La virtù delle mappe è proprio quella di mostrare la riduttibile disponibilità dello spazio, di pronosticare che tutto vi può succedere. E vi succede.

Se vi dicessi che in questo libro le mappe sono addirittura tre?

Il premio Nobel per la letteratura Josè Saramago aveva le sue buone ragioni per tirare in ballo la magia che nasce dalla carta e poi subentra nella realtà, da spazio chiuso diventa immaginazione e viceversa.

È quello che accade in Castelli della Valle D’Aosta, tra storia e leggenda di Toni Spagone. Un libro illustrato, anzi, un libro che è mappa fotografica dei luoghi in cui risiedono questi castelli. Ed ecco uno strato, il più evidente e suggestivo, fatto di colori e cieli limpidi o in tempesta, di pietre, montagne e alberi, sempre emozionale. È la prima mappa da seguire in questo viaggio per ritrovarsi a contatto con la realtà, perché gli occhi possano ammirare dal vero quello che l’autore ha voluto mostrarci tramite il suo obiettivo; luci e ombre di epoche lontane, che pian piano si avvicinano alle nostre porte.

Poi arrivano le storie e i lori protagonisti, che non sono solamente didascalie alle immagini, ma ci portano a esplorare la vita dei personaggi che appartenevano a quei luoghi, nel medioevo e ancora prima, fino alle ultime luci dell’Impero Romano. Questa è la seconda mappa, dove tra vassalli e feudatari, vediamo nascere e tramontare le famiglie che l’hanno fatta da padrone dall’XI secolo fino agli ultimi anni dell’800, fra tutti gli Challant e i Savoia. Intrighi, ingiustizie e recriminazioni, la mappa storica della Valle D’Aosta vanta uno scenario poliedrico dove i castelli sono i veri protagonisti, appendici stesse della personalità dei loro padroni, fino al decadimento degli uni e, inevitabilmente, degli altri.

Ogni castello ha la sua leggenda, tra fantasmi e amori perduti, ritornano come l’eco da un pozzo a popolare di nuovo le mura di questi giganti, che ancora non riescono a riposare.

La terza mappa che ci accompagna attraverso queste grandi pagine colorate è quella del territorio vero e proprio: i paesi e le valli di questa regione. Puntando il dito sulla cartina si può seguire l’itinerario scelto dall’autore e aver la fortuna di visitare queste storie. Oggi, attraverso le associazioni culturali e le ristrutturazioni della Regione Autonoma della Valle D’Aosta, gran parte dei castelli riportati in questo volume sono agibili al pubblico e, grazie ai libri come questo, le pietre di cui sono fatti smettono di essere monumenti immobili e diventano testimoni viventi di storie che navigano tra generazioni.

Un plauso particolare va all’editore Lisianthus per l’impeccabile impaginazione, grazie alla quale si alternano fluidamente immagini e testo, godendo spesso delle prime a pagina intera e a far da contorno le parole dell’autore, su sfondi di vallate o fili d’erba o nubi purpuree.

In questo libro ci sono tre mappe: passato, presente e futuro. Ognuna di esse è un luogo in le cose accadono; sta a voi decidere su quale incamminarvi, se sceglierne una o percorrerle tutte, contemporaneamente.

Yari D’Ambrosio