Me l’ha consigliato un amico. Non ricordo di aver letto nessuna recensione al riguardo. Molte novità mi sfuggono, purtroppo, ma anche sull’archivio di Alice.it (nel 2000 ndr) non un articolo, non una citazione. Forse qualche indicazione è apparsa sulla rubrica «libri in arrivo» senza lasciare tracce. Alison Fell, scrittrice e poetessa scozzese, vive e lavora a Londra; ha vinto il Boardman Tasker Award for Mountain Literature con il romanzo Mer de Glace. Sono le uniche notizie che ho di lei, ricavate tutte dal risvolto di copertina grazie al quale è anche possibile dare un volto all’autrice: una foto in bianco e nero la ritrae tre quarti, il suo viso emerge insieme ai suoi avambracci da uno sfondo nero come il maglione a collo alto che indossa.

Non so altro di lei, troppo poco comunque per soddisfare la mia curiosità per una scrittrice capace di costruire con raffinatezza l’ennesima finzione nella finzione, che come un relitto del passato avanza verso di noi in equilibrio sulla cresta di quelle stesse onde artefatte ma così reali che tanto avevano colpito Van Gogh da spingerlo a inserirle nei suoi quadri e farle convivere con i ritratti di persone reali. Alison Fell come Van Gogh ha voluto rendere omaggio con questa opera alla letteratura giapponese, in particolare alle sue poetesse dell’epoca Heian: Marasaki Shikibu, l’autrice di Genji monogatari, lzumi Shikibu e il suo Diario, Sei Shonagon e il suo capolavoro Il libro del Guanciale.

Le decorazioni e lo stile con cui è stato costruito il relitto giunto a noi ricordano infatti la tradizione letteraria giapponese che si sviluppò intorno all’anno Mille, mentre le onde sulle quali esso resta in equilibrio e sulle quali lo possiamo ammirare sono da attribuire alla maestria della stessa Fell. È sua la capacità di trasportare e far navigare la nostra mente a bordo di quel relitto e di farci credere fermamente nella sua autenticità. E una volta a bordo non possiamo che ascoltare incantati le vicende di Lady Onogoro che ancora risuonano tra i legni consunti e scrostati della nave abbandonata oramai al suo destino. Una voce le rievoca per noi, una voce che non ha permesso che il tempo seppellisse questa straordinaria e inverosimile storia d’amore tra Lady Onogoro, poetessa e concubina di corte, e Oyu, stalliere cieco al servizio del principe Atsumichi. Una società, quella dell’epoca Heian, ritratta fedelmente nel rispetto dei trentotto ranghi che suddividevano le cariche e le funzioni dei giapponesi, dall’imperatore al mendicante. Una società chiusa tra le mura della reggia del principe e in cui la vita è scandita dall’avvicendarsi delle stagioni e delle ricorrenze da celebrare sempre e comunque solo dopo aver ascoltato i vaticinii dagli indovini.

Un tempo che scorre sempre uguale a se stesso, un tempo in cui, unico indizio del suo fluire, sono le parole che i narratori srotolano di fronte al loro ristretto pubblico, sia esso composto dalle poetesse di corte che dalla solitaria Lady Onogoro. Narratori che diventano a loro volta astanti, che raccontano storie ascoltate da altri sia per il proprio che per l’altrui piacere di confondere la realtà con la finzione. Il piacere della scrittura che verrà letta, recitata, rappresentata e infine vissuta. Lady Onogoro vittima sacrificale di questo ameno piacere, vittima inconsapevole della sua arte e che solo l’amore reale di Oyu, soprannominato lingua d’argento, forse potrà salvare dalla solitudine e dalla malinconia generate in lei dall’insoddisfazione per l’imperfezione delle sue creazioni poetiche e per il fallace amore che nutre per il suo amante, il generale Taira no Merosuke. Oyu che, celato da un paravento, con le sue storie erotiche cerca di condurre all’orgasmo la sfortunata Onogoro mentre si intrattiene con il suo amante. Oyu che, assecondando il volere e il piacere di Onogoro, si insinua nel suo cuore, con la sola forza della parola, la sua lingua d’argento. Una storia d’amore imbellettata con grazia e stile come una geisha: perfette e studiata fin nei minimi particolari per eccitare e soddisfare il suo lettore- amante.

Laura Ivani

Il libro nel 2000

Alison Fell
Le storie d’alcova di Lady Onogoro

Bompiani, 1996
Traduzione di Sergio Perroni
pp. 252, L. 28.000

In libreria

Alison Fell
Sotto il cuscino di Lady Onogoro

Bompiani, 2013
Traduzione di Sergio C. Perroni
299 p., brossura
€ 11,50

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