Ho già nostalgia l’attimo prima del passaggio/ Il tornante del presente”: questi versi tratti da Luoghi Amati di Viola Lo Moro, edito da Giulio Perrone Editore, con postfazione di Elena Biagini, marchiano a fuoco uno dei concetti fondamentali di questa sua seconda raccolta di poesie, dopo Cuore Allegro: il bagliore dell’attimo contemporaneo, già compiuto, la mancanza viscerale di ciò che corre via, senza garanzia di futuro alcuno.

Faglia, donazione, i platani, emersione, alleanza, stupore, la fine delle cose, notturno famigliare saltano come  scaglie incandescenti della poesia, intervallate da due passaggi in prosa che parlano di ossa e cambiamenti del pianeta.

I cambiamenti e le trasformazioni torneranno spesso nella poetica di Viola Lo Moro, che in questa raccolta fa emergere ancora di più l’io lirico che osserva il mondo e le relazioni, a volte da lontano, a volte da dentro.

Luoghi amati è una mappa mobile, topografia di un movimento continuo”, è inevitabile pensare ad una geografia sacrale di quelli che sono i posti spartiacque per ciascuno di noi. Cosa sono, dove  si trovano questi luoghi?

Sono luoghi ammantati di nostalgia, in cui è come se non ci si potesse davvero tornare perché depositari di esperienze che si sono già svolte. È come se non esistessero più pur continuando ad esistere: qui pesa molto la componente immaginata di un posto, una situazione. Ovviamente sono ovunque, sia negli spazi della città, che in quelli della natura, sia in quelli delle case, delle ricorrenze. La poesia di apertura lo dice “non siamo mai tornate”, eppure, noi poete dobbiamo essere inclini a generare chimere, a credere che forse, ecco, i luoghi amati possono tornare a essere abitati.

Da cosa nasce questa raccolta poetica e in cosa è differente dalla prima Cuore Allegro

Cuore Allegro è una selezione di poesie scritte negli ultimi dieci anni: ho fatto un’adunanza, scartandone alcune, scegliendone altre su quello che volevo dire e di quel che sentivo. Questo libro nasce da un’idea diversa: più strutturata, con una identità più definita e si concentra nel presente, con tematiche molto attuali. Istantanee autentiche che possono pagare lo scotto dell’ipercontemporaneità, ma credo che sia proprio nato da questa esigenza che volevo fermare, raccontare attraverso la mia poetica. Dare voce alla cura del qui e ora, alle problematiche dei cambiamenti che stiamo attraversando, al corpo e alle sue declinazioni, alle tappe della vita umana,  a questa perpetua fine apocalittica…

Lo strumento espressivo della poesia è il linguaggio. In Luoghi Amati troviamo queste codificazioni in maniera sempre più evidente…

Il linguaggio racconta il mondo e allo stesso tempo lo genera. Personalmente credo che la poesia ci spinga a trovare l’esattezza delle parole. Trovare la parola giusta ci permette di entrare nelle condizioni sia di felicità, che di dolore, di sopraffazione, di perdita o di stupore. E credo che la formula poetica ancora oggi e sempre è dicibile ad alta voce e tanti altri la possono ascoltare: questo genera dei momenti di condivisione. E questo si inserisce nella mia idea di collettività e di attivismo.

Il corpo poetico di Luoghi Amati nasce con una preghiera, un’invocazione per attraversare poi, diverse situazioni esistenziali, in cui anche le sale d’attesa degli ospedali e dei pronto soccorso divengono dei luoghi importanti

Sì, credo che  nelle sale d’aspetto si concentrino gli aspetti più maestosi e più terribili dell’esistenza umana. E vero anche che la raccolta parte con una chiamata alla divinità, contiene quesiti, elementi primordiali molto radicati. C’è un senso di abbandono e perdita andando avanti con le poesie, poco importa se sia mia o immaginata, quello che volevo rendere era una condizione, un passaggio. Per poi, verso la fine, percorrere la via non più del  singolo, ma del “noi”, perché quando parlo al futuro penso al senso collettivo di questo concetto.

La struttura della raccolta è scandita dalla presenza di esergo magnifici. Mariangela Gualtieri, Clarice Lispector, Sandro Penna, Amelia Rosselli, Audre Lorde, Kae Tempest.

Gli esergo scelti sono stati omaggi alle autrici e alle porte – ma anche ad alcuni cantautori e poeti – cui devo molto e che sono state il mio riferimento e vorrei che fossero il nostro riferimento. Anche questo è stato un movimento di condivisione. Per questo, credo prezioso.

“Che ogni giorno sarà comunque benedetto, Comunque benedetto sarà il giorno, salvato dal tuo stupore” : questi versi ci consegnano uno sguardo nuovo contenuto in questa seconda raccolta che non è quindi solo livida, ma contiene delle tracce di luce e appunto stupore

In questa mia seconda raccolta ho cercato di concentrare una poesia prima di tutto valoriale e che nonostante racconti di un presente complicato, senza garanzie, possa trasmettere visioni ampie, perché la vita ci offre continue strategie.

Intervista a cura di Antonella De Biasi