Anno 1 | Numero 5 | Gennaio-Febbraio 1998

Al telefono

– L’ho finito.

– Finito!

– Finito cosa?

Un cuore così bianco.

– Pagine?

Duecentoottantasette.

– Complimenti! Stai battendo il tuo record!

– È stata dura ma ce l’ho fatta. L’inizio è monumentale.

“Non ho voluto sapere, ma ho saputo che una delle bambine, quando non era più bambina ed era da poco tornata dal suo viaggio di nozze, entrò nel bagno, si mise davanti allo specchio, si tolse il reggiseno e si cercò il cuore con la bocca della pistola del padre… “

Ma cos’è un giallo?

– Non direi.

– Un inizio un po’ pulp.

– Macché pulp! Tutto tranne quello.

– E cosa allora?

– Intrigante. È un libro intrigante.

– Di che parla?

– Ho voglia di guardare negli occhi l’uomo che l’ha scritto. Il protagonista è un interprete. Gioca con le parole e i pensieri. Traduce in modi diversi una sensazione e ti accorgi che se fossi nato da un’altra parte del mondo i tuoi pensieri tradotti avrebbero significato una vita diversa.

– Che cavolo! Non capisco! Ma come parli?

– Dico che probabilmente se io leggessi questo libro in lingua originale, la storia sarebbe tutt’altra.

– Vabbé, è così per tutti i libri tradotti.

– Tranne che questo procedimento nel libro è esplicitato. Te lo dice lui che la realtà è una traduzione della tua testa. Una testa diversa legge cose diverse, così come un’espressione tradotta significa il contrario di quello che in realtà vorresti dire.

– Bellissimo. Sai loro due come si conoscono?

– Me lo vuoi raccontare proprio tutto?

– Lui sta facendo da interprete a due statisti famosi. È una situazione tesa. I due statisti devono parlare della politica dei loro rispettivi paesi e giungere a un accordo su non mi ricordo cosa. Lei è dietro le spalle di lui, minigonna e tutto il resto, e controlla che lui traduca il giusto, che non plasmi il discorso a suo piacimento. Ti immagini cosa succederebbe se gli interpreti iniziassero a tradurre sbagliati i discorsi politici sulla regolazione del mondo? Lei accavalla le gambe, i due statisti iniziano a parlare, lui traduce divertendosi. Lei scavalla le gambe, i due statisti continuano a scambiarsi battute che lui traduce come gli pare. Lui la sta provocando a intervenire. Ma lei non dice niente. Si sposano.

– Mh.

– Allora?

– Allora cosa?

– Non ti intriga?

– Chi è lui?

– Lui chi?

– L’autore, come si chiama.

Javier Marías

– Di dove?

– Madrid, però mi pare che insegni a Oxford. Fa il traduttore, anche.

– Autobiografico?

– Sinceramente spero di sì. Che se dovessi incontrarlo so già tutto di lui.

– Non l’ho mai sentito.

– Nemmeno io prima che mi regalassero il libro. Ha vinto anche dei premi.

– Mh. Senti un po’, noi quando ci si vede?

– ’Sta sera, suppongo.

– Me lo presti?

Sara Beltrame

 

Javier Marías è nato a Madrid nel 1951. Autore di numerosi romanzi e racconti brevi ha ricevuto in Spagna con Corazón tan blanco il Premio della Critica 1993. Oltre a insegnare presso l’università di Oxford, negli Stati Uniti e presso l’università Complutense di Madrid, ha svolto un’intensa attività di traduttore e nel 1979 ha ottenuto il Premio nazionale di traduzione con la versione spagnola di Tristram Shandy di Sterne.

La biografia aggiornata

Scrittore spagnolo. Nato da da una famiglia di intellettuali anti-franchisti, si laurea all’Università Complutense di Madrid, è considerato uno degli esponenti più significativi della generazione contemporanea. Esordì nel 1971 con Los dominios del lobo, un romanzo atipico nel quale trasforma in opera narrativa 85 pellicole cinematografiche nordamericane visionate durante una permanenza a Parigi nel 1969. La rottura con la tradizione letteraria spagnola e il desiderio di sperimentalismo sono ancora più marcati in El monarca del tiempo (1978) e El siglo (1983), anche se il suo stile si consoliderà con L’uomo sentimentale (1986, vincitore del Premio Herralde de Novela), romanzo centrato sul tema dell’amore e della morte, ambientato nel mondo dell’opera. Il tema è al centro anche di Un cuore così bianco (1992), che rappresenta un’ulteriore svolta nella scrittura dell’autore, e in Domani nella battaglia pensa a me (1994). Tra le altre opere pubblicate si citano i romanzi Tutte le anime (1984, Premio Ciudad de Barcelona) e Nera schiena del tempo (1998), la raccolta di articoli Selvaggi sentimentali: parole di calcio (1999) e le raccolte di racconti Quand’ero mortale (1996) e Malanimo (1996), Vite scritte (2004), Traversare l’orizzonte (2005), la trilogia de Il tuo volto domani: Febbre e lancia (2003), Ballo e sogno (2007) e Veleno e ombra e addio (2010). Seguono Interpreti di vite (2011) e Gli innamoramenti (2012).  Nel 2015 esce Così ha inizio il male per Einaudi, cui seguono Berta Isla (2018), Vite scritte (2019) e Tomás Nevinson (2022).
Muore a Madrid l’11 settembre 2022.

Fonte: ibs.it

 

Il libro nel 1997

Javier Marías
UN CUORE COSÌ BIANCO
Donzelli 1996
pp. 287, L. 30.000

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Javier Marías
Un cuore così bianco
Einaudi, 2014

Collana: Einaudi tascabili. Scrittori
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