Sembra incredibile che una bimba di 5 anni nel 1968, anno di prima pubblicazione di questo romanzo, non sia distinguibile da una bimba del 2022, eppure è così!

A quell’età i bimbi sono esuberanti, testardi, fantasiosi, avidi di imparare, instancabili, impegnatissimi ad affrontare nuove mirabolanti sfide ogni giorno, dall’imminente caduta di un dentino alla rimozione delle rotelle dal triciclo, per trasformarlo in un “biciclo” da grandi.

L’offesa più grave è essere considerati ancora piccoli, il dispiacere più lacerante è non sentirsi amati e capiti dalla maestra.

E questa somiglianza è confortante: ci fa ricordare quanto sia meravigliosa l’infanzia, fino a quando gli adulti non la rovinano concedendo troppo precocemente l’utilizzo di smartphone e tablet, che fanno precipitare i bambini in un immobilismo catatonico assolutamente innaturale. Cantare, saltellare in giro come una Capretta Furbetta, giocare ad acchiapparello in cortile coi compagni, pestare tutte le pozzanghere, anche quelle più fangose, soprattutto quelle più fangose: ecco la quotidianità di una pestifera, allegra bimba di 5 anni di nome Ramona!

Accompagniamo volentieri la nostra protagonista, che affronta piena di aspettative ed entusiasmo il primo giorno di Kindergarten (l’anno di preparazione alle scuole elementari), nelle sue avventure.

La sua nuova vita non sarà tuttavia priva di problemi e dispiaceri: già soffre la terribile disgrazia di avere una sorella maggiore, Beatrice detta Beezus, che ormai è grande, sa leggere e scrivere e conosce tutte le parole dell’inno nazionale; in più deve percorrere il tragitto da casa a scuola con Howie, un bambino troppo noioso e svogliato per i suoi gusti; l’insopportabile compagna Susan ha una magnifica chioma di ricci che non le permette tuttavia di “boingare”; quasi tutte le altre bambine sfoggiano stivali nuovi di un bel rosso fiammante, mentre lei è costretta ad indossare i tremendi stivali marroni da maschio dismessi proprio da Howie; un’incomprensione con l’amatissima maestra Miss Binney, poi, suscita in lei l’orribile certezza di non essere più apprezzata e desiderata a scuola, causando una vera e propria ribellione…

Leggere questo libro, anche senza conoscere il primo volume della serie incentrata sulle sorelle Quimby, è un piacevolissimo e nostalgico tuffo nei ricordi di ciascuno di noi: i bimbi di 6-7 anni ne apprezzeranno molto la lettura ad alta voce da parte di un adulto e comprenderanno perfettamente i ragionamenti e gli stati d’animo della protagonista, facendo il tifo per lei; i bambini dagli 8 anni potranno leggere da soli questa storia, raccontata con un linguaggio semplice e scorrevole, sorprendentemente attuale, e accompagnata da molte belle illustrazioni in bianco e nero (imperdibile l’espressione di Ramona nascosta dietro ai bidoni!). E, cosa non ultima per importanza, è stato scelto un font ad alta leggibilità dyslexia friendly: una piccola attenzione molto gradita.

Come adulta, non posso che apprezzare questo ritratto di un’infanzia normalissima eppure specialissima: fa bene al cuore rivivere emozioni ogni giorno così accese e squillanti, piccoli e grandi drammi di bambino di ieri, di oggi e – si spera – di domani.

Mara Bernardelli

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