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Anno 0 | Numero 3 | Novembre 1996

Con Destroy Isabella Santacroce è riuscita a dividere il mondo della critica. Chi la ama vede nel suo, il libro cult della nuova generazione; gli altri, invece, lo smontano definendo il romanzo solo ‘rumore’. Certamente Misty, l’inquietante protagonista di Destroy, non susciterà molte simpatie tra gli amanti di una certa letteratura buonista e sdolcinata, di cui di recente esempio è Va’ dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro. Se invece gli incubi paradossalmente vivono più delle storie a lieto fine, e l’insonnia tormenta le vostre notti solitarie, be’, allora sono lieta di presentarvi Misty, 20 anni, italiana, a Londra da soli 3 mesi e 12 ore. Supertruccata, l’eroina gira in minigonne verde vomito, giacche plastificate, calze di nylon lucide, sfidando la nebbia delle fredde notti londinesi, armata di walkman e cuffiette. Misty vive prostituendo ingenuamente il suo sguardo a dame dalle maniacali manie esibizioniste di mettere in mostra e far guardare i propri seni. Nella storia di Misty tutto si mischia e si confonde in atmosfere rarefatte, personaggi e luoghi, clochard, prostitute, fattorini- amanti, poliziotti viziosi e party acidi, ristoranti pakistani, ascensori e appartamenti. Avventure estreme, spesso crudeli, deformate da droghe sintetiche, assordate dalla musica cattiva dei Sex Pistols, Smashing Pumpkins, Red Hot Chili Peppers. Misty, così lunatica e misteriosa, ipnotizza i lettori con un linguaggio distruttivo e surreale che l’avvicina ai personaggi femminili dei manga giapponesi. Dimensione onirica dell’umano, Misty rappresenta un mondo dove le tegole esistono solo per essere infrante. Destroy è un libro volutamente provocatorio che, se da un lato la pone in antitesi con la tradizionale letteratura italiana, dall’altro l’affianca a testi dirompenti come Meno di zero di Aeston Ellis, per la loro carica distruttiva.

Francesca Serva

 

In libreria

destroyIsabella Santacroce
Destroy
Feltrinelli, 2003
112 p., brossura
€ 6,50

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