa europei? (pp. 112, lire 15.000) mentre alcune poesie sono apparse sulla rivista «Poesia» (Luglio-Agosto 1996) il cui editore, Crocetti, recentemente, ha anche pubblicato un libro di prosa poetica dal titolo Autoritratto di un altro.

Gioacchino De Chirico

Biografia del 2018

Scrittore olandese, autore di romanzi, poesie, saggi, opere teatrali e resoconti di viaggio, come Verso Santiago e Il Buddha dietro lo steccato (Feltrinelli), è ormai ritenuto uno dei più importanti e originali autori europei contemporanei. Rivelatosi a ventidue anni con Philip e gli altri, ha raggiunto il successo internazionale con Rituali e Il canto dell’essere e dell’apparire. Iperborea ha pubblicato anche i romanzi: Mokusei (1994), Le montagne dei Paesi Bassi (1996), La storia seguente (2000, Premio Aristeion della Comunità Europea e Premio Grinzane Cavour 1994), Il giorno dei morti (2001), Perduto il paradiso (2006), Le volpi vengono di notte (2010), Avevo mille vite e ne ho preso una sola (2011), Lettere a Poseidon (2013).
A Nooteboom è stato attribuito il Premio Europeo di Poesia 2004, ed è stato insignito del più alto riconoscimento olandese per la letteratura. Nel 2017 viene scelto come vincitore del Premio Letterario Internazionale Mondello, sezione Autore Straniero. È definito dal New York Times “una delle voci più alte nel coro degli autori contemporanei”. I suoi libri sono tradotti in più di trenta lingue e ha ottenuto più di una candidatura al Premio Nobel. Nel 2018 è stato insignito del Premio Internazionale Elena Violani Landi.
Fonte: ibs.it

In libreria

Rituali di Cees Nooteboom

Cees Nooteboom
Rituali
Iperborea, 2003
Traduzione di F. Ferrari
220 p., brossura
€ 12,50

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