Romanzi.it è una scatola a sorpresa, dedicata a un editore italiano indipendente ogni volta diverso. Nella scatola ci sono 2 o 3 romanzi votati dalle librerie, un poster magazine (Blurb!) a cura di Enrico Drigo con la storia dell’editore, una rivista letteraria e delle altre sorprese. È possibile comprare una singola scatola o abbonarsi.
Romanzi.it è un progetto che valorizza l’editoria indipendente e per questo ho voluto saperne di più parlando con Massimo Cuomo, scrittore e responsabile commerciale.
Quando nasce il progetto? E perché?
Nasce all’inizio del primo lockdown, quando, sentendo parlare di una possibile crisi nella crisi nel settore editoriale (le librerie avevano chiuso) ci siamo messi a pensare a come avremmo potuto fare qualcosa, dare il nostro piccolo contributo sulla base della grande passione per la letteratura e dell’esperienza nella comunicazione online che abbiamo.
Per fortuna il settore ce l’ha fatta a sopravvivere e, anzi, ha colto l’occasione per mettere in atto qualche positiva strategia di cambiamento. Ma intanto noi ci siamo innamorati di un’idea cui abbiamo lavorato per mesi, partendo dalla presa di coscienza che il problema principale sta in un modello distributivo imperfetto e nel meccanismo del conto vendita: questi due nodi tengono gli editori in una situazione di costante debito che viene risolta con la sovrapproduzione di titoli – per tentare col successo di un libro di ripagarsi dell’insuccesso dei precedenti – e conduce a un inevitabile impoverimento culturale (illuminante in questo senso l’articolo di Emanuele Giammarco su Minima & Moralia).
Abbiamo pensato dunque a una soluzione che risolvesse nella propria concezione certe storture; che ci permettesse di: portare ai lettori romanzi molto belli rimasti schiacciati dalla quantità di pubblicazioni che escono ogni anno; staccarci dalla logica delle classifiche di vendita; dare luce all’editoria indipendente e sostenerla economicamente con ordini di libri “certi” (cioè non soggetti alle rese); dare valore alla competenza delle librerie.
Alla fine, mettere tutto questo dentro una box è stato solo un modo per aggiungerci bellezza, per rendere l’offerta più emozionale, darle il gusto della sorpresa, del regalo da fare o da farsi risparmiando il tempo della ricerca per affidarsi a una selezione importante e imparziale, garantita dalla pluralità, dall’etica e dalla qualità delle voci coinvolte: alle librerie chiediamo di segnalarci solo i titoli che hanno amato, scegliendo dall’intero catalogo di un editore ed escludendo i best seller. Il risultato è un “premio letterario in scatola” con due/tre titoli che, per motivi spesso diversi, vale sempre la pena leggere.
Chi c’è dietro al progetto e quale “urgenza” o “vuoto di mercato” ha intercettato?
La scintilla l’ho accesa personalmente, dopo dieci anni a osservare questo mondo dal di dentro. Il fuoco lo hanno fatto divampare i miei soci, tutti e tre appassionati lettori e professionisti di altissimo profilo nelle proprie mansioni: la comunicazione / ufficio stampa per Nicola Piccoli, il web-design per Laura Presotto, la grafica e la cartotecnica per Enrico Drigo.
Quello editoriale è un ambiente in cui lavora gente incredibilmente appassionata. Ci sono case editrici e librerie che vivono, spesso a fatica, per il desiderio purissimo di farsi portatori di bellezza. L’urgenza era quella di mettere al servizio di questa bellezza le nostre competenze. In particolare per affrontare una questione fondamentale: moltissimi lettori, anche forti, non attribuiscono alcun valore alle case editrici. Ed ecco che dunque il lavoro sartoriale di uno straordinario editore indipendente finisce per confondersi e non avere alcuna differenza rispetto a chi pubblica libri come in una catena di montaggio, intasando il mercato di opere pensate per vendere, o a chi se li fa pagare dagli autori facendo leva sull’illusione che scrivere sia alla portata di tutti (alimentata, in un circolo vizioso, dalle stesse “catene di montaggio” che pur di vendere portano a scrivere chiunque abbia già un pubblico proprio). Nelle nostre box cerchiamo di proporre case editrici vere, scrittori veri, romanzi veri. Forse l’altra urgenza è stata proprio un profondo desiderio di verità.
Come selezionate le case editrici?
Anche per questo facciamo effettuare una votazione alle librerie che collaborano al progetto, una ventina al momento. Non poniamo loro alcun vincolo, se non quello di indicarci il nome di sei case editrici indipendenti che sentono particolarmente meritevoli di attenzione. Sulla base della classifica che emerge scegliamo una casa editrice più “grande”, due medie e tre più piccole da proporre nel piano editoriale annuale.
Quante scatole realizzate in tutto per ogni editore?
Posso dirti che in questi primi 8 mesi (corrispondenti a 4 box) abbiamo ordinato mediamente 500 libri a ogni editore, in alcuni casi investendo per alzare la produzione e mettere a disposizione qualche arretrato (fino a esaurimento scorte, perché le nostre box sono collezionabili proprio in quanto hanno una tiratura limitata). È un dato che ci conforta sulla bontà dell’idea ma sono risultati raggiunti con un lavoro durissimo, di circa due anni, ed è solo grazie all’altissima qualità che stiamo dando al progetto in ogni singolo aspetto che, molto lentamente, ci stiamo imponendo sul mercato. Il nostro è un prodotto complesso da spiegare, che va capito e condiviso. Però chi si ritrova in mano le nostre box, chi coglie il senso che sta dietro all’iniziativa, ci premia dimostrandoci un entusiasmo contagioso. Ed è questo che ogni giorno ci spinge a lavorare per migliorare.
Qual è la reazione delle case editrici che avete coinvolto?
Entusiastica, perché siamo un distributore atipico, per certi versi unico. Andiamo dalle case editrici spiegando loro che vogliamo comprare un sacco di libri (senza alcun rischio di reso!) e che, gratuitamente, svilupperemo un piano di comunicazione a loro dedicato, che passa attraverso la produzione di una scatola ispirata alla casa editrice, una rivista che la racconta e un’infografica che diventa un poster che, ci auguriamo, finirà appeso dietro la scrivania di ogni editore. Questo sta scatenando un fenomeno prevedibile: gli editori ci contattano, si propongono chiedendoci se possiamo dedicare loro una delle nostre box. La nostra risposta? Ci dispiace, non possiamo perché non dipende da noi: è la votazione delle librerie a stabilire quali case editrici entrano a far parte del nostro piano editoriale. Come poi accadrà per la scelta dei romanzi che inseriremo nelle box. Pensiamo sia la migliore garanzia di qualità, onestà e rispetto che possiamo dare ai nostri lettori.
Come mai avete deciso di inserire anche le riviste letterarie? E cosa pensate sia la funzione delle riviste oggi?
Analizzandole ci è parso che avessero le stesse caratteristiche delle case editrici che proponiamo e del nostro stesso progetto: passione autentica, grande qualità, spirito pionieristico, voglia di aggregare e condividere, freschezza di contenuti. In qualche modo sono assimilabili a delle vere e proprie case editrici in miniatura ma, essendo quasi sempre gratuite e realizzate senza fini commerciali diventano degli ambienti sani, protetti, dove chi vuole fare editoria o misurarsi con la scrittura può farlo con meno pressione e ansia da prestazione e con una libertà espressiva che a volte regala al lettore esperienze imprevedibili (pure per la struttura stessa del racconto, che si presta alla sperimentazione).
Farci portavoce di questo mondo sommerso ci è parso molto bello. Chiediamo alle riviste di realizzare un numero speciale mettendo insieme i loro migliori racconti e poi ci occupiamo di stamparle (per alcune riviste è un fatto unico, visto che sono solo digitali) e naturalmente di portarle ai nostri lettori. Una rivista diversa per ogni box.
Quali sono le prossime scatole in preparazione e i prossimi sviluppi del progetto?
In questo momento su Romanzi.it è possibile preordinare la Box 05 dedicata a Utopia Editore, casa editrice milanese fondata nel 2020 che si è già imposta all’attenzione dei lettori per la rigorosa selezione di letteratura di qualità. Nella box ci sarà anche la Rivista Digressioni. La box si può ordinare fino al 28 febbraio e sarà spedita a fine marzo.
Dal 1 marzo apriremo invece il bimestre dedicato alla casa editrice romana L’Orma che racconta il proprio catalogo con parole che ci somigliano: “una proposta di libri destinati a durare più di una sola stagione”. Le abbiamo affiancato la rivista letteraria Blam!. Sarà ordinabile fino a fine aprile e spedita a maggio.
In quel momento il progetto spegnerà la sua prima candelina ma ci sembra passato un secolo da quando siamo partiti. Abbiamo appena completato le votazioni con le librerie e steso il piano editoriale per il secondo anno e a guardarlo ci sembra bellissimo. Nei prossimi dodici mesi lavoreremo per aumentare il numero delle librerie coinvolte, anche quelle italiane all’estero; per proporre contenuti organici di qualità sia sui nostri canali social che su un blog che nascerà; e naturalmente per consolidare la collaborazione con contenitori culturali come ExLibris20. Grazie per questo prezioso spazio.
Intervista a cura di Lea Iandiorio
Qui potete scoprire le case editrici indipendenti e qui potete prenotare la vostra prossima box.
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