L’orma editore nasce nel 2011. È il frutto della lunga amicizia tra Marco Federici Solari e Lorenzo Flabbi, uno germanista, l’altro francesista, uno romano, l’altro milanese: sono loro i due animatori della creatura bicefala che si stabilirà ben presto in via Annia 58, all’ombra del Colosseo. La prima a ingrossare le fila della squadra sarà la caporedattrice Elena Vozzi, seguita a breve distanza dal redattore e commerciale Massimiliano Borelli. Poi dai redattori Nicolò Petruzzella e Claudia Romagnuolo, infine dall’ufficio stampa Marco Lapenna.
La collana principale rispecchia già nel nome la vocazione e la ricerca della casa editrice: Kreuzville si colloca a metà strada tra i due quartieri più stratificati di Berlino e Parigi, Kreuzberg e Belleville. “Sono luoghi di grande fermento culturale, crocevia ineludibili della circolazione delle idee. Con le loro contraddizioni, sono tra gli angoli più stimolanti e inclassificabili d’Europa”, precisano i due editori. Così si propone di essere la Kreuzville, collana di romanzi, racconti e saggi contemporanei tradotti dal tedesco e dal francese. Da una costola di Kreuzville nasce Kreuzville Aleph, la collana alle fonti del contemporaneo. “È una collezione che sonda il passato più o meno recente, in cui trovano spazio forme di scrittura già autorevoli, scrittori già solidamente ancorati nella tradizione letteraria germanofona e francofona”, aggiungono Federici Solari e Flabbi.
Di recente inaugurazione sono I Trabucchi, collana dedicata al panorama italiano, che conta per il momento un solo titolo. È destinata tanto alle rivelazioni dell’oggi quanto ai recuperi di un Novecento ancora pieno di tesori nascosti. La collana più riconoscibile è forse quella dei Pacchetti, agili libri pronti da spedire. Sono brevi raccolte di lettere di figure cruciali della Storia mondiale: scrittori e filosofi, scienziati ed esponenti politici, la cui visione del mondo si rivela spesso sorprendente nella produzione epistolare. Da non dimenticare la Hoffmanniana, collana speciale curata da Matteo Galli: volume per volume raccoglierà l’opera integrale del grande narratore romantico E.T.A. Hoffmann.
Tra le novità in cantiere c’è un nuovo volume della collana dedicata a Brecht in uscita a settembre. In lavorazione anche Il mago M. di René Barjavel, una raffinata quanto avvincente rivisitazione del ciclo arturiano che ci proietta verso un bacino di lettori potenzialmente diverso.
Per ottobre è programmata anche l’uscita di Dopo mezzanotte di Irmgard Keun, una delle autrici più apprezzate dal pubblico.

C’è un libro, un’opera, un’intuizione particolare che ha segnato in qualche modo la svolta, facendovi capire che eravate sulla strada giusta?

Tra i titoli che hanno segnato un punto di svolta nella vita della casa editrice va citato sicuramente Gli anni di Annie Ernaux, che oltre alla riuscita commerciale ha sancito il successo di un’operazione culturale a cui L’orma teneva moltissimo: richiamare l’attenzione del pubblico italiano su una scrittrice che oltralpe era già entrata nel canone dei classici. Di un anno successiva è la prima traduzione italiana de Il romanzo dei tui di Bertolt Brecht. È il primo titolo di una serie consacrata al grande drammaturgo tedesco: la prossima uscita è prevista per settembre 2019.

Qual è l’elemento che vi distingue in un settore da tempo in difficoltà?

L’aspetto che curiamo più meticolosamente è forse la cura delle traduzioni. Gli editori per primi vengono da una lunga esperienza di traduttori, che proseguono attivamente all’interno della casa editrice. Alla revisione di tutte le traduzioni viene consacrato un lavoro approfondito, ogni testo si trasforma in un cantiere aperto che coinvolge naturalmente il traduttore e in misura variabile tutti i collaboratori di via Annia 58.

I numeri dell’editoria sono da tempo poco incoraggianti.

Se è vero che in cifre assolute il numero dei lettori cala, non va dimenticato che la cosa riguarda solo in parte il pubblico dell’editoria di progetto, che si rivolge prevalentemente ai lettori forti. Ora, la categoria è ancora salda e ben rappresentata nel mercato editoriale italiano. Quanto alla percezione della famigerata crisi, il fatto di esserci nati dentro ci mette al riparo da paragoni poco incoraggianti: non avendo conosciuto l’età dell’oro, abbiamo poco da rimpiangere i bei tempi andati. L’adattamento alle nuove condizioni è stato abbastanza spontaneo, perché l’abbiamo affrontato con la grande elasticità che caratterizza tutti gli inizi.

Come scegliete e selezionate i vostri autori?

In alcuni testi ci si imbatte per caso, altri vengono suggeriti da agenti o editori stranieri, altri ancora vengono da una relazione consolidata con alcuni autori. E poi si sa che ogni libro ne richiama altri: pubblicando si impara. Vale la pena di menzionare il caso de Il gatto di piazza Wagner, prova narrativa postuma emersa dalle carte del grecista Diego Lanza. Per gli editori è stata una scoperta così folgorante da persuaderli che era arrivato il momento di aprire una collana di testi italiani. Così sono nati I Trabucchi.

Carta e digitale: alla fine resterà in piedi solo uno dei due o credete che la convivenza sia possibile?

Dal nostro punto di vista cartaceo e digitale non sono incompatibili: continueremo a offrire i nostri libri in entrambi i formati a seconda delle esigenze dei lettori, anche considerando che in Italia l’e-book occupa ancora una porzione piuttosto limitata del mercato.

Intervista a cura di Marco Grasso

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