La discarica è una storia scritta col naso prima ancora che con la mano. Dettata dall’olfatto, un senso in qualche modo bistrattato e, non a tono, ritenuto incapace di ispirare un romanzo anzi, una godibile favola, qual è quella narrata da Paolo Teobaldi. Gli odori anzi, gli sgradevoli odori, le esalazioni fetide che si sprigionano dagli oggetti e dagli essere viventi in decomposizione, sono i veri protagonisti del romanzo.

Perché, attraverso essi e la loro capacità di fermentazione, il protagonista Tiziano Rossi detto Tizio, e dunque l’autore, tracciano un quadro impietoso eppure divertente, della storia italiana dell’ultimo cinquantennio. Ma La discarica è anche, anzi soprattutto, un romanzo introspettivo. Attraverso quegli stessi oggetti che hanno accompagnato la storia di Tizio e del suo matrimonio, quegli oggetti e alimenti che osserva e da cui si accomiata, all’indomani dell’abbandono del tetto coniugale da parte della moglie stanca dell’inettitudine (a far carriera) del marito, Tizio intraprende un viaggio a ritroso, alla ricerca di se stesso, del suo vero io soffocato da tanti sterili anni di convivenza con una donna tale… Trecca, sulla quale, per dirla con parole dell’autore, il delicato profumo di calicanto è stato sostituito da «un penetrante odore di Trecca».
E così, con levità stupefacente, con uno stile ricercato, a volte crudo, ma sempre godibilissimo e spassoso, l’autore, attraverso il suo alter ego Tizio, affronta con metodo scientifico, l’opera di ripulitura della casa da tutto il ciarpame accumulato in un trentennio di matrimonio, quasi che al rilucere di un appartamento ben tenuto, corrispondano pulizia ed ordine interiori. Prima gli strati superficiali dell’anima, scrostare le pareti, eliminare gli odori più persistenti perché provenienti da luoghi, ricettacoli di cose facilmente deperibili e/ o, già decomposte (bagno e cucina) indi, gli
stati più profondi dell’anima, il cuore, cioè, la camera da letto) per poi raggiungere gli abissi inesplorati dell’intelletto (la libreria)!

Avere il coraggio di mettere in discussione se stessi, meditare sui propri errori, metabolizzare i fallimenti e ricominciare. Poiché, solo essendo onesti con il proprio io si può sperare di essere persone migliori e non «tè deteinati» cioè, sostanze che hanno perso la loro vera essenza. Anche questo insegna questo libro.

Un bel libro, in verità. Perché, per ritrovare sé stessi non è necessario mettersi al seguito di qualche guru in India. Basta mettere il naso nella pattumiera di casa!

Franca Lettieri

In libreria

Paolo Teobaldi
Finte – La discarica

E/O, 2019
Collana: Le cicogne
307 p., rilegato
€ 12,90

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