Da bambini, nei racconti dei grandi, ti inquietano i poteri della luna piena, o quel buio fitto da dove può arrivare l’uomo nero, o i lampi dei temporali che illuminano le notti estive rendendo tutto sinistro. Ma quando abiti ai bordi della laguna veneziana sai che c’è un solo evento meteorologico così temibile. Non conta se sei grande, o piccino, l’importante è non lasciarsi cogliere di sorpresa, non farsi trovare impreparati. I battelli senza radar sospendono le corse, l’aeroporto si ferma. Non ti consola il rumore dei tuoi passi che conoscono la strada a memoria. Neanche se sei chiuso nell’abitacolo della tua auto e tieni gli occhi incollati sulla striscia bianca che segna la strada ti senti al sicuro.

Nebbia. Assale a tradimento senza preavviso e non ha rispetto per le stagioni. Impossibile difendersi. Puoi metterti strati e strati di vestiti, ma non bastano. Gli occhi vengono presi in giro da vapori bianchi e se può trapassare la carne e confondere la tua vista allora può anche impossessarsi di altro… Misteriosa. Ci vorrebbe il coraggio di votare un referendum che quando c’è nebbia si sta a casa. Un regolamento per tutta l’Italia del nord Solo per quieto vivere, per tenersi il cuore saldo. Niente lavoro. Niente cene fuori porta. Niente urgenze. Attendere dalla finestra, che passi.

Ma Gap è per chi sfida le condizioni avverse. Ti mette in viaggio, di notte, con la nebbia. Che per fortuna è estate che se era di novembre lo mollavo subito. Suggestioni. L’atmosfera, in tutto il romanzo, è fondamentale.

In viaggio sulla romea. Strada di lidi e di morti, sulla strada. Di una donna partigiana che pedala verso un appuntamento… Di ragazzi che spingono l’acceleratore verso discoteche alla moda, ascoltando musica e inseguendo ricordi.

Che all’inizio, questo romanzo, è come i pezzi di un puzzle, buttati sul tavolo, confusi, senza un ordine logico. Personaggi presenti, passati, storie che si mettono in una congiunzione astrale sconosciuta. La trama ti tiene incollato con una sensazione di disagio. Obiettivo: finire il libro, per mettere fine a quella tensione che è anche piacere. Piacere e paura. Sconfinare, mettendosi in viaggio, una sera, con la nebbia. Nebbia di Marzo, dopo un mattino in cui è caduta la neve. Presagi. Decidere di salire a bordo dell’auto – ultimo modello – di Gino insieme alla Sonia e alla Rossella per una corsa speciale. E contemporaneamente partecipare all’azione partigiana di Tunin, Salvatore e l’Ersilia. Si, ci troviamo contemporaneamente nel 1995 e nel 1945 in un’alchimia che ha annullato il tempo e che fa incontrare le vicende. Tutto è possibile nel “non luogo” della nebbia. I personaggi che si incrociano sono tanti e possono inizialmente confondere, ma nel dipanarsi degli eventi, trovano un loro preciso posto nella storia. Via via si inanellano uno all’altro, in un fascinoso e complesso intreccio di destini. Si può inciampare in finti depistaggi e divagazioni che sono solo pretesti per intrecciare legami tra passato e presente in incastri che alla fine risultano quasi perfetti.

Ragazzi di un tempo incontrano. La nebbia dà loro appuntamento: tutti nella stessa notte, trasportando memorie dei venti che fanno incrociare due generazioni di vivi e di morti.

Per chi ama sfidare il tempo,che non teme il brivido e cavalca la tensione. Penna ricercata per degustatori fini quella di Fois.

Monica Pistolato

Il libro

Marcello Fois
Gap
Frassinelli, 1999
Collana: Narrativa
168 p., brossura

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