Ho capito sin dalle prime pagine che questo libro mi sarebbe piaciuto e poi, alle ultime, si è aggiudicato un posto nello scompartimento dei libri speciali.
Grande inventiva, grande fantasia.
Cora ed Adrien.
Un’amicizia nata dall’autismo di lei e dall’ADHD di lui, e unita proprio dalla loro diversità dal mondo. Tra le tante cose questo libro ci insegna come ssere strani, diversi, fuori dal comune… Sia semplicemente fantastico.
Cora è una ragazza meravigliosa e mi sono particolarmente affezionata a lei nel corso del libro, ma il mio personaggio preferito non può che essere Adrien: energico, vivace e scherzoso, ma con un animo profondo e una mente aperta.
Ho apprezzato il fatto che il libro fosse descritto in prima persona da Cora, così da poter aprire meglio al lettore il tema dell’autismo.
La trama è di per sé molto bella e bene strutturata. Non so come sia uscita l’idea del Melograno (tra l’altro dopo aver letto la spiegazione del nome non potevo smettere di pensarci), degli ologrammi chiamati Gram, e di tutto il resto ma posso solo dire che è geniale.
Personalmente nei libri adoro trovare i messaggi nascosti che ognuno di essi vuole trasmettere.
E pagina dopo pagina mi sono resa conto dell’enorme quantità di pensieri e concetti (allegorici o meno) presenti in esso.
Il bello è che sono fortemente d’accordo con la maggior parte di essi.
Mi piace il modo in cui vengono trasmessi: vero e sfacciato. Dice le cose così come stanno
Affronta molti temi delicati come la morte, l’autismo e il lutto; ma parla anche di amicizia, amore, sostegno… E molto altro ancora.
Anche se ora può sembrare un libro psicologico e noioso, posso assicurare che non è così, anzi è al contrario un testo molto scorrevole e non fa annoiare.
Proprio per questo motivo lo consiglio ai ragazzi di tutte le età.
Concludo citando in particolar modo due frasi che mi hanno colpito molto:
“lo sai cosa fanno le persone quando perdono qualcuno? Si illudono. Raccontano a se stesse delle bugie. Oh lui era un santo. Oh lei era una donna meravigliosa. Bugie.“
E ovviamente anche:
“Io non sono malata. Non ho una malattia. Non rinuncerei mai ad essere autistica. È qualcosa di intrecciato in me. Riguarda ogni mio pensiero. Non è una malattia o qualcosa che ha bisogno di una cura.”
Perché, come questo libro insegna, sono proprio le imperfezioni a renderci così perfetti e unici.
Aurora Pellegrini
Aurora Pellegrini ha 15 anni ed è una giovane lettrice di Biella che ha conosciuto questo libro grazie al lavoro di Manuela Tamietti e la sua associazione Storie di Piazza.
E tu cosa ne pensi?