Chi l’avrebbe mai detto che ad Alessandria, una tranquilla provincia nel sud del Piemonte, ci potessero essere non uno, ma ben due killer così violenti? Eppure, Benso, Casale e colleghi ne sanno qualcosa. Sul bastione della Cittadella è il secondo volume della serie Indagini di provincia (Edizioni Epoké) dell’autore Roberto Grenna, Dirigente Scolastico con l’hobby della scrittura e la passione per i libri.
In questa storia non mancano di certo gli ingredienti fondamentali per un giallo ben riuscito: marescialli e colleghi dalle vite, chi più chi meno, tormentate, un medico legale che fa del black humor la sua firma distintiva, una PM che sa il fatto suo e un – nuovo – serial killer che lascia spazio a molte ipotesi, tutte possibili, tutte incredibili.
Su questo sfondo si delinea la storia che vede spezzata la vita di una ragazza, studentessa fuorisede, brillante, gentile, affabile, ben voluta da tutte e tutti, il cui ritrovamento del corpo alla Cittadella, appunto, sarà una vera doccia fredda, poiché aprirà nuove strade e scenari che nessuno si sarebbe mai immaginato. Senza alcun tipo di spoiler – perché, altrimenti che gusto ci sarebbe a leggere il libro se già in queste righe venissero svelati anche i più piccoli dettagli? – questa storia è un concentrato di colpi di scena che, passo passo, dipanano il mistero che avvolge la vicenda. I dubbi crescono man mano che si procede con la lettura e solo un occhio allenato può forse cogliere in anticipo qualche indizio interessante.
Tra segreti mal celati, storie d’amore zoppicanti e una società che, nemmeno così tanto in fondo, troppo spesso ancora odia le donne e non le vuole libere, le protagoniste e i protagonisti si fanno strada verso la verità e la giustizia. E se, in questo racconto, si volesse ritrarre anche uno spaccato del Paese, si potrebbe certo dire che è specchio dei fatti di cronaca, dai più ai meno recenti, che spesso vedono vittime donne innocenti, spezzate da uomini che non accettano la realtà e il diritto di ognunə di autodeterminarsi.
Ma pure gli uomini sono, a loro volta, vittime di questi pensieri ingiusti: figli sottomessi a padri duri e violenti, coetanei che agiscono in modi riprovevoli e che si aspettano che gli altri facciano lo stesso.
Un racconto, dunque, che procede a ritmo serrato, che non lascia scampo alle ipotesi più inquietanti, e che giunge a un epilogo… da brividi! Sì, perché quello che succede alla fine di questa storia ricorda un po’ quei tenebrosi e spaventevoli racconti firmati Stephen King et similia.
Provare per credere!
Arianna Ghiglione
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