”Zu Asche, zu Staub
Dem Licht geraubt
Doch noch nicht jetzt
Wunder warten bis zuletzt.”

Colonna sonora, Babylon Berlin

Gli anni tra le due guerre e in particolare i ruggenti anni ’20, definiti come un decennio d’oro, è stato un periodo segnato da grandi cambiamenti, da prosperità e dalla voglia di spensieratezza e di libertà dopo la fine della traumatica prima guerra mondiale. In particolare, la Germania usciva dal conflitto sconfitta e si trovava all’inizio di un momento straordinario nella propria storia, di cui ancora oggi non sappiamo molto. Le indagini di Gereon Rath, un ciclo di 9 romanzi polizieschi scritti dall’autore tedesco Volker Kutscher, accompagna i lettori proprio alla scoperta della Berlino di questo periodo che va dalla crisi della repubblica di Weimar all’ascesa al potere del nazismo e alla rapida spirale che ha portato il mondo alla seconda guerra mondiale.

Gereon Rath: eroe o anti-eroe?

Come suggerisce il titolo, la narrazione segue la vicende dell’ispettore Gereon Rath, un poliziotto di provincia che nel 1929 viene trasferito da Colonia a Berlino, dove si trova a lavorare su crimini complessi che riflettono il momento storico e l’ondata di violenza perpetrata in città. Attraverso i suoi occhi vediamo anche i disordini politici, lo scontento popolare così come la violenza e l’immoralità che sono poi degenerati nei fatti storici che tutti conosciamo. Come spiega Kutscher stesso, Gereon non è né un eroe, ne’ un antieroe, è una persona normale con i suoi pregi ma anche con le sue contraddizioni e i sui problemi. Sicuramente rappresenta pienamente molte delle persone della società di quel periodo: è un reduce della Grande guerra, di cui porta ancora le cicatrici morali, appare tormentato e pieno di dubbi sul futuro. Dall’altro lato, è una persona che si sa adattare velocemente al cambiamento e si fida del proprio istinto per prendere le sue decisioni più importanti. Attraverso i vari libri, il lettore vede chiaramente come sia cambiato sia nel lavoro che nella vita privata. La scelta del protagonista non è dunque casuale, l’autore vuole infatti raccontarci quello che succede a Berlino in quel periodo attraverso gli occhi di un non-berlinese, che scopre un po’ alla volta insieme a noi lettori i segreti e le ombre della città. Abbiamo cosi l’impressione di essere testimoni di quello che succede allo stesso tempo di Gereon e degli altri protagonisti della storia, con la sola differenza che loro non conoscono la tragica fine che seguirà.

Un misto tra verità e finzione

Così come l’ispettore Rath, anche gli altri personaggi del romanzo sono figli del loro tempo e, attraverso le loro scelte e le loro speranze cosi come le loro preoccupazioni e i loro problemi, rappresentano aspetti diversi dell’epoca. Ciascuno dei 9 romanzi si sviluppa intorno a casi criminali e vicende che sono un misto tra realtà e finzione. La trama è il filo conduttore che permette a Kutscher di raccontare con grande maestria e dovizia di dettagli storie create dalla sua vivida immaginazione ma, allo stesso tempo, saldamente radicate nella ricerca storica. I personaggi stessi sono in parte di fantasia e in parte ispirati da persone realmente esistite nella Berlino del tempo. Uno in particolare che merita di essere menzionato è quello di Charlotte Ritter, una giovane donna che, grazie alla sua determinazione e alle sue doti investigative, riesce a realizzare il proprio sogno di entrare in polizia, nonostante l’ostilità e la discriminazione da parte dei colleghi uomini. Il prezzo da pagare però è quello di dover nascondere per lungo tempo la sua relazione con Gereon Rath per non alimentare potenziali convinzioni che il suo successo non fosse veramente meritato ma solo frutto di favoritismi. 

Periodo storico e Berlino: protagonisti indiscussi del romanzo

Nonostante il romanzo sia ricco di personaggi diversi e la trama dei crimini sia costruita nel classico stile noir, uno degli elementi chiave che ha determinato il successo del romanzo è senza dubbio il ruolo cha l’epoca storica della Repubblica di Weimar gioca nella narrazione. Ogni sfaccettatura dei romanzi è profondamente radicata nella società di quel tempo e serve per farcela conoscere meglio. L’autore decide di iniziare la serie di romanzi proprio nel 1929, un anno chiave non solo in Germania, perché segna anche l’inizio della crisi economica americana a seguito del crollo di Wall Street che scosse i mercati finanziari mondiali in quel famigerato giovedì nero. La Grande Depressione che lo segui ha presto creato una profonda crisi in tutto il mondo occidentale, incluso in Germania.  Lo sfondo del romanzo è proprio questa situazione di cambiamento e d’instabilità a cui le persone non sanno come reagire e a causa della quale cercano nuovi modelli di pensare e agire, tra cui i emergono il fascismo e il comunismo con le conseguenze che oggi tutti conosciamo.

Allo stesso modo la città di Berlino svolge un ruolo fondamentale e viene raccontata come fosse anch’essa un personaggio della storia. Tra luci e ombre scopriamo una profonda dicotomia tra quello che vediamo in apparenza e il lato oscuro fatto di malavita, violenza e miseria. Da un lato Berlino è una città moderna, eccitante e piena di opportunità dove arte e creatività sono libere di fiorire e creare una scena culturale dinamica dove si può andare da un locale all’altro per tutta la notte: a questo periodo appartengono infatti il movimento dell’espressionismo, la popolarità del jazz importato dall’America, la passione per balli come il Charleston e, in generale, uno spirito di libertà e di evasione che aiuta a non pensare a come stanno veramente le cose e a che pericoli aspettano dietro l’angolo la Germania e il resto del mondo. Dall’altro lato, i romanzi ci forniscono anche un resoconto piuttosto veritiero di come Berlino sia anche una città corrotta, dilaniata da droga, omicidi, prostituzione, lotte intestine tra faide malavitose e profonde diseguaglianze tra ricchi e poveri.

Dalla pagina alla TV: Babylon Berlin

È propria questa immagine bifronte e contraddittoria di Berlino che dà origine al nome della popolarissima serie televisiva tratta dai romanzi di Kutscher: Babylon Berlin. Nella Bibbia infatti la città di Babilonia viene descritta come un luogo caratterizzato dallo sviluppo economico ma anche dal peccato e dalla corruzione, e dove violenza e intrighi politici erano all’ordine del giorno. Proprio per questo motivo la Berlino degli anni Venti viene spesso paragonata a questa citta biblica, ragione che ha spinto alla scelta del titolo della serie. Come spesso succede, i romanze e la storia raccontata sullo schermo non coincidono completamente e trattano alcuni temi e personaggi in modo differente. Tuttavia anche la serie è molto avvincente e interpreta molto bene lo spirito e le intenzioni dei romanzi di Kutscher, amplificandone i messaggi e l’impatto, e arricchendo la narrazione con dettagli visivi e sonori che rispecchiano il momento storico e le sue complessità.

Molto più che semplici romanzi gialli

Leggendo questa serie di romanzi il lettore sa che l’ispettore Rath è il frutto dell’immaginazione del suo autore e che le indagini che conduce, nonostante siano raccontate in modo molto veritiero, sono fittizie. La bravura dell’autore non è solo quella di coinvolgerci nella narrazione, ma si spinge oltre, utilizzando dei crimini comuni come un pretesto per trasportarci, con grande abilità, nel tempo e nello spazio. Come ammette lui stesso, ha deciso di scrivere questi libri per capire cosa sarebbe stato della Germania se la minaccia nazista non si fosse trasformata in realtà. Vuole anche capire come sia possibile che in poco tempo un luogo democratico e culturalmente avanzato si sia potuto trasformare in una dittatura feroce che ha cambiato le sorti non solo della Germania ma anche del resto del mondo occidentale, senza che nessuno si fosse accorto del potenziale rischio a cui si andava incontro. E tornando ai giorni nostri non si può fare a meno di chiedersi come possiamo evitare che questi segnali di crisi, conflitto e malcontento così simili a quello che stiamo vedendo anche oggi in molti paesi del mondo non ci sfuggano di nuovo?

Valentina Lorenzon