Una piccola storia che racconta di un cavaliere che non nasce cavaliere ma lo diventa.
Il libro di Caissa Italia Editore magnificamente illustrato da Susanne Wechdorn, ha un punto di forza nelle pagine illustrate, che accompagnano la storia per bambini di 6-7 anni.
Il piccolo cavaliere vive in un castello e tutta la sua famiglia va a cavallo, la mamma va su di un cavallo nero, il papà va su di un cavallo bianco, anche gli antenati, i fantasmi del castello di cui lui è amico, vanno a cavallo, ma il piccolo cavaliere quando vede un cavallo, batte i denti, trema e tintinna tutto il giorno perché indossa una sonante armatura. Insomma il nostro piccolo protagonista ha l’armatura da cavaliere, dovrebbe cavalcare ma ha una gran paura dei cavalli.
Come può essere? La storia ci dice che non ha paura però dei draghi, o dei fantasmi ma dei cavalli sì. Come fare?
Certo che un figlio di cavalieri, discendente di cavalieri non può avere paura dei cavalli, perché un cavaliere, per definirsi tale, non può andare a piedi ma deve montare a cavallo!
Questo è quello che tutti pensano ed è quello che spinge il piccolo protagonista a cercare una soluzione.
La vita riserva sempre delle sorprese e il piccolo nel suo agire troverà risposte a questa sua contraddizione, per esempio troverà modo di farsi amico di una capra disponibile alla cavalcata e così le cose ad un certo punto cambieranno perché la capra, con a bordo il suo cavaliere, va a brucare vicino al recinto dei cavalli…
Una piccola storia per indirizzare chi ha paura o è indeciso. Il messaggio è: trovate delle soluzioni personali alle vostre debolezze, se le affrontate, senza nascondere la testa sotto la sabbia, ad un certo punto si risolveranno.
Alle volte siamo spinti a fare cose che sono state decise per noi, alle volte siamo nati in situazioni in cui non ci riconosciamo e contraddire quella che per altri è ovvietà risulta difficile se non addirittura impossibile. Questo libro in qualche modo aiuta a trovare soluzioni e soprattutto stimola all’agire, il nostro piccolo cavaliere, una volta individuato il problema, non riesce subito ad affrontarlo, ma lo guarda e trova il modo per risolverlo anche se vuol dire viaggiare su di una capra. Questa azione sembrerà una cosa strana ai genitori, ma in realtà questo suo agire permetterà alla situazione di evolversi e di cambiare.
Manuela Tamietti
E tu cosa ne pensi?