Dalla parte dei bambini. Sempre. Questa è Christine Nöstlinger, indimenticabile scrittrice per ragazzi, ora ripubblicata dalla Nuova Frontiera Junior nella freschissima traduzione di Anna Patrucco Becchi.
“Dovremmo smetterla di dare ordini ai bambini e di tentare continuamente di plasmarli, di convincerli, di forzarli a conformarsi alle nostre aspettative. Dovremmo invece osservarli con attenzione, e ascoltarli mentre vivono la loro vita.”
Queste parole di Christine riassumono la poetica che ritroviamo in ogni suo romanzo. Pochi scrittori sono riusciti come lei ad ascoltare i bambini e a raccontare le cose che stanno loro veramente a cuore.
Ne Il lunedì è tutta un’altra storia – un racconto lungo, privo della divisione in capitoli, da leggere d’un fiato – la Nöstlinger evidenzia il senso di impotenza che a volte i bambini provano di fronte ai soprusi degli adulti.
Kathi, la protagonista, ha una volontà di ferro. A un certo punto chiede alla nonna parrucchiera di farle un taglio punk, rasato ai lati, con una cresta laccata e colorata. La nonna cerca di dissuaderla, avvertendola che quel taglio le creerà dei problemi, che gli altri potrebbero prenderla in giro o guardarla male, giudicarla strana, diversa. E soprattutto la mette in guardia dalla reazione che potrebbe avere la madre.
Ma Kathi vuole proprio quel taglio, uguale a quello di una cantante che ha visto sulla copertina di una rivista, e anzi, ora che è stata redarguita, lo vuole a tutti i costi.
“Devo sempre fare quello che vogliono gli altri. Avere l’aspetto che vogliono gli altri. Parlare come vogliono gli altri. Guardare alla televisione cosa vogliono gli altri. Mangiare, giocare e leggere quello che vogliono gli altri. A scuola. Al doposcuola. E anche con la mamma. Non posso mai fare quel che voglio fare io veramente. Potrò avere almeno una pettinatura che mi piace?!”
La nonna esegue il taglio e le colora i capelli di verde, viola e rosa confetto. Kathi osserva allo specchio quell’acconciatura portentosa, eccitante, pronta ad affrontare i giudizi altrui, a sfidarli. La nonna, invece, è in preda alla nausea, già pentita di aver ceduto alla stramba richiesta della nipote. Perché quella non è soltanto una pettinatura: è una visione del mondo che va contro la normalità e il senso comune.
Gli altri bambini dimostrano subito di non avere nulla contro la nuova pettinatura di Kathi; ne sono piuttosto incuriositi, non certo scandalizzati. Sono gli adulti a scandalizzarsi: la portinaia, le maestre e, come la nonna aveva temuto, la madre della bambina, che in un accesso d’ira e di prevaricazione violentissima, la ficca a forza nella vasca da bagno e le rasa la testa. Ma anche questa volta Kathi non ha nessuna intenzione di arrendersi…
Sabrina Rondinelli
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