Un giorno ti racconterò è il romanzo d’esordio di Dora Esposito, edito da Arkadia. Tra i libri letti in questa prima parte del 2021, sicuramente fa parte di quelli che consiglierei a tutte e a tutti, perché si tratta di una storia scritta con uno sguardo intimo e a tratti ironico, una storia che porta chi legge a capire come sia importante perdonarsi, per tutte quelle volte in cui non ci si è amati abbastanza.
Credo vi siano persone che in un modo assurdo, per pura fatalità, un giorno o l’altro debbano incontrarsi. E che poi si incontreranno effettivamente. Credo che abbiamo il potere decisionale di scegliere chi vogliamo nella nostra vita. Le persone simili a noi. Quelle che ci sembra di conoscere da una vita.
Si tratta di un romanzo da leggere tutto d’un fiato.
Un romanzo intimo che parla al proprio io, fornendo molti spunti di riflessione. Una lettura interna e appassionante, capace di coniugare leggerezza e introspezione.
Dora Esposito con questo suo debutto letterario è riuscita a ritagliarsi un posto di rilievo, tra gli scrittori italiani esordienti. Lei considera la scrittura come un disinfettante per le ferite che sanguinano ancora, e infatti ogni parola del suo romanzo prova ad essere un cerotto per le ferite, guarite e non guarite, della protagonista della storia, Giulia, e di chiunque si trovi a leggerle.
La ferita per me è ancora aperta e credo non si chiuderà mai. Non mi perdono tante cose, tuttavia non è questo il punto. Scusa se non mi manchi, mi manca soltanto il fatto che potevamo essere migliori, che potevamo recuperare il nostro rapporto. Mi manca la tua presenza come mi è sempre mancata.
La trama è molto semplice, racconta la storia di una giovane donna di quarantatré anni, dal passato drammatico madre di due meravigliosi figli, di diciannove e sedici anni, a cui fa da mamma e da papà. Nella narrazione un ruolo importante è svolto dai luoghi: l’aeroporto e la città di Napoli. L’aeroporto come luogo di transito, di incontro e di forti emozioni.
La città di Napoli, la città in cui Giulia è nata e cresciuta, ma da cui è voluta scappare ben presto. Queste sue origini sono rintracciabili anche nel suo carattere, forte e determinato. Vi è mai capitato di vivere attese interminabili in aeroporto, aspettando di veder comparire sul tabellone il numero del gate, dell’aereo che vi porterà a destinazione?
È proprio durante una di queste attese che Dora Esposito comincia a raccontarci la storia di Giulia, tra incontri importanti e confessioni a cuore aperto Giulia in aeroporto conoscerà Yasmeen, una ragazza di origini siriana in viaggio, coraggiosa e dal passato burrascoso. Arrivata in Italia, fa irruzione nella vita di Giulia per un motivo ben preciso, perché ha un compito da portare a termine. Da questo incontro particolare e magico avrà inizio una confessione intima tra le protagoniste, fino al loro arrivo a Napoli, città in cui soggiornerà Yasmeen per una breve permanenza. Yasmeen prenderà Giulia per mano accompagnando la sua crescita interiore per quasi tutto il romanzo.
Questa nuova amicizia, nata come un colpo di fulmine, riserverà un’incredibile sorpresa acui Giulia era inconsciamente pronta. C’è una parte di me che non mostro a tutti, non perché non posso, ma perché non voglio. So dov’è. È in un posto lontano, in un posto che forse non esiste più e forse, quella è la mia parte migliore, la punta del cuore, dove sono deposte le parole più belle, quelle che non ho più detto, quelle che mi hanno impedito di dire, quelle che non potrò più dire, quelle che tengo da troppo tempo per me.
Giulia è una donna tenace con un passato da dimenticare, ma una grande voglia di vivere. Infatti, nonostante tutto, continua ad essere un’inguaribile sognatrice, alla ricerca di attimi di magia nella sua vita quotidiana. Dopo aver trascorso l’adolescenza con una mamma spesso alle prese con l’ansia, e senza un buon rapporto con il padre, da giovanissima per fuggire dalla sua famiglia e dalla città di Napoli decide di sposare un ragazzo dopo circa un anno di fidanzamento.
Giulia che ha sempre creduto nell’amore vero e passionale sceglie di sposarsi per conquistare un po’ di libertà, per emanciparsi dalla sua famiglia e fuggire a Milano. Barattando il sogno dell’amore puro con il desiderio di una forte indipendenza, si è ritrovata ben presto intrappolata nel suo matrimonio.
Fin dal suo arrivo a Milano, dovrà subire i tradimenti del marito, non di certo il principe azzurro delle favole, e ciò li porterà a litigare continuamente, alternando momenti di rabbia a momenti di calma legati alla nascita di due splendidi figli, probabilmente il dono più bello che la vita le ha fatto.
Giulia si libererà presto dal supplizio di questo matrimonio, ritornando dai suoi genitori, a Napoli, dove purtroppo la sua vita sarà segnata da un altro momento drammatico: la morte di suo padre. Un lutto importante che condizionerà continuamente la sua vita.
Tuttavia non perderà mai la speranza di vivere un vero grande amore, e di trovare un uomo con cui condividere la sua vita all’insegna di ogni certezza. Sai papà, mi sei mancato, e mi mancherai per sempre. Anche se non ci sei mai stato.
Anche se non ci sarai mai più.
Oltre a Yasmeen, in aeroporto Giulia conoscerà anche Jeo, un giovane americano in visita a Napoli dai propri parenti, dal fisico scolpito e con un futuro da modello, speranzoso di poter cambiare la sua vita. Jeo catturato dalla bellezza e della personalità della protagonista, inizierà fin da subito ad attaccare bottone con Giulia, dimostrando gentilezza
e savoir faire.
Sono una donna molto determinata. Ho molta volontà e, anche se alcune volte perdo il controllo, ho la capacità di scegliere la mia vita, le persone e le strade da prendere. Decido so chi deve entrare nella mia vita. Giulia fin dal primo incontro in aeroporto sa già che il destino, e anche il suo istinto, le farà rincontrare Jeo un’altra volta. Infatti, pur essendo legata da una forte attrazione con Samuel, uscirà con Jeo fino ad accettare un suo invito a trascorrere un fine settimana insieme a Parigi.
Samuel è un altro tra i personaggi fondamentali del romanzo. Fra tutti, probabilmente, è quello che in modo più intenso ci racconta i momenti più faticosi del viver quotidiano. Lui è una combinazione di egocentrismo e cinismo, è ricco e attraente, ma incredibilmente solo in questa vita assurda. Giulia e Samuel sono uniti da un legame profondo, ma molto instabile e insicuro, fino all’ultimo momento. Che i vuoti non sempre possono essere colmati. Che le grandi cose si vedono dalle piccole cose. Che chi davvero ti vuole bene non ti tradisce. Che la ruota gira, ma quando oramai non te ne frega più niente. Ho compreso tanto ma ho ancora molto da imparare. Quindi molta strada da fare.
La vita è bella, anche se è dura, anche con le salite e le discese, anche se devi percorrere strade ripide e pericolose, anche con le delusioni, con gli inganni, le bugie, l’indifferenza. La vita è bella perché insegna. Ma io forse non imparerò mai. Proprio mentre Giulia si trovava in aeroporto per partire con Jeo, Samuel, nel tentativo di raggiungerla, verrà investito da un camion riportando gravi conseguenze, e restando in bilico tra la vita e la morte.
Ma perché l’amore è così difficile? Ma perché dobbiamo sempre soffrire, soffrire e ancora soffrire? Eppure, dicono che l’amore è una cosa meravigliosa e invece… Iniziano l’ansia, e le preoccupazioni, e la paura, e le paranoie, e i litigi, e la gelosia… E che sfaccimm! Mai una cosa facile. Mai. Scusate, mi sono fatta trasportare dalla mia napoletanità.
Il romanzo al suo interno contiene un’altra storia: quella di Luca, il camionista non colpevole dell’incidente di Samuel.
La penna di Dora Esposito riesce a raccontare, con simpatia e profondità, momenti esilaranti e assurdi, di vita quotidiana che tutte e tutti noi viviamo ogni giorno. Ci pone davanti ad interrogativi esistenziali e fondamentali.
Ogni lettore e ogni lettrice, durante tutta la lettura si troverà a riflettere sulle scelte caratterizzanti il proprio vissuto. Sarà infatti in grado di empatizzare con ogni personaggio della storia.
Un giorno ti racconterò narra una storia travolgente, la storia di ognun* di noi. Una lettura interessante che ribadisce come non ci si può lasciare andare, senza prima amare noi stesse e noi stessi, e che insegna come l’amore non deve essere mai sprecato.
Le parole di Dora Esposito hanno il potere di far perdere, e ritrovare allo stesso tempo, il lettore e la lettrice. Hanno il dono di curare ogni cicatrice invisibile del nostro animo. Il linguaggio del romanzo è semplice e universale, perché fornisce a tutte e a tutti la possibilità di guardarsi dentro per capire cosa sia accaduto nelle proprie vite e di chi siano
le responsabilità, per capire l’importanza di ogni legame che creiamo con le persone della nostra vita, per capire il peso di un ti voglio bene.
La storia di Giulia ci insegna a non dare mai nulla per scontato, che siano le persone o gli eventi, finché ne abbiamo la possibilità. Perché al di là di ogni nostro desiderio, o aspettativa, la vita scorre senza fare sconti a nessuno.
Sara Paolinelli
E tu cosa ne pensi?