Anno 1 | Numero 10 | Luglio 1998

C’è questo libro, Scuola di nudo, nelle vostre prossime ore di lettura. C’è questo libro di quasi 600 pagine che si legge, dopo una cinquantina, con l’ansia di non vederlo finire almeno dopo 6000 e con l’impressione che potrebbe andare avanti di pari passo con la propria vita. C’è questo libro scritto da un professore universitario che si chiama Walter Siti e che parla della vita di un professore universitario che, “per una sconcertante omonimia”, si chiama Walter Siti.

C’è un modo di affrontare la vita in questo libro, fingere tutto per affrontare ogni cosa sospettando che tutto invece sia così reale, “Vivere è un gesto intermedio; ricco di tutti i progetti di me che ho scartato”. C’è quasi tutto quello che voi potreste pensare o non pensare sulla nostra società, c’è il gioco dell’ironia della vita “L’aids è la sola interpretazione, fermentata in patologia, che il mio organismo poteva dare del concetto di socialità?” C’è la rivelazione continua di quanto sia la nostra mente a costruire quello che abbiamo intorno, “Una fitta tra la nuca e l’orecchio mentre pulisco gli spinaci e già sono in una corsia d’ospedale a disperarmi che gli spinaci non potrò pulirli mai più”. C’è che in realtà questa storia racconta una simulazione di vita praticamente perfetta e quindi reale tanto quanto la vita stessa, c’è che il nostro personaggio principe frequenta assiduamente le sue ossessioni e divora i brandelli di felicità, “La felicità è la radianza di un centro saturato, il dolore sono tutte le strade lunghissime che portano alla periferia dell’universo, tutti gli addii di tutte le molecole che non si combinano: per ogni punto di soddisfazione ci sono decine di chilometri quadrati di dolore. Il dolore è la cosa meglio distribuì a tra gli uomini e dà una gioia democratica che la felicità non può dare”.

C’è la nostra consapevolezza nascosta in molte pagine del racconto, c’è la dolcezza della sofferenza e la crudeltà della felicità, e c’è che, uno scrittore italiano che scrive così bene, con uno stile solo suo di brani interrotti che potrebbero legarsi all’infinito, che in una riga ci spiega con le parole più semplici le emozioni che abbiamo sotto gli occhi del racconto (“Si avvia verso il buio, i miei alligatori lo inseguono”, “Quando ride, nel laghetto degli occhi gli scodinzola un pesciolino d’ansietà”), finora io non l’avevo trovato.

C’è, secondo me, la constatazione vissuta attraverso un realismo deformato da se stesso che la vita procede in tutte le direzioni possibili per conto suo, senza che ce ne accorgiamo. E che la nostra più reale allucinazione o il nostro più reale sogno ci stanno sempre di fianco portandoci ad ignorare il nostro sensibile bisogno di sensibile. Credo che leggere questo libro mi abbia fatto star bene e mi abbia dato quella giusta sensazione di bellezza di cui ho bisogno quando leggo. E al di là del fatto che questa non è una recensione ma un cercare di confondervi il più possibile per incuriosirvi e costringervi a leggere questo libro, volevo concludere virgolettandovi poche righe di Siti, che si sposano benissimo con la sensazione che ho provato leggendo questo libro.

21 giugno – Il cielo mi arresta di netto: dico celeste, indaco, rosso travestito che è avanzato di soppiatto e dilaga fino al margine dei glicini, ma non è quello, è verde mela. La sorpresa di certi colori è nella loro assoluta purezza, nel rivelarsi semplici dietro l’elaborato cerimoniale che li conduce a noi.

Simone Battig

“Quando ride, nel laghetto degli occhi gli scodinzola un pesciolino d’ansietà”

Walter Siti è nato nel 1947. Vive a Roma ed è ordinario di letteratura italiana all’Università dell’Aquila. Suoi versi sono stati pubblicati nell’Almanacco dello Specchio e su Linea d’ombra. Scuola di nudo, il suo primo romanzo è uscito per i Supercoralli Einaudi.

Aggiornamento al 2018

Walter Siti è nato nel 1947. Ha insegnato Letteratura italiana contemporanea all’Università dell’Aquila. Per Einaudi ha curato antologie poetiche (Nuovi poeti italiani 3, 1984) e diverse opere di Pier Paolo Pasolini (Le ceneri di Gramsci, 1981; Storie della Città di Dio, 1995). Sempre presso Einaudi ha pubblicato inoltre i saggi Il realismo dell’avanguardia (1975), Il neorealismo nella poesia italiana (1980), i romanzi Scuola di nudo (1994 e 2009) e Un dolore normale (1999), la raccolta di racconti La magnifica merce (2004) e Troppi paradisi (2006 e 2008). Per i Meridiani Mondadori ha curato le opere complete di Pier Paolo Pasolini. Sono di recente apparsi il romanzo Resistere non serve a niente (Rizzoli 2012), il saggio Il realismo è l’impossibile (Nottetempo 2013) e, nella collana digitale dei Quanti Einaudi, Benvenuta Rachele (2013).

In libreria

Walter Siti
Scuola di nudo
BUR 2016

Collana: Contemporanea
606 p., brossura
€ 15,00

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