Meravigliarsi e raccontare. Raccontare e “rimettere al mondo” il mondo, trovare angolazioni nuove dalle quali narrare l’esistenza. È quanto si evince pagina dopo pagina in Scrivere storie fantastiche di Alessandra Minervini, edito da Les Flâneurs Edizioni, secondo volume nato dal progetto Casa di Scrittura dell’autrice pugliese.
Un saggio che è insieme un viaggio tra le narrazioni e i segreti fantastici che sottendono le stesse; un vademecum compatto e scevro da formalismi accademici che amalgama il potere della scrittura e la valenza profonda del racconto narrativo regalando pagine che sono d’ispirazione e confronto.
Diciotto i racconti che si susseguono, diciotto gli autori che hanno riscritto storie imparando a guadarle da un punto di vista nuovo. Nuovi sguardi sull’esistenza e nuove parole per narrarli, nuovi modi per confonderli con le suggestioni dalle quali sono nati per donargli una vita a sé, aperta a vivisezioni appassionate e minuziose che viaggiano per rimandi e rivoluzioni.
Il lavoro di Alessandra Minervini segue, come dichiarato, la suggestione della meraviglia e in base a questa si muove e crea, conducendo il lettore nella profondità del racconto narrativo e tessendo un filo diretto tra autorevoli voci della letteratura contemporanea a giovani autori che hanno fatto del proprio innovativo sguardo una finestra aperta su nuovi orizzonti.
Perdendosi tra le pagine, in un vorticoso e appassionante insieme di storie, si potrà rileggere tra i tanti Raymond Carver, Ernest Hemingway, Italo Calvino, Goffredo Parise, Gogol’, John Cheever, David Foster Wallace, Virginia Woolf guardando a queste narrazioni, così mirabilmente imprescindibili, con la freschezza di autori e autrici che le hanno rilette e riscritte, riformulate con le proprie storie e i propri misteri, dando voce, così, alla propria meraviglia.
Grazie a queste riscritture si arriverà, dunque, a collezionare piccoli consigli e suggestioni dedicate tanto al lettore quanto a chi è intenzionato a cimentarsi con la narrazione di un racconto breve: riflessioni sul tempo narrativo del racconto, sul mistero dal quale sorge, sui dettagli che in questo devono condurre e guidare, sugli elementi che in esso stridono o ne accrescono il potere evocativo, sull’atmosfera che deve suggerire e sulle sensazioni che è in grado di suscitare.
Consigli, appunti, che rifuggono da tentativi di indottrinamento a ogni costo per dare invece possibilità a sentimenti che devono essere descritti come luoghi fisici, percorribili in tutte le loro strade e diramazioni.
Scrivere storie fantastiche offre una, cento, mille possibilità per leggere e rileggere, elaborare e guardare le infinite storie possibili così da imparare, ogni volta, a cambiarle di segno. Il volume, descritto dalla sua curatrice: “un vaso scoperchiato da una Pandora onnivora in termini di letture” è il tentativo, appassionato e accorato, di trasformare con le parole frammenti di vita in dettagli di esistenza, in storie fantastiche. Per raccontare la meraviglia e permettere alla stessa di muoversi con tutti i suoi colori nei mondi da reinventare attraverso parole ben scelte e orchestrate. Per la Pandora che è in noi, affamata di storie e di universi narrativi da esplorare.
Lorena Carella
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