Il sapore della cannella, il profumo del garofano e quello strano torpore causato dal sempre inconfondibile profumo del cacao che stordisce, che inebria, al quale poi ci si abitua. Sembra somigliare a un altro profumo presente nell’aria di questa cittadina brasiliana, Ilheus, a metà strada tra antico e moderno, tra passato e futuro che si incammina verso il tanto decantato progresso. Questo profumo altro non è che quello dell’amore: nelle stradine, nelle piazze, nei bordelli o nelle case delle prostitute d’alto borgo; nel bar Vesuvio tra l’arabo Nacib e quel fiore di Gabriella. Gabriella che non cammina, ma danza a piedi nudi sempre, anche mentre riordina la casa del suo padrone. Della cannella, del profumo di garofano che la sua pelle emana sembra quasi che siano avvolte le pagine del romanzo.
La naturalezza e la spontaneità, che, portate via dal vento delle convenzioni sociali, limitano consumano logorano. Gabriella, fiore selvatico, comincia a marcire, messa in un portafiori; tutto comincia a scivolarle addosso senza più farle provare alcun piacere; tutto ridotto ad abitudine, ma, all’improvviso, basta un attimo e tutta la sua passione, l’ardore e quella stessa spontaneità tornano ad avvolgere tutto, come il profumo del cacao, come l’abbraccio tra Gabriella e Nacib. Gabriella che assiste ai mutamenti sociali ed economici della cittadina senza capire molto: fiore nato solo per amare e cucinare.
Venti di modernità animano questo luogo che da piccolo centro di fazendeiros si tramuta in paradiso del commercio con la costruzione di un grande porto, l’avvento di tecnologie mai viste prima, architetti e ingegneri venuti dalla capitale. Un segno dei tempi. Quando ancora tutto questo non era neanche immaginabile, Ilhues aveva catturato gli animi degli emigranti lì trasferitisi per ricominciare a vivere. Questa cittadina diventa un teatro felice, con protagonisti che si arrangiano, ma non mollano, mescolando il loro sangue.
Gabriella incide sulla società con la sua innocenza, poiché incarna ideali di giustizia e libertà, ma anche di sensualità e bellezza, utili anch’esse per cambiare la società. Prorompente, vitale, come la sua danza, la sua musica, la cucina, ma anche estremamente romantica, ingenua nel mischiare istinto e dolcezza. Così è l’amore nei romanzi di Jorge Amado, così sono le donne brasiliane: mescolanza di bianco, nero, indio.
Questo scrittore, tra i più sensibili e amati del Brasile, difende la povera gente che conosce bene. La difende dai capitani della notte, protagonisti di avventure nelle magiche città: palcoscenico di ogni racconto di Amado.
Egli commenta e canta le regine della sua terra con un’incredibile ammirazione. Non vi è angoscia, ma sempre l’incontro di due anime che cercano qualcosa di più alto, di più bello. Perché l’amore è vita, una canzone di vita.
Ha una sorprendente ricchezza Gabriella: donna, venduta, sfruttata, amata e sempre generosa animatrice della vita di chiunque incontri; maestra che scaccia via la tristezza; fiore selvatico capace di attirare bambini, uomini, donne come se avesse un potere, una forza quasi magica.
“Lei voleva soltanto la luna d’argento, per riposare. Lei voleva soltanto l’amore degli uomini, per godere l’amore. Oh, cos’hai fatto, Sultano, della mia allegra bambina? Rimandala al suo spontaneo sorriso, alla sua infanzia perduta, ai suoi sospiri nel letto, alla sua ansia d’amore.”
Elvira Raimondi
Alcuni titoli dei romanzi di Jorge Amado:
Cacao, Mondadori, 1991, L. 12.000
Donna Flor e i suoi mariti, Garzanti, 1985, L. 19.500
Gabriella, garofano e cannella, Einaudi, 1991, L. 17.000
Jubiabà, Einaudi, 1988, L. 17.000
Teresa Batista stanca di guerra, Einaudi, 1989. L. 19.000
Oggi in libreria
Cacao, Einaudi, 2015, euro 10,00
Donna Flor e i suoi mariti, Garzanti, 2003, euro 19,00
Gabriella, garofano e cannella, Mondadori, 2001, euro 12,00
Jubiabà, Einaudi, 2006, euro 12,50
Teresa Batista stanca di guerra, Einaudi, 2014, euro 15,00
Di Jorge Amado (Bahia, 1912 – Bahia, 2001) Einaudi ha pubblicato Jubiabá, Teresa Batista stanca di guerra, Gabriella garofano e cannella, Terre del finimondo, Cacao, Sudore, La cucina di Bahia (con Paloma Jorge Amado), oltre a Tempi difficili, Agonia della notte e La luce in fondo al tunnel (i tre romanzi della trilogia I sotterranei della libertà). Nel 2003 Einaudi ha pubblicato Il miracolo degli uccelli, nel 2004 In giro per le Americhe e nel 2005 La doppia morte di Quincas l’Acquaiolo.
© Note tratte dal sito einaudi.it