Che le serie TV siano una delle “mode” del momento non è una novità: tutti le guardano, tutti ne parlano, e impazzano canali e servizi quasi esclusivamente a loro dedicati, con palinsesti che si arricchiscono di giorno in giorno.

Sono un fenomeno di massa, ma sono anche un fenomeno comunicativo ormai non più trascurabile, visto che dalle serie TV transitano registi, sceneggiatori e attori da far invidia alle produzioni cinematografiche. Inoltre, aspetto assolutamente non trascurabile per gli interessi di questo sito, molte serie TV hanno impianti narrativi sempre più raffinati, e si snodano come veri e propri racconti puntata dopo puntata, stagione dopo stagione.

Questa non vuole essere una giustificazione, ma da qualche anno a questa parte le serie TV hanno occupato buona parte del tempo che prima dedicavo alla lettura; sono sempre stata una lettrice vorace, persino compulsiva in qualche momento della mia vita, e ora mi trovo ad assumere lo stesso atteggiamento verso un differente mezzo comunicativo, con cui trovo però notevoli assonanze.

La puntata di una serie TV, vista in pausa pranzo o alla sera, di minore o maggiore durata, per me ha oggi lo stesso valore che aveva un tempo la lettura di uno o più capitoli di un libro. Perché non leggo più (o meglio, leggo molti meno) libri e guardo più serie TV? Perché, con i ritmi frenetici e l’attenzione sempre minore che sento di poter concedere nei momenti liberi, trovo che un libro necessiti di un grado di concentrazione molto più alto di una serie TV, che ci viene invece in soccorso con immagini, musiche e parole parlate, di più immediata comprensione di quelle scritte.

Ciò non toglie che il buon proposito di ogni anno che passa è leggere più libri, ma se come me in questo momento proprio non ce la potete fare, ecco 5 serie TV da non perdere se amate le storie ben scritte (e ben raccontate):

Big little lies

1. Big Little Lies. Una serie TV tutta al femminile, che gira attorno alle vite di Celeste, Jane e Madeline, tre madri e amiche alle prese con i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana: i figli che crescono, il superamento di traumi del passato, gli abusi fisici subiti. Il tutto nella patinata atmosfera dell’alta società di Monterey, normalmente interessata a party esclusivi e playdate, quando la tranquilla (e sordida, ça va sans dire) cittadina viene scossa da un evento inaspettato, che non svelerò per non rovinare l’impianto narrativo della serie, che si muove sul filo dei flashback e flashforward, fino a renderci partecipi di quanto accaduto.
Il racconto si dipana attraverso le vite delle tre protagoniste, che ci portano a scoprire un mondo di donne forti, indipendenti, a volte arriviste, ma in fondo unite ad un livello profondo che è il vero filo conduttore della narrazione. Una serie che si conclude perfettamente con la prima stagione, e che invece ne avrà una seconda, proprio perché le cose, come nei buoni romanzi, non sono mai come te le aspetteresti.
1 stagione (la seconda uscirà probabilmente nel 2019), per un totale di 7 episodi da 60 minuti ognuno. Trasmessa da HBO e Sky Atlantic.

River

2. River. Una mini-serie di qualche anno fa che narra la storia del detective John River, ossessionato dalla visione della sua collega di polizia Jackie “Stevie” Stevenson, recentemente uccisa. River parla di continuo con la ex collega ed amica e con altre persone morte, che gli rimangono vicine fino a quando il detective non riesce a risolverne gli omicidi. Una serie tv che sembra paranormale, ma che paranormale non lo è: sullo sfondo di una Londra ovattata, dai toni bluastri e marroni che fanno il paio con il carattere chiuso e burbero di River, si snoda un racconto di una delicatezza e di una poeticità per me senza pari, con dei picchi davvero rari per una serie tv, sebbene ormai non mi stupisca più delle vette toccate da queste piccole grandi produzioni. Un’ultima cosa: preparate i fazzoletti.
1 stagione, per un totale di 6 episodi di circa 60 minuti ognuno. Trasmessa su Netflix.

3. Peaky Blinders. La serie è ambientata a Birmingham al termine della Prima Guerra Mondiale e narra la storia della famiglia Shelby, attorno a cui gira la banda criminale dei Peaky Blinders, composta da esperti contrabbandieri, allibratori, ladri ed assassini. L’atmosfera fumosa della Gran Bretagna del secolo scorso fa da sfondo perfetto a questa serie sempre in bilico fra peccato e redenzione, bene e male, amore e morte. Una serie imperdibile per gli amanti del genere in costume (attenzione, non è una serie storica in senso stretto, perché sebbene la banda criminale sia realmente esistita, le vicende narrate dalla serie sono frutto di libera interpretazione) e delle storie di gangster. Un plus? Cillian Murphy, bravo oltre ogni limite.
4 stagioni, per un totale di 24 puntate da 1 ora l’una; la quinta stagione è attesa per il 2019. Trovate le prime 4 stagioni su Netflix.

Mindhunter

4. Mindhunter. Se, come me, siete amanti del genere crime e, ancor più, di tutti quei film o serie TV che cercano di sondare gli abissi delle menti criminali, questa è una serie che non potete farvi scappare. Mindhunter narra la storia di Holden Ford (personaggio ispirato a John E. Douglas, autore del libro da cui è tratta la serie) che, nel 1977, cominciò a studiare una nuova tipologia di assassino, il cosiddetto “serial killer”, grazie al nuovo metodo della “profilazione”; per fare ciò, si spostava di prigione in prigione, intervistando i maggiori pluriomicidi del Paese. La critica che ho sentito muovere più spesso a questa serie TV è di essere lenta, una caratteristica che io invece trovo perfetta per la serie, che ti accompagna passo passo nel profondo delle menti deviate, lasciando il tempo e lo spazio per abituarsi. Ho adorato il ritmo posato di questa narrazione, che lascia però spazio a grandi momenti di pathos.
1 stagione, per un totale di 10 puntate di durata compresa fra i 34 e i 60 minuti. Trovate la serie su Netflix, che ha già confermato una seconda stagione (ancor prima che venisse trasmessa la prima).

Broadchurch

5. Broadchurch. Come si suol dire “last but not least”, perché è una delle serie migliori che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni. Si compone di tre stagioni, che sono al contempo slegate fra loro, eppure legate a filo doppio da temi e personaggi ricorrenti. La trama principale è legata al caso di omicidio di un bambino, Danny Latimer, su cui indagano l’ispettore Alec Hardy e la sua collega Ellie Miller, una vicenda torbida che porterà a scoprire una amara (e prevedibile) verità: la piccola cittadina di Broadchurch, luogo del delitto, non è il luogo idilliaco che tutti immaginavano e la narrazione, di stagione in stagione e di evoluzione in evoluzione, non risparmia niente e nessuno.
3 stagioni, per un totale di 24 episodi da 45 minuti ognuno. Trovate la serie su Netflix.

Giulia Robert

Giulia Robert ha creato un gruppo chiuso su Facebook dedicato proprio alle serie TV, si chiama Suvvia siamo serie!
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