Il romanzo La portalettere di Francesca Giannone quando lo finisci ti sembra di aver letto qualcosa che ti mancherà molto . È uno di quei libri che ti accompagnano e ti fanno vivere insieme ai suoi personaggi. Francesca Giannone ci porta nelle terre salentine dagli anni 30 agli anni 50 del ‘900. Leggerlo ti fa sentire l’odore della terra, ti immerge nel piccolo giardino di alberi di melograno, “mon jardin secret”, come lo chiamava Anna.

A volte ti sembra di berlo, quel latte tiepido con lei, la Portalettere.

Anna, la protagonista, ispira e affascina insieme. È una maestra che viene dalla Liguria e arriva al Sud con la sua storia, la sua ricetta del pesto che la fa sentire a casa quando si sente persa e i suoi occhi verdi. È una donna forte che decide di andare con dolcezza, a cercare il suo posto in quella terra.

È stato un onore incontrarla in queste pagine. Come ci ricorda Antonio, un personaggio chiave del romanzo, amante dei libri come Anna, “le risposte sono tra le righe”. E qui tra le righe c’è un mondo. La maestria con cui la storia della Portalettere è scritta, la descrizione accurata dei personaggi, la mancanza di qualsiasi retorica rende tutto assolutamente vero,  autentico nella sua disamante umanità. Carlo, Agata, Lorenza, Daniele, Roberto, Antonio, Carmela e la stessa Anna ci accompagnano con tutte le loro contraddizioni, le loro debolezze, le loro menzogne e la loro ricerca. Persino Agata, classica donna del sud, conformista e bigotta suscita a tratti tenerezza.

Nel libro non mancano riferimenti a Dostoevskij, Flaubert, Brontë. Centrale è il ruolo della donna, la figura femminile che Anna cerca di emancipare dal focolare a cui è destinata. Questo è veramente il fil rouge del libro. Anna è una donna che si sente profondamente libera. Libera di essere sè stessa senza ostentarlo, senza rinunciare alla sua femminilità. È una donna che sa quello che vuole. È una donna generosa, che si fa amare profondamente dal lettore. Risulta ancora più avvincente pensare che l’autrice si mette alla ricerca di Anna a partire da un biglietto da visita trovato in un cassetto e scopre la storia della sua bisnonna. Francesca Giannone ci regala lo spaccato  di un’Italia che appartiene al passato di tutti e che con sfumature diverse ci lega. Apre cassetti in cui ci fa bene curiosare per capire da dove veniamo e chi siamo davvero.

Cristina Tizzoni

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