“Ogni specie del regno animale ci mette alla prova con tutti […] i misteri della vita”
(Karl von Frisch)
A 34 anni credi di essere indistruttibile e non pensi alle malattie: o meglio, pensi che la medicina moderna possa guarirti da qualsiasi cosa ma non sempre è così. Questo è il pensiero di Elisabeth Tova Bailey che nel suo libro Il rumore di una chiocciola che mangia ci racconta di come proprio a quell’età, tornando da un viaggio in Europa, si ammalò a causa di un batterio o virus sconosciuto. Quella malattia neurologica oscura la costrinse a letto e alla solitudine per lunghi periodi.
“La salute conferisce significato e scopo alla vita ma è sconvolgente con quanta rapidità la malattia possa rubarci queste certezze”. La malattia ci spinge ad affrontare un’ora alla volta, un giorno alla volta, un problema alla volta. Spesso i parenti e gli amici ci danno tutto il loro conforto e l’amore possibile, ma poi, quando arriva la notte, restiamo soli e fermi nel nostro letto. E chi può aiutarci?
Per l’autrice del libro Il rumore di una chiocciola che mangia l’aiuto arriva, del tutto inaspettato, da un vaso di violette nel quale si nasconde una chiocciola. Fiori vivi, non recisi, con dentro un animale vivo.
“Lei per natura dormiva di giorno. La sua compagnia era per me un conforto e alleviava la mia sensazione di inutilità. Ancora una volta fu la chioccola a salvarmi. Mentre il mondo si addormentava senza di me, lei si svegliava, come se l’ora più buia fosse il momento migliore in cui vivere”
Quello che sembra essere un bambino che mastica del sedano è in realtà il rumore di una chiocciola che mangia. E la chioccola mangia di sera e vive di notte proprio quando i malati si sentono più soli. Ecco che Elisabeth comincia ad osservare questa chiocciola, ad amarla e ad apprezzare la sua presenza. Poi le regala un terrario, un nuovo habitat che l’animale mostra subito di gradire. Nasce così una vera amicizia tra la donna e la sua chiocciola, due esseri viventi molto diversi tra loro ma con caratteristiche simili.
Il libro ci trasporta nel mondo affascinante di questi animali. Dopo le osservazioni dal vivo, Elisabeth decide di approfondire la conoscenza dei molluschi polmonati leggendo molti libri, enciclopedie e trattati scientifici perché le chiocciole sono esseri antichi che popolavano la Terra molti milioni di anni prima dell’arrivo dell’uomo e hanno tutto il diritto di essere conosciuti e rispettati.
Un libro simpatico che ci fa scoprire le meraviglie delle chiocciole: la bellissima conchiglia a spirale, l’utilità della bava che producono, i loro movimenti lenti ma accurati, l’utilizzo dei cinque sensi, soprattutto l’odorato, il gusto e il tatto.
Le chiocciole sono esseri eleganti, conoscono i propri limiti ma sono esploratrici temerarie e instancabili. Hanno un equilibrio impeccabile e nessuna sfida è per loro impossibile. Hanno circa 2640 denti e sono creature a sangue freddo: la loro temperatura varia in base a quella dell’ambiente esterno. Hanno un’aria intelligente e determinata. Sono capaci di sollevare perpendicolarmente nove volte il loro peso e in posizione orizzontale ben cinquanta volte la loro massa.
Se il mio articolo vi ha fatto nascere una certa curiosità sulla vita delle chiocciole, non aggiungo altro. Vi lascio alla lettura di questo grazioso libro e concludo con una citazione scientifica che mi ha molto colpito e fatto ammirare ancor di più questi piccoli esseri che strisciando piano vanno molto lontano:
“Il Lonsdale mi informa di aver posto una coppia di lumache terrestri […] una delle quali era debolina, in un piccolo e arido giardino. Dopo un po’ di tempo l’individuo forte e sano scomparve e si scoprì, grazie alla sua traccia di bava, che aveva superato un muretto ed era penetrato in un rigoglioso giardino adiacente. Lonsdale pensava che avesse abbandonato il compagno malaticcio; ma dopo un’assenza di ventiquattr’ore ritornò ed entrambi s’incamminarono lungo la stessa traccia e scomparvero al di là della parete”
E tu cosa ne pensi?