Il primo che passa di Gianluca Nativo racconta la ricerca di una verità interiore, il confronto e la consapevolezza dell’essere omosessuale, il desiderio di sentirsi libero e l’ostruzione della società.
Pierpaolo è un giovane ragazzo concentrato sugli studi di Medicina che vive alla periferia di Napoli con la madre e il padre. Non ha esperienze con le ragazze e quando frequenta Valeria, niente va come dovrebbe, così Pierpà torna a concentrarsi sugli studi.
Una mattina la sua vita e quella dei genitori, vengono però stravolte dall’arresto del padre, noto impresario, che successivamente dovrà trascorrere un anno ai domiciliari.
Proprio in questo periodo di convivenza forzata, Pierpaolo conoscerà il suo io più intimo, avrà a che fare con la propria sessualità, con la propria sensibilità e la sua vera personalità.
Scoprire di essere omosessuale in una casa in cui il sesso è un tabù, i rapporti interpersonali e le emozioni pure, non sarà facile per Pierpaolo.
Diviso tra gli studi di medicina, spesso usati come pretesto per sfuggire ai suoi impulsi, la volontà dei genitori di dimenticare il periodo giudiziario che stanno attraversando e la scoperta di questa nuova entità fisica che avvolge la sfera emotiva di Pierpaolo, il giovane ragazzo dovrà vedersela con i fantasmi di una società, che seppur moderna, pone molti limiti in termini di libertà.
Sarà risucchiato in un vortice, forse pericoloso, di emozioni e spinto da nuove curiosità, nuovi perché che cercano una risposta. Sarà difficile prima accettarsi e poi farsi accettare.
Da sempre infatti, “certi argomenti” non vengono affrontati in famiglia, non se ne parla, nemmeno quando un piccolo sospetto sembra trapelare nelle parole della madre, che invece si appresta a chiedere un periodo di tranquillità al figlio, un periodo di pace dopo quei mesi di sorveglianza nei quali entrambi i genitori sembrano far di tutto per salvare le apparenze.
L’autore affronta un tema attuale con molta fluidità nel linguaggio e una chiarezza espressiva, che descrivono perfettamente le emozioni del protagonista.
I luoghi descritti infondono veridicità alla storia costruendo paesaggi reali nella mente del lettore, i luoghi comuni ci ricordano invece quanti Pierpaolo vivano questa lotta interiore prima di dichiarare al mondo i loro veri sentimenti.
Aurora Cassetta
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