Leggere Rossana Campo è sempre uscire dalla tana.

Nel suo stile, in quel che racconta e nelle storie che ama dipanare, c’è sempre quel desiderio prima sottomesso, poi prorompente di uscire dal guscio, entrare nella narrazione con un sorriso, un moto di affinità con i protagonisti, la sensazione di una semplicità non banale e collettiva.

Conversazioni amorose, edito da Bompiani, che segue Così allegre senza nessun motivo – della stessa casa editrice, uscito nel 2019 – in cui un intreccio di storie emanava le energie infinite delle donne, della loro mente e del loro cuore, è un romanzo lieve e al contempo profondo, simile a una sceneggiatura, dove il punto forte sono appunto le conversazioni, i dialoghi.

Il punto di forza è la voce e il modo in cui utilizza il linguaggio che non è mai scontato pur essendo diretto, crudo, ma anzi tiene il ritmo di tutta la storia. Assieme a due elementi fortissimi: l’elemento amoroso e il rapporto complesso e profondo tra madri e figlie.

Qualcosa che le era sembrato provenire da lontananze di secoli e millenni, qualcosa che forse condivideva  con tante donne, la storia di tutte le figlie e delle loro madri”.

Rossana Campo è una sostenitrice della ricerca nella scrittura: perché la scrittura può connetterci con la nostra parte più autentica e Lily, la protagonista di questo romanzo, è una ricercatrice.

Cerca di far luce sul perché è stata una bambina e poi una giovane donna che si è sentita spesso sbagliata, arrabbiata, vuole affrontare i suoi mostri, prenderli per i capelli. E per farlo deve coinvolgere sua madre Teresa, a cui propone una video-intervista in cui raccontare, tirare fuori i lati oscuri del loro rapporto e del loro passato.

Anche perché “il modo in cui viviamo l’amore ha parecchio a che fare con quello che è successo con le nostre madri”.

Lily è un’artista, è brava, è italiana ma vive a Parigi. Segue una terapia di gruppo e ha degli amici veri, su cui può contare, come la saggia Marie.

Conosce un collezionista d’arte, Philippe, l’uomo con la cravatta con le giraffe ed è subito amore. Sin dalla prima pagina del romanzo lo troviamo accanto a lei: “Tenendosi vicini, abbracciati, sono arrivati all’uscita sul Boulevard Saint-Michel”.

Ma non si tratta di un amore che salva, che redime e mette a posto i fallimenti passati: è una storia imperfetta, instabile in quanto lui è già sposato.

Teniamoci il nostro spazio segreto, facciamo la nostra magia quando siamo insieme, non roviniamo tutto, non facciamo entrare il mondo qui dentro”.

I dialoghi tra loro sono talvolta ponti, talvolta isole: eppure sono sempre forti, reali e riconsegnano le istantanee di un rapporto vitale, come quelli che Lily ha con la madre, che pur sospendendosi arrivano a un punto in cui non si possono più eludere, aggirare.

Lily ha fatto le sue scelte, è una donna forte e intelligente, ma ha bisogno di amare e sentirsi riconosciuta. Soprattutto non vuole più segreti e ombre nel rapporto con sua madre, che rappresenta l’irrisolto, un tassello mancante che torna attraverso aneddoti, flashback, scene strambe, dialoghi taglienti.

Dicono che i segreti sono come i fantasmi, che è come vivere con i fantasmi”. E Lily  questi fantasmi li rincorre e cerca di catturarli.

Antonella De Biasi