L’Antigone è un testo straordinariamente travolgente, emozionante, indiscutibilmente unico nel suo genere; prodotto della genialità di uno dei più grandi artisti della storia: Sofocle. Considerata tra le più celebri e rappresentative produzioni del mondo greco classico, irripetibile, ha ispirato innumerevoli rifacimenti e rielaborazioni; in tempi più moderni dal poeta tragico Vittorio Alfieri, al drammaturgo francese Jean Anouilh, ispirò pure numerose opere liriche tra le quali l’Antigone di Arthur Honegger.

L’analisi introspettiva dei personaggi, in particolare dei due protagonisti, Antigone e Creonte, consentì a grandi pensatori di relazionare un interessante quadro sociologico relativo ai comportamenti umani e ai contrasti istituzionali che, sin dall’antichità hanno caratterizzato ed influenzato la storia della politica. È opportuno menzionare a riguardo la teoria di Hegel, che lesse nel contrasto Antigone-Creonte il conflitto tra la famiglia e lo stato. È questo infatti il dramma di due protagonisti irrimediabilmente divisi dal ruolo che si trovano a svolgere, ed entrambi artefici di una grave e deliberata trasgressione: Antigone alle leggi della città, Creonte a quelle sacre. Il contrasto inesauribile, che è alla base dello spirito tragico, è qui espresso sensibilmente.

Il tema centrale di tale contrasto è determinato dal complesso rapporto tra legge naturale e legge positiva; poi, quello fra potere regio e potere servile o, più genericamente, tra potere politico e cittadino. La straordinaria forza d’animo di cui il poeta carica Antigone trae origine dall’esperienza di vita di questo personaggio che nell’antefatto del dramma, è stato l’unico ad avere il coraggio di accompagnarsi all’uomo più turpemente peccaminoso che sia mai esistito, eppure a lei padre e fratello: Edipo; ed ora ha visto morire i due fratelli, sua ultima speranza di felicità. Solo la morte può evitarle un’esistenza incredibilmente infelice. Tuttavia Creonte non si lascia impietosire, ma considera la trasgressione della ragazza un attacco in piena regola al suo recentissimo potere. Darà per questo al suo popolo un esempio inequivocabile della sua assoluta coerenza ed inflessibilità di fronte alla giustizia.

È la “ragion di stato” di marca sofistica, mirante esclusivamente all’utile. Un esempio questo per dimostrare la complessità e la varietà di aspetti celati dietro una coinvolgentissima trama, apprezzata notevolmente dal mondo romantico, che hanno contribuito, come afferma George Steiner, a mantenere viva nella memoria una grandissima opera d’arte, che, similmente ad altre produzioni del mondo classico, diviene «azione duratura e canonica nella storia della nostra coscienza filosofica, letteraria e politica».

Orsola Iermano

«Ci apparteniamo, lsmene, occhi di sorella. Edipo, lascito d’umiliazioni… Ne sai tu una, e quale, che non farà natura, Zeus, per la nostra coppia d’esistenze?»

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Antigone di Sofocle
Sofocle
Antigone

Feltrinelli, 2013
Collana: Universale economica. I classici
Testo greco a fronte
Traduzione di G. Greco
146 p., brossura
€ 10,00

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