Nel libro La mia Ingeborg, emerge una profonda consapevolezza di sé del protagonista attraverso le parole: “Io sono Tollak di Ingeborg. Appartengo a un tempo passato.” Queste frasi sono ricche di significato a vari livelli.

Ingeborg è scomparsa misteriosamente molti anni prima degli eventi narrati, ma continua a essere il principale oggetto dei pensieri di Tollak, forse più di quanto non lo fosse quando era presente fisicamente.

Nonostante Tollak fosse un uomo anziano, riservato e severo, Ingeborg lo amava e fungeva da ponte tra lui e il mondo esterno, evidenziando così la natura straordinaria dell’amore.

Avvicinandosi alla fine della sua vita, Tollak sente il bisogno di parlare ai suoi due figli, Hillevi e Jan Vidar, anche se la loro relazione è ormai logorata. Il loro rifiuto iniziale rappresenta una comprensibile reazione.

La narrazione ci offre uno sguardo privilegiato all’interno della mente di Tollak mentre riflette sulla propria esistenza, piena di rimpianti e amarezza verso coloro che hanno contribuito a rovinare la sua vita. Il tempo emerge come tema centrale.
Tollak è incapace di adeguarsi ai cambiamenti portati dalla modernità: la chiusura della segheria, l’istruzione universitaria della figlia che sembra disprezzare le tradizioni familiari, e persino l’idea di trasferirsi in città proposta da Ingeborg. La sua incapacità di cambiare lo avvicina al destino tragico di un eroe classico.

L’unico altro personaggio con cui Tollak comunica, oltre ad Ingeborg, è Oddo, un giovane adulto che vive nella fattoria. Mentre la storia si dipana tra passato e presente, ci avviciniamo al momento in cui Tollak rivelerà ai suoi figli le verità che ha nascosto per troppo tempo.

Alla fine della sua vita, Tollak crede di aver perso tutto e decide di lasciare le cose come stanno, ma scoprirà di essersi sbagliato per l’ultima volta.

La narrazione è tecnicamente impeccabile, mescolando con maestria il presente con il passato di questo solitario tragicamente comico.

Tollak rappresenta una resistenza ostinata ai cambiamenti del mondo moderno, preferendo l’amore come unico motore di azione.

Il personaggio di Tollak, creato da Tore Renberg, ci interpella da un tempo lontano, mostrandoci un individuo che rifiuta o non comprende il progresso del mondo. Il ritratto di Tollak è intensamente potente e ci offre uno sguardo penetrante sulla dinamica familiare.

Andrea Liafranco