Che cos’è questo libro? Poesia sotto forma di prosa? Frammenti di un saggio? Divagazioni narrative? Si palesano evidentemente un po’ tutti gli ingredienti eppure, in un tentativo di definizione, le parole appropriate ci vengono suggerite da Milan Kundera, in apertura di questo volume: «È una lezione di modestia che la bella e strana enciclopedia esistenziale della vita quotidiana di Král impartisce al nostro individualismo». Non male, vero?
Il titolo, Nozioni di base (Miraggi Edizioni), possiede un taglio manualistico e pare alludere a regole che tutti dovrebbero conoscere per destreggiarsi all’interno di un determinato ambito. A uno sguardo più attento, tuttavia, emergono diverse caratteristiche in questi testi brevi, il lettore ha subito l’evidenza di ritrovarsi dinanzi a un libro che pensa. E il pensiero si sprigiona in varie forme purché si propaghi; muove da elementi comunissimi, come il caffé, la colazione, il balcone, facendo del dettaglio il punto di partenza di una riflessione ampia, arricchita da squarci esistenziali e persino surreali, eppure non esaustiva. Chi legge è chiamato a simpatizzare. Difficile restare indifferenti dinanzi alle articolazioni della vita quotidiana che appartengono a ognuno di noi, attraverso cui ci si barcamena un po’ alla rinfusa e per conoscenze generali. E sono proprio le conoscenze impossibili da esaurire a giocare il ruolo più attraente: all’interno di questa indefinitezza si deposita quel seme che nella mente del lettore è destinato a fiorire.
Le deduzioni sui fenomeni di Petr Král vengono inoltre impreziosite da una sobrietà e una certa leggerezza, spesso velata di ironia. C’è un piacere nell’abbandonarsi al fenomeno, ciò che si manifesta, ma il tutto si impreziosisce con la forza della percezione e la rivelazione che stuzzica l’immaginario. Prendiamo un passaggio tratto da un pezzo dal titolo piuttosto eloquente, I bagni degli uomini:
«I bagni degli uomini ci insegnano a prestare una particolare attenzione agli altri e a noi stessi, specialmente quelli delle birrerie, quando all’improvviso ci troviamo a condividere intimità e silenzio con un altro cliente, che sia un compagno seduto al nostro tavolo o un bevitore sconosciuto che spunta dal fondo del locale. La situazione è descritta con precisione da una vecchia barzelletta in cui un uomo nel bagno degli uomini chiede inquieto a quello accanto: «Perché il mio getto è così silenzioso, in confronto al suo?», e l’altro replica: «È perché mi stai pisciando sulla giacca». La risposta a modo, ma imbarazzata, dell’uomo, lascia intendere tutto il disagio di due vicini di orinatoio, il loro respiro trattenuto e il silenzio scrosciante in cui sprofondano, lo sguardo ostinatamente puntato sulle piastrelle del muro di fronte. Se a condividere la delicata situazione è un amico, saremo ispirati a conversazioni del tutto diverse da quelle che potremmo avere a tavola, arrivando forse addirittura a rivelazioni e confessioni inaspettate. Gli annali, mai conservati, dei dialoghi davanti agli orinatoi sono di sicuro pieni di parole memorabili per sempre perdute […]».
La scrittura di Král ricorda vagamente quella di Péter Esterházy, ma stilisticamente si presenta ben più morbida, decisamente meno scabrosa e sofisticata. Sarà che Král non ha da mostrare alcuna velleità nobiliari, rimaneggia uno spirito tutto sommato popolaresco, figlio di un’epoca in cui l’ironia diventava una forma di sopravvivenza all’interno di un sistema pervasivo.
Nozioni di base non mostra un’immagine spiccatamente ceca della realtà, si rivolge a qualunque lettore, di qualunque credo politico e sociale. È un libro colto, ma non intellettualisticamente compiacente e la simpatia scaturita da situazioni un po’ assurde, un po’ veritiere lo rendono oltremodo godibile e ricco di spunti. Per chi ama una scrittura basata su aneddoti, aforismi e filosofia pop, un titolo da avere.
Federico Preziosi
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