Sui gruppi di discussione si è parlato, in alcuni casi, di questo libro come un’opera fantascientifica, probabilmente sulla base della motivazione di fondo che serpeggia attorno alla magia di alcuni personaggi i quali vengono da diverse collocazioni temporali e probabilmente da civiltà enormemente più progredite di quelle con cui si trovano a confrontarsi, tanto che tutto quello che fanno in questo contesto appare come magia pura, in pieno accordo con la famosa legge di Clarke.

Detto questo per il resto si tratta assolutamente di un’opera di fantasy, bella e buona, godibile e non mistificatoria. In questa questa storia i cavalli si stancano, gli uomini puzzano e c’è anche spazio per un po’ d’ironia: se una mattina ci si sveglia con una brutta cera non sarà mai perché si è cavalcato per tre giorni ininterrottamente, ma, come fa candidamente notare Elric alla locandiera che lo assiste, perché ovviamente qualcuno gli avrà fatto qualche dannato sortilegio…

Il libro narra delle vicende di Elric che, in compagnia di uno strano poeta ricco di ironia, Ernest Wheldrake, di una guerriera nota come La Rosa e dei membri della famiglia di veggenti Patt, va alla ricerca di tre sorelle detentrici di enormi poteri per potersi scontrare contro le orde del male guidate da un cavaliere senza volto, il principe Gaynor, un poveraccio che non può morire.

La storia è molto divertente, soprattutto per la figura di Elric, un perfetto imbecille con dei poteri mostruosi e con compiti davvero gravosi. Questa particolare figura di antieroe rende particolarmente attraente la lettura. Elric è sempre l’ultimo a capire cosa stia succedendo, sbaglia clamorosamente nella valutazione dei tipi umani, ostenta coraggio e dedizione nei momenti più inopportuni, è insomma una figura che in fin dei conti ispira simpatia per il suo goffo machismo.

È molto interessante la prima parte del libro in cui si narra di una strana popolazione, i Gitani. Questo popolo è in continuo movimento lungo una strada praticamente infinita che fa il giro del mondo. Un popolo che come massimo orrore ha quello di fermarsi e che per questo vive su enormi piattaforme relegando i membri più bassi della società all’ingrato compito di portare avanti queste città semoventi fornendo il loro lavoro ai banchi di spinta.

I Gitani, ci fa notare Moorcock, hanno quell’ingenua forza tipica delle società primitive, cosa non spiacevole, purché sia accompagnata da una qualche forma di apertura e non invece come accade spesso da xenofobia e orgoglio nazionalistico trito e pericoloso.

I villaggi non si fermano mai, assolutamente mai. Questo è il loro valore fondamentale, il solo pensiero di fermarsi è per loro odioso. Credono che se accadesse l’intera società sarebbe distrutta tutte le loro attività sono tese a far muovere avanti le piattaforme e non sono capaci di produrre altre vere attività che non facciano questo. La loro morale e la loro legge sono basate su una cosa sola: il movimento perpetuo ad ogni costo. Un valore morale che può apparire alquanto pittoresco per noi ma che assume una valenza tragica quando si condanna a morte per questo o quando i villaggi iniziano a precipitare nelle voragini aperte dalle forze del male solo perché non possono fermarsi, non possono nemmeno immaginare di fermarsi e rifugiarsi in una nuova vita.

La riflessione sui valori morali fondanti di una società portata avanti da Moorcock in questi brani è senza dubbio degna di nota, ed è probabilmente uno dei punti più stimolanti del libro.

In ultimo una simpatica e illuminante riflessione di Ernest Wheldrake, il simpatico poeta: «Puoi dire quello che vuoi, caro principe, ma nessun poeta può dare il meglio di sé su aridi monti frequentati solo da pastori, dove per un po’ di latte devi prima inseguire la capra, posto che il cane non insegua te. Ecco perché eremiti e profeti non sono brillanti artisti creativi, ma piuttosto gente propensa a lanciare cupi anatemi!»

Emiliano Farinella

Il libro nel 1999

La vendetta della rosa do Michael MoorcockMichael Moorcock
Elric: la vendetta della Rosa
Editrice Nord, 1998
pp. 266, L. 26.000

Il libro attualmente è fuori catalogo

Il libro fa parte della saga di Eric di Melniboné.
Qui di seguito un riepilogo di tutte le pubblicazioni in Italia

La saga di Elric di Melniboné

L’intera saga (i primi due libri) è stata pubblicata in:

1990 – Il Ciclo di Elric (2 volumi), I Grandi Cicli della Fantascienza e della Fantasy 11, Nord, Milano
1995 – Elric di Melniboné, Grandi Opere 26, Nord, Milano
1997 – La Saga di Elric di Melniboné, Collana Narrativa 98, Nord, Milano

I libri italiani su Elric di Melniboné sono i seguenti:

1978 – Elric di Melniboné, Fantacollana 25, Nord, Milano (comprende Elric of Melniboné, 1972; The Sailor on The Seas of Fate, 1976; The Weird of the White Wolf, 1977)
1979 – Elric il negromante, Fantacollana 30, Nord, Milano (comprende The Vanishing Tower, 1977; The Bane of The Black Sword, 1977; Stormbringer, 1977)
1979 – Gli occhi dell’Uomo di Giada (racconto: The Jade Man’s Eyes, 1973; in Heroic Fantasy. Il meglio della fantasia eroica moderna, Enciclopedia della Fantascienza 4, Fanucci Editore, Roma)
1981 – Le terre al di là del mondo (racconto: The Lands Beyond the World; 1981, in Maghi e guerrieri. Altre storie di fantasia eroica, Enciclopedia della Fantascienza 6, Fanucci Editore, Roma)
1998 – (Elric:) La fortezza della perla (The Fortress of the Pearl, 1989; Collana Narrativa 106, Nord, Milano)
1998 – Elric: la vendetta della rosa (The Revenge of the Rose, 1991; Collana Narrativa 116, Nord, Milano)
1998 – Le nuove avventure di Elric di Melniboné (comprende The Fortress of the PearlThe Revenge of the Rose), I Grandi Cicli della Fantascienza e della Fantasy 46, Nord, Milano
1988 – Elric alla fine del tempo (racconto: Elric at the End of Time, 1984; in Fantasy, Grandi Opere, 1985 e Collana Narrativa, 1996 entrambi della Nord, Milano, oppure in ristampa presso Euroclub)
2000 – Il canto del lupo bianco (racconto: The White Wolf’s Song, Elric: Tales of the White Wolf, 1994; ne I tesori della Fantasy, Sandro Pergamo (a cura di), Economica Tascabile (Nuova Serie) 2, Fanucci Editore, Roma)
2001 – La figlia della ladra di sogni (The Dreamthief’s Daughter: A Tale of the Albino, 2001), Il Libro d’Oro [130], Fanucci Editore, Roma

La Saga di Elric di Melnibonè, TIF, Fanucci:

2005 – nel vol. 1, Elric of Melniboné, 1972; The Sailor on The Seas of Fate, 1976
2006 – nel vol. 2, The Weird of the White Wolf, 1977; The Vanishing Tower, 1977
2007 – nel vol. 3, The Bane of The Black Sword, 1977; Stormbringer, 1977
2008 – nel vol. 4, The Fortress of the Pearl, 1989

Oltre ai libri esiste la versione in audiolibro della saga.