I libri e il digitale possono essere una combinazione vincente se dietro c’è la passione per i libri innanzitutto, e una vocazione all’innovazione poi.

TwLetteratura è una di queste combinazioni vincenti.

È un progetto che nasce nel 2012, a Torino, da una comune passione per la lettura e la letteratura dei suoi tre soci fondatori, Pierluigi Vaccaneo, Edoardo Montenegro e Paolo Costa e, almeno inizialmente, non si proponeva altri obiettivi che quello di leggere conversando e giocando con un gruppo di “amici” testi e opere letterarie attraverso Twitter.

L’idea che ha guidato le prime letture è stata quella di ricreare il piacere della lettura attorno ad un falò: la lettura come momento di aggregazione e di comunità in cui si legge e si commenta insieme un testo.

La prima sperimentazione di questa idea di social reading è stata fatta a partire dal testo di Raynond Queneau Esercizi di Stile (#TweetQueneau) a inizio 2012 presentandola come «un duello a colpi di tweet». A questo primo esperimento, che ha contato una decina di partecipanti, è seguita la lettura e commento de La luna e i falò (#LunaFalò) di Cesare Pavese con un centinaio di partecipanti nel 2012. Nell’arco di un anno vi è stato un coinvolgimento crescente fino ad arrivare ai più di 4.000 utenti Twitter che usarono l’hashtag #Invisibili durante la lettura di Le città Invisibili di Italo Calvino.

La comunità di TwLetteratura è andata crescendo e consolidandosi piuttosto rapidamente, da qui l’idea (e la consapevolezza) che questa modalità di lettura e commento di testi letterari in comunità potesse diventare un metodo per sviluppare l’amore per la lettura sfruttando le potenzialità offerte dal digitale.

Ma come funziona esattamente? La comunità sceglie un libro, lo legge e lo commenta – un capitolo alla volta, in base a un calendario condiviso – ‘riscrivendolo’ su Betwyll (la app per il social reading di TwLetteratura) o su Twitter. Ciascun utente propone la sua interpretazione in forma di twyll e/o tweet (uno o molti, a seconda dell’ispirazione): la riscrittura può essere parafrasi, variazione, commento, libera interpretazione, nonché essere associata a media diversi da quello originale (video, canzoni, disegni). L’uso di registri stilistici differenti – secondo il modello dell’Oulipo – permette di sperimentare infinite combinazioni di decostruzione e ricostruzione del testo di partenza, un sistema di micro-testi prodotti dalla comunità (commentari) in relazione con l’opera di partenza e fra di loro (perché ogni tweet si presta a sua volta a repliche, commenti, aggiunte).

La possibilità di parlare di letteratura con uno strumento digitale e quella di partecipare anche in gruppi riservati ha portato un crescente interesse di TwLetteratura da parte delle scuole con la realizzazione di progetti come per esempio quello  sviluppato dalle scuole del Galles su La Fabbrica di Cioccolato di Roald Dahl oppure il progetto #PinocchioTw Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi o #TwSposi I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, progetto quest’ultimo molto amato dagli studenti stessi.

I progetti con le scuole hanno sempre previsto un momento offline in cui il brano viene letto ad alta voce e i commenti vengono scritti su apposite griglie con 140 spazi. Tra i commenti prodotti offline, gli insegnanti e gli stessi studenti scelgono i migliori, i più divertenti, i più interessanti da divulgare via Twitter. Questi momenti offline, quando sono strutturati nella formula di workshop, diventano occasioni di confronto e conoscenza vis à vis fra diversi lettori o piccole comunità di lettori che leggono, commentano e discutono sui temi proposti dal testo o emersi dalle riscritture. I progetti a cui hanno partecipato molte scuole non sono stati pensati esclusivamente per gli studenti, anzi sono sempre stati rivolti a tutta la comunità con cui gli studenti e i docenti si sono confrontati. Ad oggi la comunità “scolastica” di TwLetteratura conta 14.000 studenti, 500 insegnanti e 250 scuole coinvolti nei vari progetti che si sono succeduti negli anni.

Ma “giocare” con i libri porta a un reale aumento di interesse verso la lettura? TwLetteratura sta intraprendendo una serie di ricerche per valutare le ricadute del metodo sulle abitudini di lettura e sul miglioramento delle abilità di comprensione dei testi dei giovani coinvolti; tuttavia i dati qualitativi sul gradimento finora raccolti per ogni progetto che ha visto coinvolte scuole o università, inducono a pensare che questo metodo, in cui l’aspetto ludico è entrale, abbia un forte impatto sulle abitudini di lettura degli studenti, soprattutto quelli meno propensi a leggere.

Nel 2014 nasce l’Associazione Culturale Twitteratura che grazie al Bando IC di Fondazione Cariplo, vinto nello stesso anno, ha iniziato a sviluppare la app Betwyll, che si basa sul metodo TwLetteratura per rendere l’esperienza del social reading immersiva e più emozionante e divertente che su Twitter. Mentre l’associazione promuove la lettura fra i lettori e gli studenti, in un contesto non profit in Italia e in Europa, una neocostituita startup che prende il nome dall’applicazione, Betwyll s.r.l., ha iniziato a prototipare l’applicazione del metodo TwLetteratura in ambito accademico – fra le altre le università di Gent e di Harvard – e in ambito professionale, in particolare nei contesti delle grandi organizzazioni. Le sperimentazioni fatte negli ultimi anni, infatti, hanno consentito di definire una strategia articolata su due dimensioni: promuovere la lettura come mezzo per creare comunità, come occasione per generare contenuti culturali attorno a cui persone e cittadini entrano in relazione e discutono fra loro, a partire dalla scuola; sviluppare un uso professionale della lettura come strumento per generare collaborazione e empatia all’interno di aziende o  altre organizzazioni complesse fra cui, ad esempio, gli ospedali.

Lea Iandiorio
con la collaborazione di Cristiana Cabodi

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